La “trollata” del Brocken: un finto rituale magico nella Salem tedesca

Brocken
L'esperimento del Brocken Foto: Bundesarchiv, Bild 102-13579 / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE , via Wikimedia Commons

Fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, l’occultismo era di gran moda. In piena rivoluzione industriale, in tutta Europa, ci si dilettava di sedute spiritiche e grimori, di streghe e tavole ouija, di rituali e pozioni. Non molti sanno che anche celeberrimi autori come Arthur Conan Doyle e Johann Wolfgang Goethe erano anche appassionati indagatori dell’occulto. Naturalmente, la geografia gioca un ruolo piuttosto importante in questo ambito. È assai più facile, per esempio, convincersi che le streghe si riuniscano per i loro rituali notturni su una montagna tedesca avvolta dalla nebbia che non, per esempio, su una soleggiata spiaggia della costa adriatica. C’è un motivo se Goethe, nel suo “Faust”, ha fatto incontrare le streghe con Mefistofele sul Brocken (il picco più alto dei monti Harz, in Sassonia Anhalt) e non a Riccione.

Harry Price, il debunker del ‘900 e “L’esperimento del Brocken”

E fu proprio sul Brocken che Harry Price, scettico e “debunker” ante litteram, scelse di recarsi nel 1932, per ricreare un antico rituale al solo scopo di dimostrarne l’assurdità, in quello che è passato alla storia come “L’esperimento del Brocken”.

Price prese lo spunto da un rituale descritto in un antico grimorio, il “Libro Nero dell’Alta Germania“, che Price aveva dichiarato di aver acquisito l’anno precedente (in seguito, rivelò di esserselo inventato di sana pianta). Il rituale, che rientrava nell’ambito della cosiddetta “teriantropia”, avrebbe avuto lo scopo di trasformare un capretto in un bambino, con l’aiuto di una strana pozione e di una “vergine dal cuore puro”. Dal punto di vista di uno scettico, evidentemente, si trattava di un’opportunità praticamente irresistibile.

Foto: alte Illustration, Public domain, via Wikimedia Commons

Sebbene, al tempo dell’esperimento, Goethe fosse morto da un secolo esatto, la sua eredità e il fascino oscuro del suo Faust continuavano a riverberare nella regione dei monti Harz. E fu in realtà proprio in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte dell’autore che Price, insieme al filosofo C.E.M. Joad, fu invitato a mettere in pratica le istruzioni trovate nell’antico volume. Secondo il grimorio, il rituale poteva avere successo solamente sulla vetta del Brocken, sotto la luce della luna piena invernale.


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Capretti, vergini e sangue di pipistrello

La cerimonia richiedeva che la capra fosse guidata da una vergine vestita di bianco e condotta all’interno di un “cerchio magico” di grandi dimensioni, disegnato sul terreno secondo istruzioni ben precise. Era necessario bruciare incenso e accendere un fuoco di legna di pino, mentre la ragazza recitava parole magiche e versava vino sulla testa del capretto. Sul povero animale veniva anche strofinato un unguento, presumibilmente dalla consistenza e dall’odore piuttosto sgradevoli, composto di sangue di pipistrello, fuliggine, miele e una sostanza raschiata dalle campane delle chiese, che Price si era procurato tramite un amico campanaro nel Sussex.

Come vergine fu scelta la nubile Urta Bohn, figlia dell’avvocato di Breslau Erich Bohn, che era il presidente della Società di Breslau per la ricerca parapsicologica, che si dedicava alla ricerca scientifica sui fenomeni parapsicologici e si era separata dall’Associazione degli occultisti tedeschi nel 1896.

Foto: Anonymous Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons

La scena fu minuziosamente preparata seguendo le istruzioni del libro e il rituale si svolse davanti a un pubblico di centinaia di persone. L’unico dettaglio fuori posto era la luna, che restava parzialmente nascosta dalle nuvole. Prevedibilmente, il capretto non si trasformò in un bambino, ma rimase un capretto. Nelle descrizioni dei presenti, per la precisione, un capretto tremante di freddo e impiastricciato da una sostanza appiccicosa fatta di sangue, miele e raschiatura di campane. Per amore della scienza, Price e il suo team tornarono sulla vetta anche la notte successiva, ripetendo il rituale. Non sorprenderà scoprire che, anche in quell’occasione, il capretto si rifiutò ostinatamente di trasformarsi in un bambino.

Oggi, il Brocken continua a celebrare la sua reputazione leggendaria di luogo di streghe, giocando sul folklore per alimentare il turismo – in modo non troppo differente da quanto avviene a Salem, in Massachusetts. In seguito, Price commentò l’episodio con queste parole: “Nel 1932 si celebrava in tutta la Germania il centenario dell’immortale poeta Goethe. Quando il Comitato di Harz per il Centenario di Goethe seppe che avevo una copia del rituale […], mi invitò a ripetere l’esperimento come parte delle celebrazioni dell’anniversario di Goethe. Ho accettato. Un altro motivo per cui decisi di andare – in via ufficiosa – fu quello di sottolineare l’assoluta inutilità del vecchio rituale magico nelle condizioni del XX secolo”.

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