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Bielefeld: la città tedesca che non esiste (come il Molise)

Anche la Germania ha il suo Molise. Avete presente le battute sulla regione Italiana che “non esiste”? Ebbene, in Germania si dice lo stesso della città di Bielefeld: quello che sembra essere nato come uno scherzo è diventato una teoria del complotto semiseria, che oggi costituisce quasi un tratto distintivo dell’identità locale.

Il Complotto di Bielefeld

Qualora esistesse, la città di Bielefeld si troverebbe in Nord Reno-Westfalia, avrebbe circa 300.000 abitanti e sarebbe conosciuta come sede di una celebre università. La teoria del complotto che la riguarda, tuttavia, sostiene che niente di tutto ciò sia vero, che la città sia soltanto una costruzione illusoria orchestrata dalla CIA (ovviamente), dagli alieni (ovviamente) o da una misteriosa entità collettiva nota solo come “SIE”, ovvero “LORO”.

Il fenomeno del “Complotto di Bielefeld” sembrerebbe aver avuto inizio nei primi anni ’90, su un forum tedesco online, come una forma di satira nei confronti delle teorie del complotto. Un’altra possibile origine di questa teoria a uno scambio di battute avvenuto durante una festa studentesca. In quell’occasione, un conoscente dell’informatico tedesco Achim Held, allora studente di informatica a Kiel, si lasciò sfuggire la frase “Non credo che Bielefeld esista”. Alla festa era presente qualcuno di Bielefeld, che si risentì per questa affermazione. Tutti gli astanti dissero allora di non essere mai stati a Bielefeld. Da allora, nella cerchia di Held, iniziarono a circolare battute sull’inesistenza della città. Con queste premesse, bastava qualche accenno su un forum online, perché internet si innamorasse di questa storia e non la lasciasse più, continuando ad alimentarla con spirito goliardico.

Bielefeld

Quest’illusoria cospirazione è diventata incredibilmente popolare, tanto che diversi sindaci della città hanno dichiarato di ricevere regolarmente email da tutta la Germania, nelle quali si chiede se la città esista davvero.


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Siete mai stati a Bielefeld? No? Appunto.

I sostenitori del complotto, su internet, pongono sempre tre domande chiave a tutti coloro che si ostinano a sostenere l’esistenza della città “fantasma”: sei mai stato a Bielefeld? Conosci qualcuno che sia di Bielefeld? Conosci qualcuno che ci sia mai stato? Per la maggior parte delle persone, la risposta a queste tre domande è sempre “no”, il che alimenta ulteriormente le teorie dei complottisti.

Alcune varianti della teoria sono particolarmente divertenti. I promotori dell’ipotesi aliena, per esempio, sostengono che i visitatori interstellari abbiano “camuffato” la loro astronave sotto le spoglie della presunta Università di Bielefeld. E, dal momento che le teorie del complotto tendono a incastrarsi meravigliosamente fra loro, non manca chi è arrivato persino a sostenere che Elvis Presley e Kurt Cobain siano vivi a Bielefeld, che la CIA abbia utilizzato la città per nascondere la verità sugli sbarchi sulla Luna e che, nel luogo dove le carte geografiche indicano l’esistenza di Bielefeld, si trovi in realtà l’ingresso della città perduta di Atlantide.

Naturalmente, tutte le prove visive dell’esistenza della città, secondo i promotori di questa teoria, sarebbero state manipolate. Le foto attribuite a Bielefeld sarebbero state scattate in altre città e manipolate per creare l’impressione di un’area urbana fittizia. Anche i tempi di viaggio dei treni, considerati troppo brevi rispetto alla collocazione della stazione centrale di Bielefeld, sono considerati come prove a sostegno della teoria.

Un milione di euro per chi dimostra l’inesistenza della città

La città di Bielefeld ha preso con umorismo e spirito goliardico questa strana fama, organizzando addirittura un concorso da un milione di euro per dimostrare l’inesistenza della città, invitando le persone a presentare le proprie prove entro una data prestabilita. Tuttavia, nonostante le 2000 iscrizioni ricevute, nessuno è riuscito a dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, l’inesistenza di Bielefeld. Nel 2010 è uscito addirittura un film intitolato “Il complotto di Bielefeld”, nello stile di un classico thriller, basato su un testo di Held – che ha anche recitato una parte.

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