Il Museo degli Strumenti Musicali di Berlino: capolavori storici e l’organo più grande d’Europa
Gli appassionati di musica, a Berlino, hanno vita facile: le possibilità di coltivare i propri interessi, indipendentemente dal genere, sono davvero infinite. Che la vostra passiona sia la musica classica o la techno, il pop o la musica atonale, che vogliate assistere a concerti da camera o a improvvisazioni jazz, festival punk o piccoli eventi acustici, questa città non vi deluderà mai. E, oltre alla possibilità di ascoltare il vostro genere preferito praticamente ogni giorno, la capitale mette a disposizione del vero fanatico anche qualche chicca insolita e poco nota, come il Museo degli Strumenti Musicali dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Musicale (Musikinstrumenten-Museum des Staatlichen Instituts für Musikforschung). Questo museo si trova nel cuore culturale di Berlino, all’interno del Kulturforum proprio dietro l’edificio della Filarmonica e vicino al Tiergarten.
È uno dei musei musicali più importanti al mondo, con una collezione di oltre 3500 strumenti che coprono cinque secoli di storia della musica in Europa. Ospitato in un moderno edificio inaugurato nel 1984, il museo permette di ammirare e anche ascoltare antichi strumenti perfettamente conservati e ancora funzionanti.
Le origini del Museo degli Strumenti Musicali
La storia Museo degli Strumenti Musicali di Berlino ha una storia che risale alla fine del XIX secolo. Nel 1886, Philipp Spitta, musicologo tedesco, e Joseph Joachim, violinista ungherese, fondarono la “Collezione di Strumenti Musicali Antichi del Regno di Prussia”. Nel corso degli anni la collezione crebbe notevolmente, arrivando a contare più di 4.000 strumenti nel 1943. Tuttavia, la maggior parte andò distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la guerra, come accadde per molte istituzioni culturali berlinesi, la collezione fu pazientemente ricostruita e ampliata, fino a essere trasferita, nel 1963, nell’attuale sede presso il Kulturforum di quella che all’epoca era Berlino Ovest. Nel 2006, in occasione del 120° anniversario, la struttura che la ospita fu rinominata Musikinstrumenten-Museum. Oggi custodisce una collezione di oltre 3.500 strumenti musicali, fra i quali alcuni pezzi unici di grandissima importanza storica.
Collezione
Come già detto, la collezione permanente del Museo degli Strumenti Musicali copre un arco temporale di 5 secoli, più precisamente dal XVI al XX secolo e comprende una vastissima gamma di strumenti. Fra questi ci sono strumenti a corda, come violini, viole, violoncelli e contrabbassi di liutai italiani come il celeberrimo Stradivari, ma anche i notissimi Amati e Guarneri, e poi arpe, arpeggioni e perfino cetre. Ci sono poi gli strumenti a fiato, come flauti, oboi, clarinetti, fagotti e corni di maestri costruttori come Denner, Quantz e Hotteterre. Non possono mancare gli strumenti a tastiera, sui quali i compositori tedeschi hanno creato, nei secoli, composizioni che hanno fatto la storia della musica. In questa categoria troverete clavicembali, spinette, clavicordi, fortepiani e organi storici. La collezione include, fra le altre cose, 4 preziosi clavicembali della famiglia Ruckers. E infine ci sono gli strumenti a percussione, come tamburi, triangoli, nacchere e xilofoni antichi.
Ognuna di queste categorie contiene alcuni strumenti davvero unici, per la loro qualità e fattura oppure per i musicisti ai quali sono appartenuti. Tra i pezzi più rappresentativi e interessanti in questo senso vale certamente la pena di citare la collezione di strumenti a fiato di Naumburg – una delle più complete al mondo di strumenti rinascimentali e barocchi -, il clavicembalo appartenuto a Sofia Carlotta di Prussia e i flauti di Federico il Grande – che, come è noto, coltivò per tutta la vita un amore assoluto per la musica, dimostrando anche un certo talento tanto nell’esecuzione quanto nella composizione -, il pianoforte appartenuto al compositore Carl Maria von Weber, che proprio su questo strumento compose il suo celebre “Singspiel” in tre atti “Il Franco Cacciatore”.
Della collezione fanno parte anche strumenti curiosi o particolari, come l’armonica a bicchieri appartenuta a Benjamin Franklin – uno strumento che ricorda, nella forma, uno xilofono, e il cui fulcro si compone di bicchieri di vetro di diversa grandezza, che quindi vibrano con diverse frequenze quando vengono colpiti. Infine, qui si trova il cosiddetto Mighty Wurlitzer, l’organo da cinema più grande d’Europa, risalente al 1929: si tratta di uno strumento impressionante con 1228 canne, 175 registri e 43 pistoni
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Esposizione
Gli oltre strumenti esposti sono disposti tematicamente in sale dedicate a diversi periodi storici e tipologie di strumenti. La sala principale è una grande stanza circolare, che ricorda una sala da concerto, con al centro proprio il Mighty Wurlitzer. Intorno vi sono esposti strumenti a tastiera come clavicembali, spinette e clavicordi. Le ampie vetrate lasciano entrare la luce naturale che illumina i preziosi strumenti antichi, ma soprattutto presentando il gigantesco organo in tutta la magnificenza della sua struttura bianca e oro.
Al piano superiore si accede tramite una scala a chiocciola alla galleria dove sono presentate numerose vetrine con strumenti ad arco, a corda, a fiato in legno e ottoni. Si parte dal Rinascimento fino ad arrivare agli strumenti elettronici moderni.
Lungo il percorso trovano spazio postazioni multimediali e di ascolto dove approfondire la storia e sentire il suono degli strumenti esposti. Le sale sono arricchite da pannelli, immagini, oggetti e documenti per contestualizzare gli strumenti nel loro periodo storico.
Concerti ed eventi al Museo degli Strumenti Musicali
Il museo offre concerti ed eventi musicali per far rivivere gli strumenti della collezione. Ogni sabato alle 12, per esempio, si tiene un breve concerto sull’organo Mighty Wurlitzer. La domenica alle 11, invece, ha luogo”Early Music – Live”, una rassegna di concerti suonati con strumenti d’epoca della collezione. Ogni martedì alle 13, infine, è possibile assistere a concerti originali della durata di 40-50 minuti, abbinati a un pasto nel museo. Vi consigliamo comunque di visitare il sito del museo, prima di una visita, per conoscere gli eventi speciali e i concerti singoli in programma.
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