“The Mystery of Banksy – A Genius Mind” – lo street artist più celebre del mondo in mostra a Colonia

Banksy
Rage, Flower Thrower (2003), ovvero "il lanciatore di fiori mascherato". Foto: GualdimG, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Sembra proprio che i più grandi e controversi nomi dell’arte contemporanea si siano dati appuntamento in Germania. Dopo la storica retrospettiva di Damien Hirst a Monaco, infatti, è iniziata a Colonia una mostra del nome più discusso e celebre della street art: il misterioso e sfuggente Banksy.

Genio rivoluzionario o genio commerciale?

Proprio come Hirst, Banksy è un nome che spacca il pubblico. C’è chi esalta le sue opere come l’incontro perfetto fra arte e politica e l’intera operazione legata alla sua identità come puro genio situazionista, ma c’è anche chi ritiene che il “prodotto” Banksy non sia altro che una campagna commerciale che targettizza con successo le sottoculture alternative. Ed è anche la tensione fra questi due opposti a mantenere viva la fama dell’artista (o degli artisti) la cui firma può attirare fotografi e appassionati anche nei più sperduti angoli del mondo.

La notorietà di Banksy si è consolidata grazie a opere provocatorie, che toccano temi profondi come l’ingiustizia sociale, la corruzione politica, i problemi ambientali e la guerra. La sua identità rimane un segreto ben custodito, che fa spazio alla concreta ipotesi che altri artisti, non coinvolti nel progetto, abbiano sparso per il mondo opere attribuite o attribuibili al nome di Banksy. Eppure è innegabile che le sue creazioni abbiano conquistato il cuore di milioni di persone, grazie alla sua capacità di coniugare la sovversione con l’estetica.

La sua opera più nota e iconica è probabilmente la “Ragazza col palloncino rosso”, che è stata battuta all’asta per oltre un milione di dollari da Sotheby’s, per poi autodistruggersi non appena venduta (in un’operazione promozionale del 2018 che ha coinvolto, ovviamente, tanto l’artista quanto la casa d’aste e che ha costituito una performance artistica di per sé, nota con il nome di “Love is in the Bin”).

Un’altra celeberrima operazione concettuale-commerciale di Banksy è stato “Dismaland”, la parodia di Disney World inaugurata nel 2015 nella località di villeggiatura inglese di Weston-Super-Mare – che fino ad allora era pressoché ignota al di fuori del Regno Unito. Questo inquietante “parco dei divertimenti” è stato progettato per non contenere giostre, ma rimandi agli orrori della realtà, come elicotteri da combattimento abbattuti e “precipitati” in campi da minigolf, o una cabina della lotteria con il cartello “Vincere è severamente vietato”.

Banksy
Una delle “attrazioni” di Dismaland: la carrozza di Cenerentola, rovesciata dopo un incidente.
Foto: Dismaland – Banksy artwork by Rob Farrow, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Banksy ha anche espresso il suo “commento artistico” alla situazione in Medio Oriente, aprendo, nel 2017, a Betlemme, il “Walled Off Hotel”, ovvero “l’Hotel Murato” (attualmente chiuso), proprio accanto al muro di confine israeliano. Questo boutique hotel si promuoveva vantando “la peggiore vista del mondo”.

Infine, Banksy ha finanziato una nave per il soccorso nel Mediterraneo, che è stata sequestrata dalle autorità italiane a marzo di quest’anno.

E anche al di là delle operazioni più grandi e di respiro internazionale, ogni volta che su un muro, un ponte, un pezzo qualsiasi di un edificio in qualsiasi angolo del mondo compare un’opera che si ritiene attribuibile a Banksy, è inevitabile che quel punto del pianeta diventi meta di veri e propri “pellegrinaggi” artistici.

La mostra di Banksy a Colonia

La mostra “The Mystery of Banksy – A Genius Mind” ha aperto il 3 novembre e si protrarrà fino al 17 marzo 2024 in un ex concessionario di auto in Oskar-Jäger-Str. 99, nel quartiere di Ehrenfeld, a Colonia. Questa straordinaria esposizione presenta oltre 150 opere dell’enigmatico street artist e offre ai visitatori l’opportunità di immergersi completamente nel suo universo artistico. Sono esposti graffiti, fotografie, sculture, installazioni video e stampe realizzate su una varietà di materiali, tra cui tela, tessuto, alluminio, forex e plexiglass.

Banksy
La colomba della pace: una delle opere di Banksy a Betlemme.
Foto: Davide Mauro, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Le opere esposte sono copie, ma c’è da aspettarsi che questo non fermi gli appassionati, specialmente vista l’aria di “ufficialità” della mostra, che è stata organizzata anche in altre sedi. Il curatore della mostra ha sottolineato che molte opere di Banksy distrutte o che fanno parte di collezioni private non accessibili al pubblico vengono restituite alla collettività proprio grazie a questa mostra. E d’altra parte, come sempre avviene per Banksy, eventuali accuse di “commercializzazione” del suo messaggio artistico non fanno che inserirsi nel dibattito che gli conferisce il titolo di “artista controverso” e che ne alimenta la fama – una fama globale quasi incredibile, se si pensa che l’identità dell’artista resta tanto misteriosa oggi quanto lo era il primo giorno che il mondo ha scoperto il suo nome.

Alla mostra di Colonia, i visitatori si troveranno davanti una copia fedele del “Walled-off Hotel” di Betlemme, completa di arredi accuratamente riprodotti. Questa sezione dell’esposizione offre uno sguardo autentico nella visione di Banksy. Qui si trovano opere celebri come “Rage, Flower Thrower“, ovvero il lanciatore di fiori mascherato, la lotta con i cuscini tra un poliziotto israeliano e un palestinese o le scene sulla spiaggia dipinte a olio, con i tipici giubbotti di salvataggio arancioni.

La mostra continua con una panoramica dell’opera di Banksy, presentando molti dei suoi classici che molti hanno già visto su Internet, ma mai nelle loro dimensioni originali. L’arte di Banksy spazia da reinterpretazioni di personaggi pop come Topolino e Ronald McDonald che interagiscono con la famosa “Bambina della guerra del Vietnam” a rappresentazioni dell’infermiera-supereroina durante la pandemia di Covid.

Questi e molti altri classici, ostentatamente e dichiaratamente “falsi” saranno visibili fino a marzo e c’è da scommettere che gli appassionati del misterioso street artist accorreranno a Colonia, anche solo per poter dire di aver visto “dal vivo” qualcosa che somiglia molto a una vera opera di Banksy.

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