Leva obbligatoria in Germania? Il Ministro della Difesa torna a parlarne

Boris Pistorius
Boris Pistorius. Foto: EPA-EFE/David Hecker

Il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius (SPD) è recentemente tornato a sollevare un tema che gli sta a cuore da sempre e che – non ne ha mai fatto mistero – vede come determinante per il futuro delle forze armate tedesche: il ripristino della leva obbligatoria. L’occasione è stata la sia visita in Scandinavia, in concomitanza con l’adesione della Svezia alla NATO. Secondo il settimanale Der Spiegel, che fa riferimento a un documento interno del Ministero della Difesa acquisito dalla redazione, il Ministro vorrebbe giungere a una “decisione direzionale sul servizio militare obbligatorio” entro il 2025, cioè entro questa legislatura. La proposta di Pistorius per la reintroduzione della leva obbligatoria in Germania si ispirerebbe direttamente proprio all’esempio della Svezia, dove questa pratica è stata efficacemente reintrodotta nel 2017 e riguarda sia gli uomini che le donne.

Il modello svedese e quello finlandese che piacciono al ministro

In Svezia, il servizio militare obbligatorio prevede l’arruolamento di tutti i diplomati, ma l’effettiva coscrizione solo di coloro che si ritengono adatti a servire nelle forze armate – che si traduce in circa il 10% di ogni leva. Questo approccio, secondo Pistorius, sarebbe lodevole poiché ha permesso alla Svezia di rafforzare la propria capacità difensiva, garantendo al contempo che un ampio segmento della popolazione sia preparato a contribuire alla difesa nazionale in caso di necessità, indipendentemente dall’impegno in attività militari. Il concetto che sembra interessare di più al Ministro è quello finlandese di “Difesa totale“, secondo il quale tutti i settori e tutti i cittadini devono essere in grado di contribuire alla difesa nazionale, in qualche modo.


Leggi anche:
Scandalo delle intercettazioni russe della Bundeswehr: cosa è successo

Tuttavia, l’applicazione del modello svedese in Germania presenta diverse sfide. Una delle principali difficoltà risiede nelle differenze esistenti tra i due paesi in termini di capacità di formazione e reclutamento. La Germania, con una popolazione significativamente più grande e un sistema di difesa già complesso, potrebbe incontrare ostacoli nell’adattare le proprie strutture esistenti per accogliere un numero maggiore di reclute. Se si considerassero le stesse percentuali della Svezia, infatti, si arriverebbe a una media di 30.000-40.000 coscritti l’anno (sempre secondo i calcoli dello Spiegel): una quantità circa dieci volte superiore a quanto le infrastrutture militari tedesche, in termini di caserme e istruttori, può pensare di accogliere. Secondo il ministro, sarebbe realistico parlare invece di 3.000-4.000 persone all’anno.

Perché introdurre la leva obbligatoria in Germania per uomini e donne è complicato

D’altra parte, ’introduzione del servizio militare obbligatorio anche per le donne – come avviene, per esempio, in Svezia e Norvegia – richiederebbe in Germania un emendamento alla Costituzione e quindi una maggioranza di due terzi nel Bundestag. Questa ipotesi, al momento, sembra poco probabile: anche i partner di coalizione FDP e Verdi, così come buona parte dell’SPD, oppongono una notevole resistenza al ritorno al servizio militare obbligatorio e non ci sarebbe da stupirsi se questo tema costasse a Pistorius la popolarità della quale al momento gode nei sondaggi.

L’interesse di Pistorius nel promuovere un dibattito sul ritorno al servizio militare obbligatorio in Germania, prendendo spunto dalla Scandinavia, riflette una visione strategica che mira a rafforzare la resilienza e la capacità difensiva della Germania in un contesto internazionale sempre più incerto. Nelle conferenze stampa e negli eventi che accompagnano la presenza del Ministro in Svezia, Norvegia e Finlandia, Pistorius deve rispondere a domande non solo sul contesto politico globale, ma anche sul recente scandalo delle intercettazioni e, quindi, sulla spinosa questione della consegna dei missili Taurus all’Ucraina – che il governo tedesco ha escluso, per il momento.

Il nome di Putin viene fatto più volte. Il Ministro della Difesa finlandese Antti Häkkänen sottolinea i tentativi di spionaggio della Russia e, durante una breve conferenza all’Università Nazionale della Difesa di Santahamina, vicino a Helsinki, Pistorius accusa apertamente Vladimir Putin di voler dividere i membri della NATO e di avere come “vero nemico” i sistemi democratici. “I giorni dei dividendi della pace sono finiti”, dichiara il Ministro – e si intuisce che sulla base di questo convincimento poggi la sua determinazione a reintrodurre la leva obbligatoria in Germania.

Se il documento interno di cui parla lo Spiegel diventerà una proposta di legge concreta, prima delle prossime elezioni, non è ancora possibile prevederlo.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!