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Museo di storia della medicina di Berlino: non adatto ai più sensibili

Il Museo di Storia della Medicina di Berlino, fondato da Rudolf Virchow nel 1899 a partire da una collezione di campioni raccolti nel suo ruolo come direttore dell’Istituto di Patologia della clinica universitaria Charité, è una straordinaria testimonianza dell’evoluzione della medicina. Virchow fu infatti un instancabile collezionista, che arrivò ad arricchire l’esposizione con più di 23.000 esemplari prima della sua morte nel 1902. Virchow era affezionatissimo alla sua collezione, che chiamava il suo “figlio prediletto”. Dopo la sua morte, il museo restò aperto al pubblico fino al 1914 e dopo continuò a essere impiegato solo come strumento didattico.

Foto: Berliner Medizinhistorischen Museum

Il Museo si Storia della Medicina: da istituzione accademica a polo divulgativo

Nelle intenzioni originali di Virchow il museo doveva avere tre utilizzi. Nei tre piani superiori, medici e studenti potevano visionare i reperti in uno studio privato. I due piani inferiori erano invece aperti al pubblico. Nella sala conferenze, Virchow spiegava ai suoi studenti i reperti conservati in tutti i piani del museo per insegnare, come gli piaceva dire, a “vedere in modo medico”. La collezione da lui assemblata era davvero impressionante: quasi tutte le patologie note all’epoca erano rappresentate all’interno delle grandi teche di vetro. C’erano immagini cliniche che mostravano le manifestazioni e i sintomi dei vari disturbi e il decorso delle malattie. Laddove possibile, gli effetti di alcune patologie erano riprodotti su diversi organi.

Malauguratamente, la maggior parte di questi reperti andò distrutta durante la seconda guerra mondiale: se ne salvarono solo 1.800 pezzi. Il museo fu riaperto al pubblico nel 1998 nella sua sede originaria e oggi, dopo numerosi interventi di restauro (l’ultimo dei quali è durato tre anni e si è concluso nel 2023) la collezione è nuovamente a disposizione del pubblico ed è un’autentica gemma per gli amanti della scienza e della storia della medicina.

Foto: Berliner Medizinhistorischen Museum

L’esposizione permanente oggi

Il museo ospita attualmente circa 10.000 esemplari, molti provenienti dalla collezione originale di Virchow. La collezione permanente è distribuita su due piani, oltre a mostre temporanee che si alternano al primo piano. I pezzi in esposizione permanente includono reperti anatomo-patologici sia essiccati che conservati in apposite soluzioni. Gli esemplari qui esposti presentano una vasta gamma di disturbi, da quelli lievi, come l’artrite, ai rari casi di deformità fetali come la sirenomelia e la ciclopia. Data la natura particolarmente disturbante di alcuni reperti, i minori di 16 anni sono ammessi solo se accompagnati da un adulto ed è severamente vietato fare fotografie.


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Oltre agli ai campioni patologici, il museo vanta un teatro anatomico e un reparto storico perfettamente ricostruito, dove si possono vedere antichi strumenti medici e attrezzature com il polmone d’acciaio e una sedia da parto del XIX secolo.

Foto: Berliner Medizinhistorischen Museum

Il percorso della mostra permanente, permette di esplorare i diversi aspetti del corpo sano, in un raffronto spesso inquietante con le varianti patologiche degli organi, apparati o tessuti esposti. Purtroppo per i visitatori stranieri, molti dei cartelli informativi sono disponibili solo in tedesco.

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