Assegni familiari in Germania: a chi spettano e come chiederli

assegni familiari in Germania

Il cosiddetto Elterngeld, introdotto nel 2007 in sostituzione di una misura simile, è un caposaldo del welfare tedesco, una prestazione sociale di grande rilevanza, molto apprezzata dalle famiglie tedesche. Il suo scopo è quello di compensare la perdita di reddito dei genitori che, dopo la nascita di un figlio, decidono di ridurre o cessare temporaneamente l’attività lavorativa per dedicarsi alla cura del neonato. L’obiettivo principale degli assegni familiari in Germania è quello di aiutare i genitori a conciliare al meglio gli impegni lavorativi e la cura della prole, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino, che richiedono maggiore attenzione e presenza da parte dei genitori. In questo modo si intende favorire la creazione di un ambiente familiare più sereno, permettendo ai genitori di trascorrere più tempo insieme ai propri figli.

Una panoramica generale

Diversi tipi di assegni familiari in Germania

Esistono tre varianti principali di assegni familiari, che possono essere combinate tra loro in base alle necessità della famiglia:

L’assegno parentale di base (Basiselterngeld), che può essere percepito per un periodo massimo di 14 mesi dopo la nascita del bambino. È la forma più diffusa di welfare familiare.

– L’assegno parentale esteso (ElterngeldPlus), che prevede un periodo di percezione raddoppiato rispetto all’assegno di base ed è pensato in particolare per chi, dopo i primi mesi di vita del neonato, sceglie di tornare a lavorare almeno part time. Gli importi sono più bassi.

– Il bonus di convivenza o “di partenariato” (Partnerschaftsbonus), che consiste in ulteriori 4 mesi di assegno parentale esteso, che spettano nel caso in cui entrambi i genitori decidano di lavorare part-time simultaneamente dopo la nascita del figlio.

assegni familiari

Importo commisurato al reddito familiare

L’importo dell’assegno parentale non è uguale per tutti, ma varia in base al reddito familiare. Nello specifico, esso copre tra il 65% e il 100% della perdita di guadagno subita dai genitori dopo la nascita del figlio rispetto al periodo precedente. L’importo minimo garantito è pari a 300 euro mensili, mentre il massimo è di 1.800 euro al mese.

Limiti di reddito

A partire da aprile 2024 verranno modificati i limiti di reddito per l’accesso agli assegni familiari, con l’obiettivo di contenere la spesa pubblica. In particolare, il limite massimo di reddito familiare per poter richiedere l’assegno sarà abbassato a 200.000 euro annui per le coppie e 150.000 euro per i single. Successivamente, da aprile 2025, tale soglia scenderà ulteriormente per le coppie, portandosi a 175.000 euro annui. Inoltre, anche la possibilità di combinare gli assegni sarà modificata. Nello specifico, sarà possibile percepire solo per un massimo di un mese fino al 12° mese di vita del bambino. Sono previste eccezioni nel caso di nascite multiple e di bambini prematuri.

Specifichiamo che, in questo caso, quello che viene calcolato è esclusivamente il reddito imponibile, che viene determinato dall’ufficio delle imposte al netto di alcune detrazioni (fra le quali, per esempio, i contributi pensionistici)

Maggiorazioni per specifiche situazioni familiari

Sono comunque previste maggiorazioni dell’assegno in particolari situazioni familiari, al fine di offrire un aiuto ulteriore:

– Fino a 4 mesi aggiuntivi di assegno parentale di base per i nati molto prematuri, ossia almeno 6 settimane prima del termine previsto.

– Una maggiorazione del 10%, con un minimo di 75 euro in più al mese, in caso di altri figli sotto i 3 anni già presenti nel nucleo familiare (il cosiddetto bonus fratelli).

– Un bonus una tantum di 300 euro in aggiunta all’assegno parentale di base nel caso di gemelli.

Gli assegni familiari nel dettaglio: cosa sono, come funzionano e come richiederli

Basiselterngeld – L’assegno parentale di base

I genitori hanno diritto congiuntamente a un totale di 14 mesi di assegno parentale di base, se entrambi sono coinvolti nella cura del bambino e rinunciano al lavoro, e sono liberi di dividersi i mesi di sussidio disponibili. Ogni genitore può richiedere per sé da un minimo di due a un massimo di dodici mesi di indennità, per coprire la perdita di reddito dovuta alla sospensione dell’attività lavorativa. I genitori single, invece, possono richiedere per sé tutti i 14 mesi di indennità parentale offerti dallo Stato.

Per i bambini nati a partire dal 1° settembre 2021, si applica anche una possibile estensione, nel caso di bambini nati prematuri di almeno sei settimane. In questo caso, l’assegno parentale di base può essere esteso fino a quattro mesi, senza andare a intaccare il diritto agli eventuali altri sussidi compresi in questa lista.

ElterngeldPlus – L’assegno parentale esteso

Lo scopo di questo sussidio è permettere ai genitori di coniugare il lavoro con la vita familiare ed è pensato per quei genitori che vogliono rientrare al lavoro, con una posizione part time, continuando a ricevere l’indennità parentale. I genitori possono ricevere questo sussidio per un periodo di tempo due volte più lungo rispetto al “Basiselterngeld”: un mese di assegno parentale di base equivale a due mesi di assegno parentale Plus. Se i genitori non lavorano affatto dopo la nascita del bambino, l’importo di questo sussidio è pari alla metà dell’assegno parentale di base, se invece lavorano part time, l’importo mensile può essere pari a quello dell’assegno parentale di base per chi lavora part time (in entrambi i casi, quindi, l’importo che viene corrisposto è calcolato in proporzione al reddito perso).

assegni familiari bambini germania europa estero

Partnerschaftsbonus – Bonus di convivenza

Questo bonus aggiunge da due a quattro mesi alla durata dell’assegno parentale esteso, se durante questo periodo entrambi lavorano part time, ovvero con attività che richiedano tra le 24 e le 32 ore settimanali. Nel caso di bambini nati prima del 1° settembre 2021, si consideravano impieghi tra le 25 e le 30 ore. Attenzione, il bonus non è riservato solo alle coppie che convivono, ma può essere richiesto anche dai genitori separati, che si dividano la cura del bambino, lavorando entrambi part time, e anche dai genitori single, che hanno diritto all’intero bonus. Questo sussidio è pensato in modo particolare per incoraggiare una più equa distribuzione dei compiti di cura della prole da parte dei padri, incentivando alla collaborazione nella coppia. In questo senso, viene considerato non solo una misura di welfare, ma anche uno strumento per il raggiungimento della parità di genere.

A quanto ammontano gli assegni familiari?

Come già detto, l’importo degli assegni familiari in Germania non è fisso, bensì è calcolato in base al reddito che il genitore aveva prima della nascita del bambino e alla percentuale di tale reddito che viene a mancare come conseguenza del parto e della cura del minore. Più e alto il reddito e minore sarà la percentuale che ne viene coperta. Questo vuol dire che i genitori con i redditi più alti fra quelli coperti riceveranno un assegno che può arrivare a coprire il 65% del reddito perso, mentre quelli i cui guadagni si attestano più in basso potranno arrivare a ricevere un assegno per il 100% dell’importo del reddito precedente.

Questo si traduce in assegni, nel caso del Basiselterngeld, che vanno da un minimo di 300 a un massimo di 1800 euro al mese e l’assegno parentale esteso è compreso tra 150 e 900 euro al mese. Indipendentemente dal calcolo, l’importo degli assegni non può mai essere superiore al massimo o inferiore al minimo previsto. Va specificato anche che all’assegno parentale minimo ha diritto chiunque si occupi personalmente del bambino nei primi mesi dopo la sua nascita e lavori per un massimo di 32 ore settimanali. Questo vuol dire che sono compresi anche quei genitori che non avevano un reddito prima della nascita del figlio, come per esempio i disoccupati, ma anche chi studia, svolge il lavoro domestico o ha già rinunciato in tutto o in parte al lavoro per dedicarsi alla cura di figli precedenti.


Leggi anche:
Come trovare lavoro a Berlino: la guida completa

L’importo, inoltre, può variare in caso di gravidanze gemellari o pluri-gemellari, grazie al cosiddetto “Bonus Fratelli”. I beneficiari di questo bonus, nello specifico le famiglia plurigemellari con figli piccoli, ricevono un’integrazione del dieci per cento dell’assegno parentale altrimenti dovuto, a partire da un minimo di 75 euro nel caso dell’assegno parentale di base e 37,50 euro per l’assegno parentale esteso. In caso di parto gemellare, per ogni neonato in più, viene corrisposta un’integrazione multipla di 300 euro per l’assegno parentale di base 150 euro per quello esteso.

Ogni genitore può richiedere l’assegno parentale una sola volta per ogni figlio. Anche nel caso di molteplici gemelli, è possibile presentare una sola domanda per genitore. È possibile presentare la domanda anche insieme al proprio partner.

Gli assegni familiari vengono conteggiati nell’assegnazione del reddito di cittadinanza?

Sì: essendo misure che sostituiscono il reddito perduto, gli importi sono considerati come reddito a tutti gli effetti, nel calcolo di altri sussidi. C’è però un’eccezione da considerare: tutti i beneficiari dell’assegno parentale che ricevono il reddito di cittadinanza, l’assistenza sociale o l’assegno integrativo per i figli e che erano occupati prima della nascita del/i figlio/i riceveranno un assegno parentale dell’importo massimo di 300 euro, commisurato al reddito.

reddito di cittadinanza

Come posso calcolare l’importo degli assegni familiari che mi spettano?

Il Ministero della Famiglia mette a disposizione un calcolatore dell’indennità parentale a questo indirizzo. Purtroppo, nonostante il sito del Ministero in generale sia disponibile in varie lingue, fra le quali l’italiano, la pagina del calcolatore è invece disponibile unicamente in tedesco. Tramite questa applicazione è possibile scoprire anche come combinare l’assegno parentale, l’assegno parentale esteso e il bonus di convivenza, facendosi un’idea chiara degli importi e del periodo di tempo durante il quale essi potranno essere erogati.

Quali uffici si occupano di concedere gli assegni familiari e dirimere eventuali controversie?

La gestione degli assegni familiari viene gestita a livello locale dalle autorità dei Länder. In questa pagina potete trovare quella della vostra zona. Gli stessi uffici, che si occupano anche del congedo parentale, sono deputati a gestire reclami e controversie. Qualora non fossero in grado di risolvere un problema relativo agli assegni familiari, il richiedente può rivolgersi alle autorità di controllo competenti del Land di pertinenza.

Come si richiedono gli assegni familiari?

È possibile richiedere l’assegno parentale solo dopo la nascita del bambino, nello specifico entro i suoi primi tre mesi di vita, dal momento che l’assegno parentale viene corrisposto retroattivamente per un massimo, appunto, di 3 mesi.

In alcuni Länder tedeschi è anche possibile richiedere gli assegni familiari direttamente online, utilizzando la piattaforma ElterngeldDigital. Tale piattaforma può essere usata per inserire tutti i dati necessari a presentare domanda. Al termine del procedimento, viene generato un documento in formato PDF che deve essere stampato, firmato e inviata all’ufficio per gli assegni parentali. Nello sforzo di digitalizzazione che caratterizza tutta la pubblica amministrazione tedesca, si sta cercando progressivamente di rendere possibile il completamento dell’intero processo online, senza la necessità di stampare documenti cartacei. Per il momento, comunque, è sempre necessario rivolgersi all’apposito ufficio del Land. I moduli, inoltre, sono disponibili anche presso la maggior parte delle compagnie di assicurazione sanitaria e degli ospedali che abbiano un reparto di maternità.

In quali circostanze si riceve il bonus per i fratelli?

A tale bonus hanno diritto i nuclei familiari nel quali, oltre all’ultimo nato, viva almeno un altro bambino di età inferiore ai 3 anni, oppure ci siano almeno altri due bambini entrambi di età inferiore ai 6 anni, oppure sia presente almeno un altro figlio disabile di età inferiore ai 14 anni.

Il bonus fratelli aumenta anche l’importo minimo e massimo dell’assegno parentale, il che significa che l’assegno parentale di base può essere compreso fra un minimo di 375 euro e un massimo di 1.980 euro, mentre quello esteso può essere compreso fra 187,50 euro e 990 euro.

Quali documenti bisogna presentare per richiedere gli assegni familiari?

I documenti più importanti da presentare sono:

Il certificato di nascita del bambino
La prova del reddito precedente del genitore che richiede l’assegno

I documenti fiscali da presentare sono:

In caso di lavoratori dipendenti

Per le madri: le vostre buste paga degli ultimi 12 mesi prima del mese in cui inizia il congedo di maternità.
Per i padri: le buste paga degli ultimi 12 mesi prima del parto.

In caso di lavoratori autonomi

Di norma, l’ultimo avviso di accertamento fiscale.

Altri documenti

In caso di lavoratori dipendenti

Certificati dell’assicurazione sanitaria relativi all’indennità di maternità dopo il parto e
certificati del datore di lavoro relativi all’indennità di maternità.

In caso di dipendenti pubblici o militari

Certificati di retribuzione durante il congedo di maternità
Certificati di indennità per queste prestazioni

Le madri con assicurazione sanitaria privata, che abbiano anche un’assicurazione di indennità giornaliera per malattia devono portare anche i certificati dell’assicurazione sanitaria relativi all’indennità giornaliera di malattia durante il congedo di maternità.

Se applicabile: prova del reddito mentre si percepisce l’indennità parentale:

In caso di lavoratori dipendenti

Certificato del datore di lavoro che attesti l’orario di lavoro durante l’indennità parentale.

In caso di lavoratori autonomi

Dichiarazione personale dell’orario di lavoro precedente e dell’orario di lavoro durante l’indennità parentale

Se l’orario di lavoro è inferiore a quello precedente, occorrerà illustrare le eventuali disposizioni adottate per ridurre il carico di lavoro, per esempio l’assunzione di un sostituto, la riduzione degli incarichi o il passaggio di parte del carico di lavoro ai colleghi.

Attenzione: questi sono i documenti di base, ma potrebbero esserne richiesti degli altri, a seconda dei casi. Il datore di lavoro è tenuto a fornire i documenti richiesti.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!