Conoscete Frau Berchta (chiamata anche Perchta, Percht o Berta)? Questa nota strega del folklore tedesco potrebbe essere considerata una sorta di “Befana cattiva“, sebbene ricordi anche la Babuška russa.
Secondo la leggenda, questa inquietante figura vagherebbe sulla terra nei dodici giorni dopo Natale, punendo in modo atroce chi è stato cattivo o anche soltanto pigro.
Berchta e le sue punizioni terribili
Secondo la narrazione dominante, l’inquietantissima Berchta arriverebbe a strappare gli intestini dei malcapitati con un coltello e a riempire in seguito la cavità rimasta vuota con paglia, sassi o spazzatura. Secondo alcune varianti della leggenda, diffuse soprattutto in Svizzera, questo compito sarebbe invece delegato a un servo della strega, lo Straggele, simile agli accompagnatori di San Nicola, come i Krampus o Hans Muff, incaricati di punire i bambini cattivi nella notte tra il 5 e il 6 dicembre.
Sarebbe però possibile “corrompere” lo Straggele, lasciando latte e biscotti fuori dall’uscio di casa. Un espediente simile potrebbe essere tentato persino con la stessa Frau Bertcha, lasciando per lei del pane a forma di treccia. Questo potrebbe rabbonirla e indurla a non massacrare gli ignavi… uno scambio sicuramente conveniente!
Ad ogni modo, il temperamento di questa temibile visitatrice è decisamente diverso da quello della vecchina che, in Italia, “vien di notte con le scarpe tutte rotte” e al massimo lascia carbone nella calza dei bambini troppo capricciosi. Ma da dove nasce la saga di Bertcha?
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Le origini e l’aspetto dell’inquietante “Befana tedesca”
Frau Berchta, insieme a Holda e a Frau Gaude, è considerata una delle “Frauen“, vale a dire quelle figure femminili che, secondo il folklore, vivrebbero nascoste tutto l’anno e vagherebbero sulla terra solo tra Natale e l’epifania, in quelle che in Germania vengono chiamate “Rauhnächte” e cioè “notti ruvide”. Alcuni ritengono che Berchta coincida con Holda, figura positiva di cui sarebbe una sorta di “complemento inquietante”, mentre altri le vedono come due figure distinte.
Anche sull’aspetto della strega ci sono diverse teorie. Molti la descrivono come una donna anziana, con lunghi capelli bianchi e scarmigliati e zampe di gallina al posto delle gambe, caratteristica, questa, che ricorda la Baba Yaga, la famosa strega del folklore russo, che vive in una casa che poggia, per l’appunto, su zampe di gallina.
Altre descrizioni la vogliono invece come una donna più giovane, con i capelli rossi e una corona di ramoscelli sulla testa, specificamente intenta a dar fuoco all’abitazione delle ragazze che non hanno lavorato a sufficienza al telaio o non si sono mostrate diligenti nelle faccende domestiche.
Si ritiene che questa figura sia emersa da una serie di miti celtici legati alla dea nordica Frigg, moglie di Odino. Il nome Perchta, usato parallelamente a Berchta, deriverebbe inoltre dall’alto-tedesco “peraht“, che significa “chiaro” o “splendente”, indicando quindi una figura genericamente denominabile come “la Splendente” e probabilmente legata alla protezione del mondo animale e della natura.
In alcuni versioni del mito, viene infine rappresentata come attorniata da bambini: si tratta degli Heimchen, bambini morti di malattia, che la versione benevola di Berchta accudirebbe per l’eternità.
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