Gruppo di attivisti rivendica l’incendio alla Tesla. Musk li insulta su X

Elon Musk sondaggio su Twitter
Elon Musk all'Axel Springer award, a Berlin, dicembre 2020. Foto: EPA-EFE/HANNIBAL HANSCHKE / POOL

Sembra che sia stato effettivamente un incendio doloso a far saltare la corrente in parti del Brandeburgo e di Berlino nella mattinata di martedì. L’obiettivo, secondo quanto si evince dalla rivendicazione di un gruppo di attivisti, era, come si era già ipotizzato, la fabbrica di automobili di Tesla a Grünheide, la cui produzione è stata momentaneamente sospesa. L’attacco è stato rivendicato dal “Gruppo Vulkan”, un’organizzazione classificata in Germania come estremista di sinistra, che ha preso di mira la rete elettrica nelle vicinanze della fabbrica.

Indagini in corso per identificare i responsabili materiali dell’incendio

Il “Gruppo Vulkan”, nel rivendicare la responsabilità dell’attacco, ha dichiarato di aver appiccato il fuoco a un traliccio dell’elettricità, con lo scopo specifico di boicottare Tesla e le sue politiche industriali. La polizia del Brandeburgo ha avviato un’indagine approfondita per fare luce sull’accaduto e per identificare i responsabili.

Non è la prima volta che al “Gruppo Vulkan” si attribuiscono atti di sabotaggio di questo genre. Infatti, nel 2021, era già stato accusato di aver compiuto un attacco incendiario alla rete elettrica del cantiere che sarebbe poi diventato la “Gigafactory”.

incendio

La Ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser (SPD) e il Ministro degli Interni del Brandeburgo Michael Stübgen (CDU) hanno condannato pubblicamente gli attivisti, sottolineando la gravità dell’attacco e la necessità di una risposta decisa e di misure di sicurezza più efficaci.


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Musk si indigna su X: “Gli eco-terroristi più stupidi del mondo”

Elon Musk, CEO di Tesla, non ha esitato a esprimere la sua rabbia sulla sua piattaforma social X, definendo gli autori dell’attacco come “gli eco-terroristi più stupidi del mondo” e accusandoli di essere “marionette” di soggetti che perseguono gli obiettivi climatici sbagliati, poiché sceglierebbero di boicottare una fabbrica di veicoli elettrici invece che concentrarsi sui veicoli a motore tradizionale.

Va detto che Musk, negli anni, è riuscito nel singolare intento di alienarsi le simpatie della stragrande maggioranza degli ecologisti, compresi quelli che sostengono l’importanza della diffusione della mobilità elettrica.

Questo evento si inserisce in un contesto più ampio di proteste che sono in corso da giorni intorno all’impianto Tesla. Circa 80-100 attivisti ambientalisti hanno occupato una parte della foresta demaniale di Brandeburgo, vicino alla fabbrica, manifestando la loro preoccupazione per l’impatto ambientale dell’attività industriale e il dissenso rispetto al proposto ampliamento del sito industriale.

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