Artisti contro AfD all’apertura della Berlinale 2024: “Berlino ostile e ipocrita”

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Kristin Brinker, Capogruppo di AfD a Berlino. Foto: MdA-Kristin Brinker / AfD Hauptstadtfraktion

Crescono le proteste contro la presenza, all’apertura della Berlinale 2024, di due rappresentanti del partito di ultradestra Alternativa per la Germania. Nonostante il clamore, AfD non intende comunque declinare l’invito e ha dichiarato che parteciperà senz’altro all’importante festival cinematografico, previsto per il 15 febbraio.

“Parteciperemo alla Berlinale come facciamo ogni anno” ha dichiarato alla Berliner Zeitung Kristin Brinker, capogruppo in parlamento e leader del partito a Berlino.

Petizione di artisti contro la presenza di AfD all’apertura della Berlinale

“In quanto unici rappresentanti dell’opposizione conservatrice nel parlamento locale, la nostra presenza a un evento importante per la città, come l’inaugurazione della Berlinale, è più che ovvia” ha commentato Brinker, aggiungendo di aspettarsi “una serata piacevole”. Oltre alla leader del partito cittadino, è stato invitato anche Ronald Gläser, portavoce del gruppo parlamentare di AfD per le politiche sui media.


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Nel frattempo, circa 200 persone (ma il numero sta crescendo), per lo più artisti tedeschi legati al settore cinematografico, hanno firmato una lettera aperta, rilanciata per la prima volta dai media americani, per protestare contro questi inviti. Questi “addetti ai lavori” si definiscono “oltraggiati” dal fatto che la Berlinale si disponga ad accogliere i due rappresentanti di AfD, in aperto contrasto con i valori evidenziati più volte dal festival.

“Gli inviti sono un ulteriore segnale dell’ambiente ostile e ipocrita che l’arte e la cultura devono fronteggiare a Berlino e in Germania” continua la lettera, i cui firmatari ribadiscono di non aver alcuna intenzione di normalizzare o consentire la partecipazione di “politici di destra” nei loro spazi, ma si spingono anche oltre.

La direttrice esecutiva della Berlinale, Mariette Rissenbeek, insieme al direttore artistico, Carlo Chatrian, di Alexander Janetzko

Dichiarano infatti di non credere che la cerimonia d’apertura della Berlinale possa essere considerata uno “spazio sicuro per ebrei, donne, membri delle comunità Bipoc (persone nere, indigene e di colore) o Lgbtiq+, disabili, Rom e Sinti o Testimoni di Geova, che” si legge “hanno sperimentato, tra gli altri, persecuzione e genocidio ad opera di un altro movimento di estrema destra e nazional-conservatore in Germania”.

La risposta della direttrice della Berlinale

I vertici della Berlinale hanno risposto alle polemiche pubblicando su Instagram una dichiarazione firmata dalla direttrice esecutiva, Mariette Rissenbeek. Nel testo si dichiara che i membri di AfD rappresentano posizioni “profondamente anti-democratiche” e in contrasto con i valori della Berlinale e del suo staff. Nonostante ciò, si ricorda che esponenti di AfD sono stati democraticamente eletti sia al Bundestag che al parlamento di Berlino.

Di norma, il commissario del governo federale per la cultura e i media e il Senato di Berlino ricevono, ogni anno, una quota di inviti per la cerimonia di apertura del festival, che vengono poi distribuiti a rappresentanti di tutti i partiti presenti in parlamento. È in quest’ottica, conclude Rissenbeek, che va contestualizzato l’invito ad AfD.

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