Animali domestici in Germania: scopri i tuoi diritti e doveri
La convivenza con un animale domestico è fonte di gioia e compagnia per molte persone, ma comporta anche responsabilità che il proprietario è tenuto ad assumersi e che sono regolate in modo diverso in diversi Paesi. Quali sono i diritti e i doveri dei proprietari di animali domestici in Germania? Sono gli stessi in tutti i Länder? Cambiano a seconda del tipo di animale? A quali costi si va incontro? Oggi vi presentiamo una panoramica delle principali norme che regolano la vita insieme al vostro amico a quattro zampe (o al vostro amico munito di scaglie, piume o squame).
I doveri dei proprietari nei confronti degli animali
Innanzitutto, il proprietario ha il dovere di garantire il benessere psicofisico del proprio animale. In Germania è vietato infliggere agli animali sofferenze “innecessarie” – cosa che vale per tutti gli animali selvatici e perfino per quelli molesti come le vespe e, quindi, è si applica anche agli animali che vivono con noi. Ciò significa fornire all’animale un ambiente idoneo dove vivere, con spazi adeguati per muoversi, riposare e interagire con gli umani. L’alimentazione deve essere sana, equilibrata e adatta alla specie, all’età e alle condizioni di salute. Inoltre devono essere garantite l’igiene e le cure veterinarie necessarie. Insomma, l’animale va trattato con affetto e attenzione.
Quando si chiede di adottare un cane, un gatto o un altro animale da un rifugio, infatti, si dovrà rispondere a diverse domande riguardanti la propria casa e il proprio stile di vita, per capire se siano compatibili con le necessità dell’animale in questione. Per esempio, è consentito tenere il proprio cane in un canile solo se questo è abbastanza grande da permettere all’animale di muoversi liberamente – e, con ogni probabilità, nessun rifugio affiderebbe comunque un cane a un proprietario che dichiarasse di volerlo tenere rinchiuso all’interno di un solo spazio per la maggior parte del tempo.
I diritti dei proprietari: il padrone di casa può vietarmi di tenere un cane nel mio appartamento?
Allo stesso tempo, chi possiede un animale domestico ha il diritto di tenerlo con sé, un diritto che può essere limitato solo per comprovati motivi. Per esempio, il proprietario di casa non può vietare in generale la presenza di cani e gatti, anche se può vincolare al proprio permesso scritto l’introduzione nell’appartamento di animali di grossa taglia. Ciò significa che l’inquilino dovrà ottenere una conferma scritta del permesso di tenere l’animale nell’appartamento e che tale conferma, una volta data, non può essere revocata dal locatore senza motivi validi. Per animali piccoli come pappagallini, pesci e criceti, invece, non serve alcuna autorizzazione. Le clausole dei contratti d’affitto che vietino completamente e a priori di tenere cani e gatti sono generalmente considerate non valide dalla giurisprudenza attuale. La non applicabilità di un divieto assoluto di tenere animali domestici è stato confermato da una sentenza della Corte federale di giustizia (BGH) del 20 marzo 2013.
È invece necessario, sempre e senza eccezioni, ottenere il permesso per tenere in casa animali potenzialmente pericolosi, come per esempio i serpenti velenosi. Questo permesso, per quanto è possibile apprendere dalle istituzioni che si occupano di questo tema, viene concesso di rado.
Le regole da rispettare negli spazi pubblici
C’è poi una serie di regole da rispettare per la convivenza negli spazi condivisi. Come in quasi tutto il mondo, per esempio, i proprietari di cani sono tenuti a munirsi di sacchetti per raccogliere gli escrementi del proprio animale durante le passeggiate e a gettarli negli appositi cestini. Non farlo può comportare, a seconda del Land e della città in cui ci si trova, una multa che può variare per entità da alcune decine ad alcune centinaia di Euro. Vale la pena sottolineare, tuttavia, che, anche in assenza di sanzioni, rimuovere i “ricordini” che il proprio animale lascia sui marciapiedi, nei parchi e sulle strade costituisce il livello base della decenza, al di sotto del quale non bisognerebbe scendere in nessun caso.
Inoltre, è compito del proprietario evitare che l’animale disturbi eccessivamente gli altri condomini con latrati o miagolii, soprattutto nelle ore di riposo. La giurisprudenza su cosa debba accadere se un animale disturba regolarmente i condomini non è né uniforme né chiara. In linea di massima, il proprietario di casa può chiedere al proprietario dell’animale di fare in modo da non recare fastidio ai vicini, per esempio addestrando l’animale, tenendolo pulito, facendo in modo che non puzzi, insonorizzando una stanza ecc. Tuttavia, quando ciò non avviene, solitamente è un tribunale a dirimere la controversia e le decisioni vengono prese caso per caso, solitamente con l’idea di trovare un compromesso accettabile per tutti.
Le normative locali possono prevedere ulteriori obblighi per chi possiede animali domestici. Ad esempio, in molti comuni vige l’obbligo di tenere al guinzaglio i cani negli spazi pubblici, almeno in zone specifiche come parchi e aree pedonali. Questa particolare regola, però, può variare da un Land all’altro e vale sempre la pena informarsi sui regolamenti vigenti a livello locale. Quasi ovunque, però, sono disponibili apposite aree (“Dog Park”) nelle quali è permesso lasciare liberi gli animali. Anche la registrazione dell’animale, specialmente se si tratta di un cane, è un requisito in diverse città. Per alcuni tipi di cani, inoltre, in alcune zone specifiche potrebbe essere inoltre richiesta la museruola (in Sassonia, per esempio, la museruola è obbligatoria per cani come i pitbull e i bull terrier).
Registrazione e assicurazioni: quali pratiche sono obbligatorie per i proprietari di animali domestici in Germania?
La registrazione è obbligatoria anche per i gatti che sono almeno parzialmente liberi di spostarsi fuori da casa, ma non per quelli che rimangono sempre all’interno dell’appartamento. Alcuni comuni richiedono anche la sterilizzazione per i gatti “semi-liberi”. È sempre obbligatorio registrare animali di grossa taglia, come cavalli, bovini o maiali. I piccoli animali come i pappagallini o i porcellini d’India, invece devono essere registrati.
Gli animali pericolosi, come i predatori, i serpenti giganti o quelli velenosi e gli esemplari che appartengono a specie protette, invece, devono sempre essere registrati e, in ogni caso, in molti Länder è vietato tenerli come animali domestici. Inoltre, quasi tutte le città e i comuni applicano una tassa sui cani.
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Un altro importante dovere è stipulare un’adeguata assicurazione di responsabilità civile. Il proprietario, infatti, risponde di eventuali danni provocati dal suo animale, anche senza colpa diretta. Se il cane morde un passante o provoca incidenti, il padrone è tenuto al risarcimento. Questo vale anche se il proprietario ha fatto tutto il possibile per evitare che l’animale causasse danni. In questi casi, si parla di “responsabilità oggettiva”.
Se, per esempio, un cane si libera dal guinzaglio o riesce a uscire da un appartamento chiuso e morde qualcuno o causa un incidente, il proprietario è comunque responsabile. La responsabilità è parzialmente ridotta solo se la parte lesa la condivide almeno in parte, per esempio, se un estraneo si avvicina al cane per toccarlo e viene morso. Meglio, in ogni caso, tutelarsi con una polizza. Un’assicurazione di questo tipo per un cane costa solitamente tra i 50 e i 100 euro all’anno e spesso è valida anche all’estero.
Dirsi addio
Chi ha avuto un animale domestico lo sa: la loro morte può essere vissuta come un lutto tremendo, che provoca un dolore non inferiore a quello che si prova per la perdita di un familiare. Per molti, seppellire il proprio animale in giardino è un modo di tenere vicina la memoria dell’amico scomparso e la Germania, a differenza di altri Paesi, ammette questa possibilità. Attenzione però: la sepoltura in terra è consentita solo per animali di piccola taglia e solo se lontano da falde acquifere e strade pubbliche. Anche in questo caso, le normative possono variare a livello locale ed è bene informarsi in merito.
Che cosa succede, invece, se è l’animale a sopravvivere al proprietario? Contrariamente ai desideri di molti, se si è consapevoli della triste eventualità di non poter continuare a occuparsi del proprio animale domestico, non è possibile nominarlo erede neppure parziale dei propri beni. Tuttavia, è possibile vincolare, con una procura, una somma da destinare a chi dovrà occuparsene in futuro.
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