L'”Isola dei pavoni” (Pfaueninsel): un angolo di paradiso vicino a Berlino
Incastonata nel fiume Havel, che scorre attraverso Berlino, l'”Isola dei pavoni” (Pfaueninsel) è un luogo incantevole che sembra sospeso nel tempo e lontano anni luce dal frastuono cittadino, nonostante appartenga a Wannsee, quartiere del distretto berlinese di Steglitz-Zehlendorf e a pochi chilometri dalla città di Potsdam, nel Brandeburgo.
L'”Isola dei Pavoni”, le origini
L’isola copre una superficie di 98 ettari ed è lunga 1,5 km, ma larga solo 0,5 km. Originariamente conosciuta come “Isolotto dei Conigli” (Kaninchenwerder), per via di un allevamento di conigli creato nel XVII secolo da Friedrich Wilhelm I del Brandeburgo, divenne l'”Isola dei pavoni” quando il discendente del sovrano, Friedrich Wilhelm II, introdusse 35 pavoni nel 1795 e trasformò l’isola in un rifugio privato per sé e la sua amante preferita, Wilhelmine Enke.
“Sull’Isolotto dei Conigli, non deve mai essere abbattuto neanche l’albero più piccolo” dichiarò il sovrano, rendendo di fatto l’isola in un rifugio naturale per piante e animali.
Il “Castello di Pfaueninsel”, un antico rifugio d’amore
Friedrich Wilhelm II costruì anche quella che è la struttura più iconica dell’isola e cioè il “Castello di Pfaueninsel“, edificio bianco progettato per somigliare a una fortezza medievale, con le sue due torri rotonde, collegate da un ponte in ferro battuto. La struttura, eretta in modo tale da poter essere percepita da lontano, come una cartolina da sogno, serviva a Friedrich Wilhelm II come rifugio per ristorarsi o per trascorrere del tempo con la sua amata Wilhelmine.
La donna contribuì non poco all’arredamento degli interni, che spaziavano dai bronzi greci a capanne di bambù nello stile dei mari del sud. Sorprendentemente, l’arredamento originale è quasi del tutto intatto perché il castello, disabitato a partire dal 1840, non fu colpito dai bombardamenti e non subì danneggiamenti naturali.
Il caseificio (Meierei)
Venne inoltre costruito un caseificio ornamentale (Meierei), che ha l’aspetto di un rudere di un monastero gotico, ma che in realtà era l’edificio principale di una fattoria con bovini da latte, cavalli e pecore. Il caseificio, un edificio a torre a due piani, fu costruito per assecondare la rappresentazione romantica della “vita di campagna”, così come intesa da nobili e sovrani.
La struttura includeva l’appartamento del casaro, la sala di mungitura e, al piano superiore, una sala per banchetti decorata in stile neogotico con stucchi di Constantin Philipp Georg Sartori.
Il giardino zoologico e lo “scivolo” per i figli dello zar
Dopo la morte di Friedrich Wilhelm II, fu suo figlio, Friedrich Wilhelm III, a rilevare l’isola, che “arricchì” con una serie di altri edifici e soprattutto con un giardino zoologico che ospitò, nel tempo, un’incredibile varietà di animali esotici, tra cui oche hawaiane, renne, lama, scimmi, leoni, canguri, coccodrilli, lupi, aquile e una fossa per orsi. Nella metà degli anni ’40, la maggior parte degli animali fu trasferita presso il neonato Zoo di Berlino, il primo zoo ad aprire in Germania, ma rimasero sull’isola gli originali pavoni, che ancora oggi sono il simboli di questo piccolo lembo di terra naturale protetta.
Friedrich Wilhelm III non condivideva la stessa passione del padre per l’isola e se ne distaccò molto, anche se quello che era stato per tre generazioni un angolo di paradiso naturale per la famiglia reale prussiana rimase comunque un luogo da loro frequentato e non solo. La figlia di Friedrich Wilhelm III sposò infatti quello che divenne in seguito lo zar di Russia Nicola I e i lorio figli, da bambini, si divertivano a giocare con un grande scivolo costruito sull'”Isola dei pavoni”, che in realtà era più una rampa di legno di circa 60 metri, con varie corsie percorribile con piccoli carretti, costruita sul modello di una struttura di San Pietroburgo. Oggi è visibile solo la sottostruttura della rampa.
La “Casa delle Palme”
La “Casa delle Palme” fu invece costruita tra il 1829 e il 1831. Il famoso architetto Karl Friedrich Schinkel progettò un palazzo di vetro riscaldato, con all’interno una piccola pagoda, fontane, una vasca per pesci rossi e ornamenti indiani. Le piante esposte comprendevano palme da datteri e palme a ventaglio giapponesi, liane, alberi “sangue di drago”, piante di spezie e caffè e molto altro.
Al centro della casa c’era una palma a ventaglio dalla crescita prodigiosa e che raggiunse in breve il tetto di vetro, rendendo necessari gli adeguamenti architettonici del caso (una cupola “extra”, prima, e addirittura un abbassamento del pavimento, dopo).
Immagini di com’era all’epoca la “Casa delle Palme” si possono catturare nei dipinti del pittore Carl Blechen esposti presso la Alte Nationalgalerie di Berlino, l’Hamburger Kunsthalle e l’Art Institute di Chicago. Nella notte tra il 18 e il 19 maggio 1880, la Casa delle Palme prese fuoco per motivi sconosciuti e andò distrutta. Oggi l’edificio è ricordato da targhe e aiuole con piante grasse di interesse storico.
Leggi anche:
Il “vero” Castello di Frankenstein è in Germania
Riserva naturale e patrimonio dell’umanità
L’uso continuativo dell'”Isola dei pavoni” da parte dei sovrani prussiani terminò con la morte di Federico Guglielmo III nel 1840. Il 28 febbraio 1924 l’isola ottenne lo status di riserva naturale e dal 1990 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Oggi l'”Isola dei pavoni”, con il suo castello (attualmente chiuso per ristrutturazione, così come la Meierei), gli altri edifici del parco, le circa 400 querce secolari, un panorama incantevole e il più antico roseto di Berlino, realizzato dall’artista di giardini Peter Joseph Lenné nel 1821, è una meta popolare per gli escursionisti in cerca di pace.
Nel parco, vigono regole severe, che proibiscono la circolazione in bicicletta, il fumo, l’introduzione di cani e la raccolta di piante.
Come raggiungere l'”Isola dei pavoni”
Attualmente, l’isola è raggiungibile tramite traghetto dalla stazione ferroviaria di Wannsee a Berlino. Maggiori informazioni sono reperibili qui.
Orari di attività del traghetto:
1° gennaio – 31 marzo, dalle 10.00 alle 16-00
1° aprile – 31 ottobre, dalle 10.00 alle 18.00
1° novembre – 31 dicembre, dalle 10.00 alle 16.00
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!