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Berlino, l’ICC pronto a rinascere? Si annunciano nuovi appalti

Il Centro Congressi Internazionale di Berlino (ICC) è alla ricerca di nuovi investitori e la senatrice per l’Economia, l’Energia e le Imprese, Franziska Giffey (SPD), si mostra ottimista. “Non abbiamo mai fatto progressi così significativi con l’ICC come sta accadendo oggi” è stato il suo commento. L’ex sindaca di Berlino ha anche ribadito la volontà che l’ICC sia rilanciato e di volerlo fare nell’ambito di questa legislatura, cioè prima delle prossime elezioni, “in modo che la cosa sia irrevocabile”.

L’ICC potrebbe tornare presto a una nuova vita

Il maestoso edificio, un gigante di alluminio che potrebbe quasi ricordare un’astronave a riposo, con la sua facciata lunga oltre 300 metri, è stato il principale centro congressi in Germania, fino al 2014. A partire da questa data è rimasto chiuso fino a nuovo avviso, ma sembra proprio che, dopo anni di pausa, l’ICC stia finalmente per tornare alla vita.

La Berliner Immobilien-Management GmbH (BIM), un’azienda di proprietà del Land, è stata infatta incaricata dal Senato di organizzare un appalto a livello europeo del valore di 1,6 milioni di euro. Si prevede che l’appalto verrà presentato entro l’aprile del 2025 e sarà assegnato nell’agosto 2026.


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L’obiettivo futuro è quello di utilizzare l’ICC per scopi legati all’arte, alla cultura e, se necessario, per conferenze e congressi. Sono invece vietate attività quali bordelli, casinò, il commercio di armi e grandi attività commerciali.

Le spese gestionali e il problema delle sostanze inquinanti

Attualmente, l’ICC viene aperto solo occasionalmente per eventi speciali, come è successo recentemente per la Giornata dei monumenti aperti, ma continua comunque a generare costi operativi e gestionali pari a due milioni di euro all’anno.

Il parcheggio multipiano con 620 posti auto non è considerato un monumento storico e di conseguenza potrebbe essere totalmente demolito e sostituito con strutture alternative, per esempio di tipo alberghiero. L’acquirente dovrebbe in ogni caso ottenere delle entrate supplementari per coprire gli elevati costi di ristrutturazione dell’edificio, che si presenta contaminato da sostanze inquinanti.

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