Tutta l’Europa e, a quanto pare, soprattutto l’Italia sembra essere impaziente di sperimentare gli effetti della legalizzazione della cannabis in Germania. Ma in che modo si applicherà esattamente la nuova legge? Ci saranno i coffee shop come nei Paesi Bassi? Esisteranno negozi appositi? Le regole non sono ancora chiare, ma si sa già che coloro che speravano in un sistema di acquisto alla maniera olandese o canadese resteranno delusi: al contrario di quanto si prevedeva inizialmente, non saranno previsti punti vendita veri e propri. Resta il divieto anche per dolci e biscotti con estratti di cannabis (i cosiddetti “edibles”), così come per gli oli a base di cannabis e i prodotti che ne prevedono la combinazione con tabacco, alcool o altri aromi.
Vendita in farmacie e negozi specializzati solo nelle “regioni modello”, altrove ci saranno i cannabis club
Per ora, si prevede di testare la vendita di cannabis in farmacie o negozi con autorizzazione statale, nelle cosiddette “regioni modello”, che funzioneranno come progetti pilota. L’obiettivo è di presentare un ulteriore progetto di legge, come ha dichiarato il Ministro della Sanità Karl Lauterbach (SPD). E dove si troveranno queste regioni modello? La decisione è ancora in sospeso. Le città tedesche possono fare richiesta per diventare “regioni modello per la cannabis”. Secondo una nota stampa del Ministero della Giustizia, si potrebbe testare un “sistema di approvvigionamento commerciale”, dalla produzione alla distribuzione e alla vendita in negozi specializzati. Questi progetti saranno monitorati scientificamente, avranno una durata massima di cinque anni e saranno riservati ai residenti di tali comuni. L’anno passato, Tubinga, Lipsia, Schwerin, Brema, Hannover, Bonn Darmstadt, Wiesbaden, Francoforte, Offenbach e Monaco di Baviera hanno espresso la loro disponibilità a candidarsi come regioni modello per la cannabis.
Sarà legare coltivare privatamente la cannabis in Germania: ecco dove saranno venduti i semi
Su tutto il resto del territorio nazionale, comunque, la marijuana sarà disponibile solo attraverso i cosiddetti cannabis club, ognuno dei quali potrà accogliere un massimo di 500 soci. Inoltre, sarà legale la coltivazione privata, i club rappresentano l’unico punto di fornitura legale. Anche chi fuma sporadicamente e non vuole più comprare dai dealer dovrà iscriversi a un cannabis club, poiché la cessione e la vendita a terzi (ovvero a non soci) resterà vietata. Naturalmente è anche illegale vendere o cedere cannabis ai minorenni. I soci del club possono avere accesso fino a 50 grammi di cannabis al mese, le persone tra i 18 e i 21 anni fino a 30 grammi – con un massimo di THC del dieci per cento. La coltivazione all’interno del club è finanziata dalle quote associative, quindi non rappresenta una vendita in senso classico.
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La vendita illegale, ovviamente, rimane un crimine, così come la guida sotto effetto di THC. Alcune pene sono state intensificate con l’obiettivo di rafforzare la tutela dei minori. Ad esempio, la vendita di cannabis a minori sarà punita con almeno due anni di reclusione invece che con un anno anno.
Chi considera troppo complessa l’iscrizione a un club può decidere di coltivare autonomamente fino a tre piante di cannabis femmina. Il raccolto può essere utilizzato solo per il consumo personale e non può essere ceduto e tantomeno venduto ad altri. I semi o le talee possono essere acquistati in un cannabis club, anche dai non soci.
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