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Scholz incontra l’emiro del Qatar. L’opposizione: “È il principale sponsor del terrorismo!”

Non è in una posizione facile il cancelliere Olaf Scholz, che giovedì ha incontrato l’Emiro del Qatar, Tamin bin Hamad Al Thani. L’incontro, avvenuto in forma privata e senza conferenza stampa, è stato particolarmente delicato alla luce del recente attacco di Hamas contro Israele e dell’escalation di violenza che ne è seguito.

Il cancelliere tedesco incontra l’emiro del Qatar: opportunità e polemiche

Mentre la Germania ha condannato l’attacco di Hamas in modo reciso, il Quatar ha infatti attribuito la colpa principale di quanto accaduto a Israele, menzionando le “continue violazioni dei diritti del popolo palestinese”. Il Quatar è inoltre uno dei principali sostenitori di Hamas sul piano politico e finanziario, ha aiutato nella ricostruzione delle infrastrutture palestinesi dopo gli attacchi israeliani e il leader di Hamas, Ismail Haniya, risiede attualmente proprio in Qatar.

Scholz ha motivato la necessità di questo incontro con l’emiro sottolineando la sua importanza sul piano diplomatico, in un momento molto delicato in cui la vita di moltissimi ostaggi è a rischio, inclusa quella di alcuni cittadini tedeschi, come la 22 Shani Louk, che si pensava morta e di cui era circolato un video inquietante, ma che sarebbe invece in un ospedale di Gaza. Il cancelliere tedesco intenderebbe quindi utilizzare il Qatar come mediatore, per contrastare un’escalation di ulteriore violenza.


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Critiche sono giunte soprattutto dall’opposizione. “Non possiamo condannare il terrore di Hamas al mattino e poi pranzare con il principale sponsor del terrorismo” ha dichiarato la deputata della CDU Gitta Connemann al quotidiano Welt. Marie-Agnes Strack-Zimmermann, esperta di difesa dell’FDP, ha definito invece questo colloquio necessario “per liberare, si spera, il maggior numero possibile di ostaggi dalle grinfie del gruppo terroristico”. Il cancelliere lo ha ribadito espressamente: “Sarebbe irresponsabile non utilizzare tutti i contatti che possono aiutare in questa situazione drammatica. Tra l’altro, lo stiamo facendo in stretto coordinamento con Israele e per coloro che sono stati rapiti da Hamas”.

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Marie-Agnes Strack-Zimmermann. Di Olaf Kosinsky, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

Sullo sfondo, la questione energetica

Al di là del dibattito sul tema, c’è anche chi fa notare con un certo cinismo che altre e più opportunistiche potrebbero essere le ragioni per mantenere buoni rapporti con l’emiro. Il Qatar ha infatti siglato un accordo di fornitura di gas naturale liquefatto in grado di compensare la chiusura dei rubinetti del gas russo, divenuto tabù dopo l’invasione dell’Ucraina. A partire dal 2026 e per almeno 15 anni, infatti, il colosso Qatar Energy consegnerà alla Germania fino a due milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto all’anno. Il gas sarà venduto alla società statunitense Conoco Phillips, che lo consegnerà al terminale GNL di Brunsbüttel, nello Schleswig-Holstein.

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