“Hot Chip Challenge“: dopo l’Assia, la sfida delle patatine troppo piccanti ha creato problemi anche a Berlino, al punto da portare il distretto cittadino di Pankow ad annunciare un divieto di vendita.
La bizzarra sfida consiste nel riprendersi mentre si ingeriscono queste particolari patatine estremamente piccanti, vendute in una confezione che ricorda una bara, e la pratica è ormai diffusissima tra bambini e adolescenti, nonché virale sui social media. Gli effetti, però, sembrano essere decisamente poco auspicabili. A metà ottobre, infatti, un dodicenne dell’Assia è stato ricoverato proprio a causa della challenge, mentre di recente il problema si è ripresentato anche a Berlino, dove ci sarebbero stati casi simili.
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“Hot Chip Challenge”: un problema, anche a Berlino
L’Ufficio Alimentare di Pankow ha quindi fatto condurre al Laboratorio di Stato di Berlino-Brandeburgo un esame sul prodotto e ha deciso di vietarne la vendita. In base alla valutazione, disponibile interamente qui, il prodotto risulterebbe infatti “nocivo per la salute ai sensi del regolamento UE 178/2002, articolo 14 (Regolamento base sui prodotti alimentari), in particolare a causa del contenuto di capsaicina e del modo in cui è promosso”.
Già il Ministero della Protezione dei Consumatori dell’Assia aveva in precedenza avanzato dubbi sul fatto che il prodotto potesse essere adatto ai bambini, proprio a causa dell’elevata presenza di capsaicina, che è la sostanza che rende piccanti i peperoncini. “La pubblicità mira esplicitamente ai giovani, che costituiscono un gruppo di consumatori particolarmente sensibili, promuovendo massicciamente il prodotto sui social media e offrendo inoltre la possibilità di vincere uno smartphone” si legge inoltre nel comunicato dell’ufficio del distretto berlinese.
Pankow prepara un divieto di commercializzazione del prodotto
Di conseguenza, Pankow sta preparando un divieto di commercializzazione delle patatine ultrapiccanti mediante un provvedimento generale, diventando il primo distretto di Berlino a farlo. Le autorità hanno inoltre precisato che per la “commercializzazione di alimenti nocivi per la salute” è prevista una pena detentiva “fino a tre anni, o una sanzione pecuniaria”.
Nonostante il produttore delle patatine abbia interrotto la vendita in Germania, il prodotto in questione si trova ancora sugli scaffali dei negozi. “Invito quindi i genitori a sensibilizzare i propri figli sui pericoli derivanti dal consumo di Hot Chips” è il monito dell’assessora di distretto Manuela Anders-Granitzki. “I bambini, in particolare, sono particolarmente sensibili ai prodotti a base di peperoncino piccante e durante questa ‘Hot Chip Challenge’ ci sono già stati interventi di emergenza e ricoveri ospedalieri. Ancora una volta, è importante sottolineare che l’incoscienza non ha nulla a che vedere con il coraggio” ha chiosato Anders-Granitzki.
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