Dexit: la proposta della leader della destra tedesca (e perché non si può fare)

Alice Weidel - Foto: Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Alice Weidel, co-leader del partito di ultradestra AfD, ha recentemente sollevato l’idea di un referendum sull’uscita della Germania dall’Unione Europea, sul modello del referendum per la Brexit che ha avuto luogo nel Regno Unito nel 2016, con ratifica nel 2020. Weidel ha sottolineato che, qualora l’Unione Europea non dovesse intraprendere riforme in linea con le visioni dell’AfD, un referendum sulla cosiddetta “Dexit” potrebbe diventare una possibilità concreta.

Il ritorno del sovranismo

Weidel ha delineato che un governo sotto la guida dell’AfD si impegnerebbe a negoziare una riforma dell’UE, con l’obiettivo di restituire maggiore sovranità ai singoli Stati membri. Qualora tali negoziati non dovessero portare ai risultati sperati, la leader dell’AfD sostiene che sarebbe giusto permettere al popolo tedesco di esprimersi attraverso un referendum sulla permanenza della Germania nell’Unione Europea. Queste recenti dichiarazioni rappresentano un punto di svolta rispetto alle posizioni precedentemente espresse da Weidel: durante il congresso del partito tenutosi a Magdeburgo l’anno scorso, AfD aveva infatti dato l’impressione di allontanarsi dalle sue richieste più estreme in materia di politica europea e le sue tendenze sovraniste, specialmente sotto la guida di Weidel.

Capogruppo SPD: “la Dexit è un’idea stupida, ma AfD ne ha tante”

Come era prevedibile, la proposta di Weidel ha suscitato numerose critiche. Katarina Barley, esponente di spicco della politica europea dell’SPD, ha dichiarato che il piano di AfD porterebbe a un “rattrappimento della Germania” e che sarebbe invece più che vantaggioso per gli interessi del presidente russo Vladimir Putin, specialmente in un contesto di tensioni geopolitiche crescenti.

Più lapidaria Katja Mast, segretaria del gruppo parlamentare dell’SPD al Bundestag, la quale ha dichiarato che “La Dexit è un’idea stupida, ma d’altra parte l’AfD ne ha molte” e ha poi definito il partito di Weidel “la più grande minaccia per la posizione della Germania e i posti di lavoro all’interno del Paese”.


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Nell’ottica della politica estera tedesca delle ultime decadi, l’UE è vista dalla maggior parte dei partiti dell’arco costituzionale democratico come un pilastro fondamentale per la pace, la stabilità e la prosperità del dopoguerra, nonché come l’entità geopolitica che permette ai Paesi che ne fanno parte di non soccombere alla pressione delle aree di influenza di altre superpotenze, come la Russia, la Cina e gli USA, i cui interessi potrebbero non essere necessariamente in linea con quelli delle nazioni europee. La Germania, essendo la più grande economia dell’UE e uno dei suoi membri fondatori, ha svolto un ruolo cruciale nel plasmare le politiche europee. Un’uscita dalla Germania potrebbe quindi avere conseguenze significative per l’intero blocco, mettendo in discussione la coesione e il futuro dell’Unione stessa e il futuro degli alleati internazionali della Germania, che vedono l’UE come un importante attore globale in termini di economia, regolamentazione e diplomazia. Un’eventuale uscita della Germania potrebbe indebolire l’Unione. in un momento in cui si affrontano sfide globali come il cambiamento climatico, la sicurezza internazionale e la gestione delle crisi migratorie.

Perché il referendum “all’inglese” non è possibile in Germania

Per contestualizzare la portata e la sostanza delle ipotesi di “Dexit” ventilate dalla leader di AfD, tuttavia, bisogna tenere presente che, per poter tenere un referendum sull’uscita della Germania dall’UE, sarebbero necessarie modifiche sostanziali alla legislazione attuale. La Legge Fondamentale della Germania, infatti, non prevede la possibilità di referendum a livello federale, ad eccezione di quelli riguardanti la riorganizzazione degli Stati federali. Per poter indire un referendum di questo tipo, quindi, la Costituzione dovrebbe prima essere emendata con una maggioranza di due terzi nel Bundestag e nel Bundesrat – un risultato assai poco probabile, con i numeri attuali e viste le posizioni dei partiti tedeschi sulla questione – il che sembra ridurre l’affermazione di Weidel a una “boutade” elettorale, che ha ottenuto, si badi bene, l’effetto desiderato, sollevando un polverone sulla stampa internazionale.

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Maximilian Krah. Marcus Popillius, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Per le imminenti elezioni europee del 9 giugno, AfD ha presentato come principale candidato il controverso politico sassone Maximilian Krah, noto, fra le altre cose, per i video su TikTok nei quali spiegava “come conquistare le donne”. Attualmente, AfD vanta nove deputati al Parlamento Europeo.

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