Venerdì 2 febbraio, dalle 3.00 alle 10.00 del mattino, si prevede il blocco dei trasporti. A incrociare le braccia per sette ore saranno i macchinisti della GDL e gli operatori della BVG, l’azienda di trasporti pubblici berlinese responsabile per il servizio metro, autobus e tram.
A differenza della DB, inoltre, la BVG non ha predisposto alcun servizio “di emergenza”: semplicemente non ci sarà alcun servizio, ad eccezione degli autobus, che sono gestiti da subappaltatori, per conto della BVG.
Sette ore di sciopero DB e BVG: quali sono le ragioni
Ma quali sono le ragioni che spingono i lavoratori a scioperare? Il problema si lega a condizioni di lavoro definite insostenibili, con turni irregolari e che a volte iniziano anche alle 2.30 del mattino, cambiamenti repentini di programma e problemi nella programmazione delle ferie.
I macchinisti rappresentati dal GDL contestano inoltre gli stipendi, ritenendo che il compenso non rispecchi le numerose responsabilità e tensioni che il loro lavoro implica, non ultima quella di trovarsi a dover evitare persone che corrono incautamente sui binari. Il guadagno è di circa 3000 euro lordi, la settimana è di 39 ore e ai nuovi arrivati vengono offerti 28 giorni di ferie.
Alla BVG, invece, lo stipendio mensile lordo oscilla tra 2155 e 2572 euro. La settimana lavorativa è di sei giorni e 38 ore e tra i turni c’è una pausa di undici ore, ma per molti ci vogliono due ore solo per andare e tornare da lavoro, il che riduce a nove ore il tempo per il riposo, i pasti e le faccende domestiche. Sono inoltre possibili fino a 30 giorni di ferie, ma non prima di aver passato in azienda otto anni. Prima di questa scadenza, i giorni di feria sono 28.
Le richieste ufficiali: aumento degli stipendi e miglioramento delle condizioni di lavoro
Per questo la GDL richiede di portare il salario dei macchinisti a circa 3500 euro lordi , un adeguamento all’inflazione di 3000 euro e un aumento del 25% nei bonus salariali. È inoltre richiesta una settimana lavorativa di cinque giorni, con 48 ore di riposo.
Verdi invece punta a miglioramenti nel contratto collettivo di lavoro e chiede 33 giorni di ferie per tutti, un bonus vacanze di 500 euro, rotazioni con intervalli di dieci minuti (invece che quattro) e dodici ore di riposo tra due turni.
Intanto i passeggeri restano a guardare, dopo una serie di scioperi di avvertimento e relativi disagi, incapaci di prevedere se dovranno prepararsi per ulteriori blocchi, mentre la città cerca di trovare una soluzione a questa situazione di stallo.
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