Marine Le Pen prende le distanze da AfD: “Noi non abbiamo mai sostenuto la remigrazione”

Le Pen
Marine Le Pen, leader di Rassemblement National (ex Fronte Nazionale). Kremlin.ru, CC BY 4.0 , via Wikimedia Commons

Marine Le Pen ha preso le distanze da AfD dopo le rivelazioni di Correctiv relative all’incontro di Potsdam, minacciando la fine della loro alleanza all’interno del Parlamento europeo.

In Europa, sia Alternativa per la Germania che il partito di cui Le Pen è leader, Rassemblement National (ex Fronte Nazionale), fanno infatti parte dello stesso gruppo di destra ed estrema destra: Identità e Democrazia.


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“Non sono assolutamente d’accordo con le proposte che sarebbero state discusse in quell’incontro” ha dichiarato la deputata francese, riferendosi ai piani di “remigrazione” che sarebbero stati illustrati a Potsdam.

Le Pen ha inoltre ribadito che sarà necessario valutare “se ci saranno conseguenze” per il gruppo comune in Europa e che si dovranno affrontare “queste grandi divergenze di opinione”, per capire se siano tali da produrre una frattura. La leader di Rassemblement National ha inoltre chiarito che il suo partito non ha mai sostenuto una politica di remigrazione“, che comporterebbe la revoca della cittadinanza francese a coloro che l’hanno già ottenuta, “anche in condizioni che contestiamo”.

L’incontro di Potsdam a cui si riferisce l’inchiesta di Correctiv citata da Le Pen è avvenuto lo scorso novembre, ma è stato reso noto solo recentemente. Avrebbe coinvolto politici di AfD, membri della Werteunion (ma il partito dichiara che lo avrebbero fatto a titolo personale), uomini d’affari ed alcuni estremisti di destra della scena europea. Nella stessa circostanza, Martin Sellner, portavoce del “Movimento identitario” austriaco (Identitäre Bewegung), avrebbe presentato, per l’appunto, un piano di “remigrazione”, finalizzato cioè all’espulsione dalla Germania di milioni di persone con background migratorio.

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