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Gassi Blu di Prussia: il colore che nacque a Berlino

di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Oggi gassi con colore! Già, un colore particolarmente legato a Berlino. Infatti la storia del Blu di Prussia ci riguarda tutti, qui, e non poteva che avere inizio in Germania, o meglio in Prussia appunto. Il pigmento blu scuro, affascinante, profondo ed elegantissimo, che caratterizza questa tonalità, fu scoperto proprio a Berlino nel 1706, nel laboratorio di produzione di vernici dello svizzero Johann Jacob Diesbach (1670-1748). Allora il regnante era Federico I di Hohenzollern (1657-1713) che è stato il principe elettore di Branderburgo dal 1688, l’ultimo Duca di Prussia dal 1688 sl 1701 e poi il primo Re in Prussia dal 1701 al 1713! Considerate le sue origini, il colore si chiamò all’inizio anche Blu di Berlino  e, solo successivamente, Preußisch Blau, cioè Blu di Prussia, come oggi lo conosciamo tutti.

La nascita del Blu di Prussia

Da subito, è interessante notare che, negli scambi epistolari tra il filologo Johann Leonhard Frisch (1663-1743) e il presidente della Accademia di Scienze Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) che fu tra le altre cose matematico, filosofo, logico, teologo, linguista, glottoteta, diplomatico, giurista, storico e magistrato, il Blu di Prussia come colore venne menzionato intorno al 1708 e venne subito considerato come l’alternativa valida ed economica al classico pigmento azzurro, ottenuto macinando finemente il costoso e prezioso lapislazzuli, cioè il blu oltremare. Nello stesso anno, Frisch iniziò a promuovere la vendita del colore, in quanto pigmento, sul tutto il territorio europeo, quindi, nel 1710 lo menzionò per la prima volta anche in una pubblicazione scientifica di settore.

Le notizie in merito alla sintesi chimica che ha condotto alla creazione del Blu di Prussia non sono del tutto verificabili, pare comunque sia nato per una pura fatalità forse addirittura un errore. In ogni caso la “ricetta” ufficiale per ottenere il colore fu resa nota nel 1724.


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I primi utilizzi in pittura e le divise dell’esercito

Nel mondo dell’arte, il primo dipinto di cui siamo a conoscenza dove è stato utilizzato il colore Blu di Prussia, fu la Deposizione di Cristo del pittore olandese Pieter van der Werff (1665-1722) realizzato intorno al 1709. Dall’anno successivo, di sicuro grazie anche alla notevole promozione commerciale, il colore arrivò in Francia.

Ma l’impiego forse più noto del Blu di Prussia e per il quale esso passò alla storia e che è bene ricordare, fu quello che lo vedeva essere utilizzato per tinteggiare le bellissime divise della Fanteria dell’esercito del Regno di Prussia, da cui commutò infatti in seguito, definitivamente, il nome.

In generale, possiamo affermare che il blu è sempre stato interpretato e considerato come il colore della transizione, “la porta verso l’altra dimensione”, il colore che riesce ad esprimere ed evocare una sfera superiore, elevata e trascendente della dimensione umana. Il blu è una presenza cromatica ricca di diverse sfumature, che sanno far vibrare le corde più intime e profonde dell’animo di ognuno. E quindi appunto, adesso possiamo affermare che, da oltre tre secoli, il Blu di Prussia arriva, partendo proprio dalla nostra Berlino, fino a noi, con quella indubbia ed affascinante intensità, che sa colorare il nostro presente ed il nostro futuro. Sehr schön!

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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