Baerbock in Medio Oriente: aiuti a Gaza per 50 milioni di Euro

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La ministra tedesca degli esteri Annalena Baerbock. Photo credits: EPA-EFE/Sean Gallup/POOL

La Ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock (Verdi) si è recata in un viaggio diplomatico in Medio Oriente, visitando Giordania, Israele e Libano, per affrontare la crescente crisi nella regione. E, se da un lato tanto Baerbock quanto Scholz hanno ribadito più volte la piena solidarietà a Israele, durante il suo viaggio, la Ministra ha anche annunciato un importante pacchetto di aiuti destinato ai civili palestinesi a Gaza.

Gli aiuti a Gaza passeranno per le organizzazioni umanitarie internazionali

Il cuore della missione di Annalena Baerbock è stato proprio l’annuncio di 50 milioni di Euro in aiuti umanitari d’emergenza per la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Questi fondi saranno indirizzati a organizzazioni internazionali, tra cui il Programma Alimentare Mondiale, l’UNICEF e l’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente).

Questi aiuti mirano a sostenere la popolazione civile palestinese, che ha sofferto enormemente a causa dell’attuale situazione di crisi. Baerbock ha affermato che questi aiuti saranno utilizzati per aiutare i civili, che sono da considerarsi fra le prime vittime delle attività terroristiche di Hamas.


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Al lavoro per liberare gli ostaggi di Hamas

Un altro punto cruciale della missione di Baerbock è legato al possibile rilascio degli ostaggi tedeschi attualmente detenuti da Hamas. La Ministra ha dichiarato di voler utilizzare il suo viaggio per coordinare gli sforzi per la loro liberazione.

Baerbock ha sottolineato il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi terroristici di Hamas, nel rispetto del diritto internazionale. Ha espresso preoccupazione per le vittime innocenti e ha dichiarato che è fondamentale far comprendere al popolo palestinese che la Germania riconosce le loro sofferenze. Ha anche evidenziato come il terrorismo possa minare i progressi nel riavvicinamento tra Israele e i Paesi arabi circostanti e nel quadro delle relazioni globali. “Questo piano terroristico” ha dichiarato “non deve andare a buon fine”.

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