Capodanno a Berlino: Giffey teme disordini, esacerbati dalle attuali tensioni

disordini capodanno pacchetto di aiuti SPD e Verdi
Franziska Giffey, Berlin, 02 June 2022. EPA-EFE/FILIP SINGER

La senatrice per gli Affari Economici di Berlino Franziska Giffey esprime preoccupazione riguardo a potenziali “disordini di capodanno”. Anche se siamo ancora a novembre, Giffey ha infatti sottolineato come la situazione attuale nelle strade di Berlino possa rendere i festeggiamenti di fine anno, in qualche modo, “a rischio”.

“I conflitti di questo mondo si svolgono anche nelle nostre strade e nei cortili delle scuole” sono state le parole dell’esponente dell’SPD.

“Disordini di capodanno”: Franziska Giffey si dice preoccupata

Lo scorso capodanno non solo nella capitale, ma in diverse città tedesche, si sono verificati impedimenti al lavoro delle forze dell’ordine e dei servizi di emergenza, a causa di aggressioni con petardi e razzi. A Berlino gli scontri sono stati particolarmente accesi e hanno addirittura innescato uno scontro politico, che ha visto il leader della CDU a Berlino, Kai Wegner, attualmente sindaco, parlare addirittura di “fallimento dell’integrazione”.

In vista dei festeggiamenti per il nuovo anno, Giffey, che l’anno scorso era sindaca della coalizione rosso-rosso-verde e al momento siede nel senato nero-rosso guidato da Wegner, ha annunciato che la città di Berlino si prepara a prevenire la violenza non solo intensificando il controllo da parte della polizia, ma anche il lavoro degli operatori sociali in ambito giovanile.

“Inutile il divieto totale sui petardi: Berlino ha quasi quattro milioni di abitanti”

Ci saranno inoltre zone interamente vietate ai fuochi d’artificio. Quanto al divieto totale di petardi, Giffey si dice contraria, perché in una metropoli di quasi quattro milioni di abitanti un provvedimento del genere “non può essere controllato e applicato ovunque”.

All’epoca dei disordini di capodanno 2022/2023, quando Giffey era ancora sindaca, criticò fortemente chi aveva attaccato i servizi di emergenza. Al tempo stesso, però, contestò anche le dichiarazioni sulla “fallita integrazione a Berlino” di Wegner, che era arrivato chiedere i nomi delle persone con cittadinanza tedesca sospettate di aver commesso dei reati.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!