Gassi al Mosse-Palais, per riscoprire l’eleganza del passato
di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli
Oggi, Gassi in piazza! Sì, comodo comodo gironzolo per i bei giardini dell’ampia Leipziger Platz in direzione del Mosse-Palais che è un palazzo, ma anche è di più: è una presenza urbana, che ha avuto due vite e due storie ben distinte, una antica, prima della guerra ed una attuale, dopo la riunificazione, con una lunga pausa in mezzo! E davvero, anche per questo, rappresenta un po’ il carattere tipico della storia recente urbana di Berlino.
Il primo Mosse-Palais
Il primo Mosse-Palais era proprio un bel palazzo ed era la casa dell’editore, possiamo dire davvero “il re dei giornali”, e filantropo tedesco, di origine ebraica, Rudolf Mosse (1847-1920), e fu costruito, poco dopo la nascita del Regno di Germania, tra il 1881 e il 1885 come sua residenza in città. L’edificio si trovava tra le proprietà di Leipziger Platz 15 e Voßstraße 22 nel quartiere storico berlinese di Mitte. Era proprio in asse e rappresentava il segmento centrale sul lato nord, nella elegante piazza ottagonale.
Il progetto era molto rappresentativo ed evocativo, secondo le idee estetiche degli architetti ed artisti Gustav Ebe (1834-1916) e Julius Benda (1838-1897). L’imponente edificio aveva una facciata con basamento in bugnato e finestre in stile rinascimentale italiano, ed era tutta realizzata in pietra arenaria della Slesia. In alto, a coronamento del tutto nella parte del fronte su Leipziger Platz, c’era un complesso e grandissimo bassorilievo realizzato del genio tedesco dello scultore Max Klein (1847-1909). Anche l’interno del palazzo era riccamente decorato e pieno di opere d’arte. Nella sala da pranzo c’era anche un grande pittura su muro dell’artista Anton von Werner (1843-1915) rappresentante la famiglia Mosse con gli amici, composto nello stile del XVII secolo. Nel maggio del 1941 ebbe luogo qui la riunione del Comitato di diritto internazionale dell’Accademia di diritto tedesco e della Società tedesca di diritto internazionale e politica mondiale.
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Il Vuoto
Il Mosse-Palais fu completamente distrutto in un attacco aereo di un bombardamento incendiario alleato, nel 1945. Successivamente demolito e rimosso, tra il 1949 e il 1989, come tutta Leipziger Platz e questa area urbana fu resa un prato fangoso desolato, e si trovava sulla linea interna del confine tra Berlino Est e Berlino Ovest, e poi sarà dal 1961 proprio sulla striscia della morte. Si vede ancora oggi il segno a terra a memoria del posizionamento del muro (1961-1989) che taglia la piazza finendo proprio vicino al palazzo! Basti pensare che da qui alla Porta di Branderburgo non era rimasto nulla in piedi!
Il Nuovo
Alla riunificazione del 1990 ed alla conseguente rinascita di Berlino come capitale della Germania del 1991, segui celermente la rinascita urbanistica di tutta l’area e qui di un nuovo edificio per uffici chiamato Mosse-Palaische è stato proprio il primo nuovo edificio in Leipziger Platz nel 1998.
Nelle foto dell‘epoca lo si vede isolato e coraggioso erigersi sul vuoto intorno come a voler invitare tutta la città a rinascere! Il progetto è a firma dell’architetto Hans Strauch, ed è stato destinato ad uso uffici e negozi, nel punto di delimitazione settentrionale della piazza. La sua pianta è a forma di H con due fronti stradali verso la piazza e verso la retrostante Voßstraße. L’edificio è composto da tre parti: quella principale, che è alta 35 metri, verso Leipziger Platz, la parte alta 22 metri dell’edificio verso Voßstraße e una traversale interna che li collega. Questa costruzione è stata a lungo considerata il più grande scandalo edilizio di Berlino, poiché l’investitore sembra che abbia fatto realizzare quattro piani in più, sulla parte trasversale, senza nemmeno un permesso di costruzione.
Il primo utilizzo dell’edificio prevista nel 1998 da parte degli uffici dell’American Jewish Committee (AJC) minacciava quindi di fallire. Alla fine c’è stato un compromesso tra il proprietario e l’amministrazione. Infatti la parte traversale non autorizzata rimase, mentre la casa sul retro di Voßstraße venne parzialmente smantellata, abbattendo i piani completati. L’edificio ha ben undici piani, diversi ascensori, due ingressi e spazi commerciali al piano terra. La facciata è rivestita di pietra e ha grandi ampie finestre. Nell’area d’ingresso di Leipziger Platz, in alto, le snelle colonne rotonde sostengono una parte sporgente della casa ad arco, ricordando in parte la elegante loggia del primo palazzo. Nel 2017 e nel 2018, i tre livelli inferiori del piano sono stati notevolmente ristrutturati. Per sistemare grandi negozi al dettaglio con l’altezza necessaria, i soffitti del piano terra e del primo piano sono stati completamente rimossi e sostituiti da un nuovo, ed i cortili interni in questa zona sono stati costruiti in modo che l’edificio abbia ora un piano in meno. Anche la parte anteriore dell’edificio verso Leipziger Platz è stata rivista, con un attento restyling.
Il nuovo Mosse-Palais rimane oggi l’edificio più decorativo della zona, con la sua loggia in alto e la parte centrale tondeggiante, ed si pone in linea filologico-evocativa nella nuova piacevole Leipziger Platz, ricordando infondo a tutti la spumeggiante ed elegante vita dell’epoca d’oro di Berlino. Tschüss!
L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura
Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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