Nuova risoluzione ONU per il cessate il fuoco a Gaza: Germania e Italia si astengono ancora

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Assemblea Generale ONU. Canva pro

Martedì, l’Assemblea generale dell’ONU ha adottato una risoluzione che richiede un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi.

Il documento ha ottenuto la necessaria maggioranza dei due terzi, con 153 paesi a favore, 10 contrari e 23 astenuti, incluse la Germania e l’Italia. È stato inoltre respinto un emendamento americano, che chiedeva di aggiungere una condanna degli “abominevoli attacchi terroristici di Hamas” del 7 ottobre.

Risoluzione ONU, Germania fedele all’astensione: “Non citato il diritto di Israele a difendersi”

Berlino si era già astenuta alla fine di ottobre, quando l’Assemblea dell’ONU aveva chiesto per la prima volta un cessate il fuoco umanitario. Il Ministero degli Esteri federale, guidato da Annalena Baerbock, ha motivato la sua nuova astensione sulla base del fatto che la formulazione attuale della bozza metterebbe in discussione, “almeno implicitamente”, il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo di Hamas.

Tuttavia, il ministero tedesco ritiene che sarebbe stato altrettanto errato dirsi contrari alla bozza, ribadendo la volontà, anche della Germania, di porre fine alle sofferenze dei palestinesi. Di qui, l’astensione e il rilancio della proposta della “pausa umanitaria” invocata anche dal cancelliere Olaf Scholz, allo scopo di liberare gli ostaggi e fornire aiuti essenziali a Gaza.


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Sul X, il Ministero degli Esteri tedesco ha parlato di “decisione difficile“, affermando la volontà di porre fine alle sofferenze sia in Israele che a Gaza. Ha inoltre criticato la risoluzione dell’ONU per il fatto che chieda il cessate il fuoco senza menzionare la necessità di Israele di difendersi non solo dall’attacco del 7 ottobre, ma anche dai continui attentati alla sua esistenza messi in atto da Hamas.

Come hanno votato i vari Paesi

Le risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite non sono giuridicamente vincolanti, ma di sicuro hanno un notevole peso politico e offrono una panoramica delle posizioni dei singoli Paesi: in questo caso hanno votato a favore 153 Paesi, incluse Francia, Spagna e Polonia. I contrari sono stati invece 10, tra cui, oltre a Israele e agli Stati Uniti, anche Austria e Repubblica Ceca. Gli astenuti sono stati 23, tra cui, oltre alla Germania, anche l’Italia e il Regno Unito.

Il numero di Paesi a favore della risoluzione è inoltre aumentato rispetto alla fine di ottobre, quando la precedente risoluzione per un cessate il fuoco umanitario nella Striscia di Gaza aveva ricevuto 121 voti a favore, 14 contrari e 44 astensioni.

Bloccata dagli Stati Uniti una risoluzione del Consiglio di sicurezza

La settimana scorsa, invece, una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedeva un cessate il fuoco umanitario, immediato e permanente nella Striscia di Gaza è stata bloccata dagli Stati Uniti. A differenza dell’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza può approvare risoluzioni vincolanti, ma i membri permanenti del Consiglio, cioè Francia, Stati Uniti, Cina, Russia e Regno Unito, possono esercitare diritto di veto e quindi bloccarle. Cosa accaduta anche in questo caso.

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