AfD sulla Remigrazione: “non espelleremo i cittadini tedeschi: devono votare per noi”

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Tino Chrupalla e Alice Weidel al congresso di AfD in Sassonia, 17 Giugno 2022. Photo credits: EPA-EFE/FILIP SINGER

Ci ha messo qualche giorno AfD a decidere come gestire la patata bollente dell’incontro di Potsdam e del concetto di “Remigrazione”. Dell’inchiesta di Correctiv ha parlato nel frattempo anche la stampa internazionale e la presenza di diversi esponenti del partito all’incontro con noti estremisti di destra non è mai stata negata. A tale evento avevano partecipato, fra gli altri, membri della CDU, del gruppo ultraconservatore Werteunion e diversi politici di AfD, tra cui Roland Hartwig, consigliere personale della leader Alice Weidel e in seguito rimosso da tale posizione. Quello che invece il partito ha scelto di precisare è il punto di vista sull’idea delle espulsioni di massa, in particolare sulla possibilità di revocare il passaporto tedesco a persone con doppia cittadinanza o che l’avessero ottenuto non per nascita, ma dopo aver soggiornato per un certo tempo nel Paese.

La “remigrazione” secondo AfD non si applicherebbe a chi ha la cittadinanza tedesca (ma in passato Weidel diceva il contrario)

In un documento programmatico diffuso questa settimana, AfD ha dichiarato che i cittadini tedeschi appartenenti a famiglie di immigrati non sarebbero toccati dal provvedimento di Remigrazione. Il termine di per sé non viene rifiutato, ma definito come l’insieme di tutte le misure e gli incentivi per il rimpatrio “legale e costituzionale” degli stranieri obbligati a lasciare il Paese e a tornare verso i loro Paesi d’origine. Fra questi sarebbero inclusi anche i rifugiati di guerra con protezione sussidiaria, una volta terminato il conflitto nel loro Paese. La questione più imminente riguarderebbe i cittadini siriani e afghani, poiché “nei loro Paesi d’origine i combattimenti sono in gran parte cessati” e quindi i Paesi in questione sono ritenuti “sicuri”, sotto i governi, rispettivamente, di Bashar-Al Assad e dei Talebani. Nel complesso, la dirigenza di AfD sostiene che tali richieste in materia di rimpatri siano in linea con l’attuale quadro normativo o attuabili tramite modifiche legislative costituzionali.


Martin Sellner Rimigrazione

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Va detto che le posizioni espresse sull’ipotesi di revoca della cittadinanza acquisita, all’interno del partito, non sono sempre state in linea con quest’ultimo documento. Ad esempio, Alice Weidel, co-leader del partito insieme a Tino Chrupalla, aveva in passato dichiarato di voler espellere non solo gli stranieri, ma anche revocare il passaporto ai cittadini tedeschi di origine straniera che avessero commesso atti criminali, agli individui pericolosi, ai terroristi e agli stupratori. Weidel aveva infatti scritto sul canale Telegram di AfD che “L’automatismo di non espellere i criminali solo perché hanno anche la cittadinanza tedesca dovrebbe essere abolito”.

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Maximilian Krah. Marcus Popillius, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

La battuta di Maximilian Krah: “non sarete rimpatriati, perché dovete votare per me”

Il messaggio del partito, tuttavia, è cambiato anche perché AfD ha iniziato a vedere le persone con un passato di migrazione non solo come nemici, ma anche come potenziali elettori. A renderlo chiaro ci ha pensato il volto “social” del partito, nonché candidato al parlamento europeo Maximilian Krah, il quale, riporta la Süddeutsche Zeitung, ha “rassicurato” i tedeschi provenienti da famiglie di immigrati sulla piattaforma X (ex Twitter) scrivendo “Non sarete rimpatriati, perché dovete votare per me”.

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