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Ministra tedesca vuole multare i prolife, se molestano chi vuole abortire

Anche nei consultori tedeschi, come in quelli di quasi tutto il mondo, capita che le persone che si recano a ricevere una consulenza sulla possibile interruzione di una gravidanza si trovino di fronte a gruppi di attivisti anti-aborto, che manifestano fuori dalle strutture, con lo scopo preciso di molestare chi intende avvalersi di questo diritto. Questi attivisti, spesso muniti di cartelli e volantini, cercano essenzialmente di dissuadere le donne dalla scelta di abortire, con molestie che non di rado sfociano nella minaccia e nell’insulto.

Chi vuole abortire rischia insulti e intimidazioni: la legge vuole proteggere chi si rivolge ai consultori

La Ministra per la Famiglia, Lisa Paus (Verdi), con il sostegno del governo del Land del Saarland, ha preso una posizione ferma contro questa pratica. L’intenzione è quella di introdurre una legge specifica che possa porre un limite a queste azioni, considerate invasive e potenzialmente dannose per le donne che si trovano in una situazione già di per sé stressante e in un momento delicato della vita. L’obiettivo della Ministra, contenuto nella proposta di legge relativa, è proteggere le persone da forme di violenza verbale e agita, che le prendono di mira approfittando di quello che è già di per sé un momento di fragilità.

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La ministra della famiglia Lisa Paus. Photo credits EPA-EFE/CLEMENS BILAN / POOL

In Germania, la legge richiede che le donne che stanno valutando di abortire siano pienamente informate su tutte le alternative disponibili. Questo processo informativo viene svolto nei centri di consulenza sui conflitti relativi alla gravidanza. Pro Familia, con sede a Saarbrücken, è uno dei principali centri che offre questo tipo di servizio. Purtroppo, è anche uno dei bersagli preferiti delle campagne antiabortiste, che mirano a influenzare le decisioni delle donne che si rivolgono a questi centri per ottenere assistenza.

Area protetta per 100 metri e multe fino a 5.000 euro

Il gabinetto federale ha ora dato il via libera a un progetto di legge che mira a modificare la normativa attuale, proprio per mettere fine a questo tipo di molestie ai danni di chi si reca nei consultori, assicurando che la consulenza possa avvenire in un ambiente sereno, tranquillo e sicuro. Il disegno di legge propone di istituire delle zone di protezione, estese per un raggio di 100 metri attorno ai consultori o alle cliniche. All’interno di queste aree, sarebbe severamente proibito avvicinarsi alle persone che entrano nel consultorio, molestarle o tentare di intimidirle. Inoltre, sarebbero vietati manifesti, volantini o qualsiasi altro materiale che possa essere considerato intimidatorio o che possa interferire con la libertà di scelta.


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Le violazioni a questa nuova norma sarebbero classificate come infrazioni amministrative e potrebbero comportare multe salate, fino a 5.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione.

Per Josephine Ortleb (SPD), membro del Bundestag del Saarland, l’approvazione del disegno di legge rappresenta un “segnale importante per l’autodeterminazione delle donne”. Ortleb sottolinea che l’accento dovrebbe essere posto sul diritto di ogni donna incinta di accedere indisturbata a una consulenza adeguata, senza dover affrontare ulteriori ostacoli o pressioni psicologiche.

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