Lettera aperta al Ministro delle Finanze: quando saranno distribuiti i fondi per il clima?
A che cosa serve tassare le emissioni di carbonio? Questa domanda, tutt’altro che ovvia, è alla base dell’attuale dibattito sul cosiddetto “Klimageld” in Germania. Per lo più, in Italiano, il termine è stato tradotto come “fondi per il clima” e indica quel “tesoretto” acquisito proprio con i sovrapprezzi imposti per la CO2, che era stato originariamente pensato per essere redistribuito a famiglie e consumatori in Germania, sotto forma di aiuti destinati all’implementazione di scelte eco-sostenibili. Almeno in teoria. Almeno in teoria: il Ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP) ha infatti dichiarato in un’intervista che le possibilità tecniche per l’erogazione dei fondi per il clima non saranno create prima del 2025. Il prossimo governo federale deciderà se il denaro verrà effettivamente erogato. Per molti, questa dichiarazione equivale al rinnegare una promessa politica.
La lettera aperta: i tedeschi aspettano i fondi per il clima, il governo mantenga le promesse
“Ministro Lindner, mantenga la promessa: versi subito i fondi per il clima” è infatti il titolo di un appello urgente, rivolto al titolare delle Finanze in forma di lettera aperta da sedici tra associazioni ambientaliste, sociali e di tutela dei consumatori. Le organizzazioni chiedono che i fondi per il clima, previsti dall’accordo di coalizione, vengano erogati già entro la fine dell’attuale legislatura e non rinviati, come dichiarato dallo stesso Lindner lo scorso weekend.
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Ma di cosa si tratta, nello specifico? I fondi per il clima, come abbiamo detto, altro non sono che le somme ricavate dalla tassazione delle emissioni di CO2 su benzina, gasolio e altri combustibili fossili. Voluti dalla coalizione di governo a guida SPD, questi fondi dovrebbero essere interamente redistribuiti tra la popolazione con l’intento di spingere i consumatori verso alternative più ecologiche, senza però intaccarne il potere d’acquisto.
Un meccanismo che, sottolineano le organizzazioni nella lettera, renderebbe la transizione ecologica più equa sul piano sociale e ne aumenterebbe l’accettazione da parte dei cittadini. “Molti di noi – scrivono i firmatari – hanno sostenuto l’introduzione della tassazione della CO2 a patto che gli oneri per le famiglie fossero compensati dai fondi per il clima, e non semplicemente assorbiti nel bilancio statale” per essere destinati ad altri progetti.
Se i fondi dal 2021 al 2023 venissero ripartiti oggi, ogni cittadino riceverebbe 139 Euro.
I firmatari, che vanno dalle associazioni ambientaliste alle organizzazioni sociali, ricordano poi che i tedeschi hanno già maturato il diritto a ricevere oltre 11 miliardi di euro come fondi per il clima relativi al triennio 2021-2023. Stando ai calcoli della Federazione dei Centri tedeschi per il clima, ogni cittadino dovrebbe ricevere 139 euro.
“I fondi per il clima sono stati concordati per compensare gli oneri aggiuntivi e incentivare comportamenti sostenibili – ricorda la presidente Ramona Pop – non possono essere messi in secondo piano”.
Anche l’ipotesi ventilata da Lindner di una “riorganizzazione” degli aiuti per la riconversione ecologica non convince i firmatari, secondo cui i fondi per il clima non devono essere contrapposti ad altri programmi per l’efficientamento energetico e la mobilità sostenibile.
“Le famiglie senza risorse per questi investimenti – concludono – hanno bisogno della certezza che lo Stato fornirà loro un adeguato sostegno”. Di qui, dunque, l’appello finale al Ministro delle Finanze affinché onori gli impegni presi. La lista completa dei firmatari è stata pubblicata dallo Spiegel. Il Ministro, almeno fino a questo momento, non ha risposto.
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