Meloni a Berlino: piano d’azione per energia, ambiente e migrazione
La Presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni è tornata a Berlino, in visita ufficiale, per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz e stipulare un accordo destinato a plasmare e rafforzare il legame, già molto stretto nonostante alcune recenti tensioni, tra Germania e Italia. La riunione, incentrata principalmente sulle questioni migratorie e sul tema dell’approvvigionamento energetico, è stata la prima consultazione di governo in questo formato tra i due Paesi dal 2016. Il focus principale è stato l’intensificazione della collaborazione, in un momento storico che si preannuncia carico di sfide complesse non solo per i due Paesi coinvolti, ma per l’intero blocco europeo.
Sono previsti incontri regolari fra ministri e rappresentanti delle istituzioni dei due Paesi
Dopo un inizio turbolento nei loro rapporti, subito dopo l’instaurazione del governo Meloni, sia la Germania che l’Italia puntano a una cooperazione più ravvicinata. A questo scopo, Scholz e Meloni hanno sottoscritto un esteso “piano d’azione”, discusso nell’incontro tenutosi alla Cancelleria di Berlino, con l’obiettivo di coordinare politiche cruciali in alcuni dei settori chiave tanto per la politica tedesca quanto per quella italiana. Il documento finale emerso dalle consultazioni, nelle sue 37 pagine, stabilisce un’armonizzazione nei punti chiave tra la coalizione tedesca attualmente al governo, composta da SPD, Verdi ed FDP, e il governo di destra a guida Fratelli d’Italia, concentrandosi su questioni quali la politica climatica, l’approvvigionamento energetico e la politica migratoria. L’accordo si presenta particolarmente delicato, se si pensa che su alcuni di questi temi si sono concentrate le tensioni degli ultimi mesi fra i due governi.
L’incontro a Berlino ha portato alla definizione di numerosi progetti contenuti nel suddetto “piano d’azione”: per portarli a termine, infatti, saranno messi in calendario incontri annuali riguardanti diversi settori cruciali, che coinvolgeranno ministri, associazioni industriali, gruppi finanziari e soggetti coinvolti nei settori della migrazione, della sicurezza, dell’energia, della scienza e delle politiche ambientali.
Energie rinnovabili dal Nord Africa: un progetto ambizioso
Uno dei principali obiettivi condivisi riguarda lo sviluppo di nuovi gasdotti e condotti per il trasporto dell’idrogeno che dovranno partire dal Nord Africa, attraverso Italia, Austria e Svizzera, fino ad arrivare in Germania, precisamente in Baviera, al fine di importare dieci milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2030. Si tratta del cosiddetto Corridoio Idrogeno Centro-Sud (ovvero SCHC, che sta per “South Central Hydrogen Corridor”). Meloni ha parlato di una “giornata storica”, commentando l’impegno dei due Paesi per l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, e ha ribadito l’impegno del proprio governo a “promuovere la protezione del clima a livello mondiale e a sostenere il cambiamento ecologico”. Si tratta di un “compito centrale e urgente del nostro tempo” ha dichiarato “che è stato sottolineato dalle scoperte scientifiche e concordato a livello globale come parte dell’Accordo di Parigi”.
All’ordine del giorno anche Ucraina e l’accordo ITA-Lufthansa
Anche l’impegno dei due Paesi sulla risoluzione del conflitto in Ucraina è stato discusso: si è parlato del prosieguo delle azioni di supporto all’Ucraina e della definizione di politiche di sanzioni nei confronti della Russia. Entrambi i Paesi, come dall’inizio della guerra, si sono uniti nel condannare l’aggressione russa contro l’Ucraina. In questo senso, le posizioni dei due governi non sono mai cambiate dall’inizio del conflitto e anche il dibattito politico interno ai due Paesi si è svolto con dinamiche molto simili.
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Un’altra questione emersa riguarda l’interesse della compagnia aerea tedesca Lufthansa a investire nella compagnia di bandiera italiana ITA Airways. Nello specifico, Lufthansa vuole acquisire una quota del 41% della compagnia aerea statale italiana, che, come la precedente Alitalia, è ormai da tempo in perdita, e, se possibile, rilevarla completamente in un secondo momento. Scholz e Meloni hanno chiesto l’approvazione rapida della Commissione europea, evidenziando l’importanza di un trattamento equo e celere in questa procedura. Per quanto rapida possa essere l’approvazione, tuttavia, non è ragionevole pensare che si tratti di pochi mesi: la stessa Lufthansa, evidentemente, non si aspetta che la Commissione UE approvi la proposta prima dell’inizio del prossimo anno.
Scholz sottoscrive con Meloni il “piano d’azione” iniziato con Draghi
Il “piano d’azione” italo-tedesco, in realtà, non è nato dalle relazioni fra il governo di Scholz e quello di Meloni, bensì ha radici nel 2021, quando era stato concordato con il predecessore di Meloni, Mario Draghi, con l’intento di approfondire i legami bilaterali. Tale accordo segue il Trattato di Aquisgrana tra Francia e Germania, anche se l’accordo italo-tedesco è meno ambizioso. Nonostante ciò, secondo la Camera di Commercio italo-tedesca, la Germania è rimasta il partner commerciale più significativo per l’Italia nel 2022 e ci sono tutte le ragioni per pensare che questo stato di cose si manterrà anche per il prossimo futuro. Non sorprende, quindi, che i due leader abbiano posto l’attenzione sui progetti comuni, piuttosto che sulle tensioni che hanno caratterizzato i rapporti politici italo-tedeschi nell’ultimo anno.
Allentamento della tensione dopo la lettera di Meloni a Scholz?
Le relazioni tra Roma e Berlino erano state tese, soprattutto per divergenze in materia di politica migratoria, un punto cruciale nell’ascesa politica di Meloni, rispetto al quale la Germania ha posizioni sostanzialmente diverse. Le critiche italiane sui finanziamenti tedeschi alle ONG impegnate nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo, in particolare hanno generato contrasti fra i due governi, tanto che Meloni aveva scritto a Scholz a settembre, per criticare espressamente tale scelta di supporto economico. Nonostante questo incontro segni un passo avanti nelle relazioni bilaterali tra Germania e Italia e nonostante i tentativi di accordo a livello europeo in materia di politiche migratorie, non è da escludersi che alcune tensioni possano persistere, soprattutto sul tema degli aiuti umanitari nel Mediterraneo. In quest’occasione, Scholz ha fatto una minima concessione, almeno in linea di principio e senza prendere impegni precisi in merito, alle posizioni di Meloni e del suo governo, dichiarando che “Sappiamo tutti che dobbiamo trovare un modo per respingere l’immigrazione irregolare”. Resta da vedere come le intese discusse verranno attuate e se riusciranno a ridurre le frizioni pregresse tra i due Paesi.
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