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LOOKING FOR MORE: esce questo sabato il nuovo EP di Allee der Kosmonauten

di Roberta Chimera

Allee der Kosmonauten è un progetto artistico e musicale caratterizzato dal mix di conoscenze e influenze musicali sintetizzate in un formato che può essere definito musica elettronica contemporanea. La musica creata dalle macchine si innesta su quella suonata da basso, tastiere e chitarre. Il progetto è stato fondato da Massimiliano Achenza e Stefano Idili. Entrambi di Alghero hanno un forte legame con Berlino per motivi diversi.

Allee der Kosmonauten
Stefano Idili e Massimiliano Achenza, ©Maria Rosa Romanello

Stefano arriva a Berlino con il progetto Erasmus e darà gli ultimi esami di Lingua e Letteratura Straniere all’Università Humboldt a cavallo fra il 1999 e il 2000. Al suo ritorno in Italia gli fa eco Massimiliano, che si trasferisce a Berlino nel 2001 e ci resterà fino ad oggi.

 

Massimiliano e Stefano si conoscono a 13 anni e non potrebbero avere gusti musicali più diversi. Stefano ama l’heavy metal, l’hard core e il punk, Massimiliano si nutre di new wave, gothic e musica classica, mentre studia al conservatorio pianoforte e chitarra. Ma la camera di Massimiliano diventa il luogo dove si incontrano le loro passioni musicali, dove i Metallica, i Mötley Crüe, i D.R.I., gli Slayer incontrano Syd Barret, gli INXS, David Bowie, fino a scoprire insieme i gruppi che sembrano mettere assieme tutto, come i Jane’s Addiction, i Voivod, i Tortoise e dove nasceranno le due band che li vedranno suonare insieme per anni, gli Autosuggestion e i Morphia. Ad un certo punto, però la vita li allontana, almeno musicalmente. Con il trasferimento di Massimiliano a Berlino si sciolgono i Morphia e la loro collaborazione sembra finita per sempre.

 

Passano 12 anni, finché la nascita della figlia di Massimiliano non lo riporta in Sardegna per tre mesi. E’ lì che rinasce la voglia di suonare ancora insieme e nel tempo diventa sempre più concreto un nuovo progetto musicale, Allee der Kosmonauten.

Partiamo dal nome. Cosa vi ha portato a scegliere il nome di uno dei viali più iconici della ex Berlino est?

Stefano: Quando sono venuto a Berlino per fare l’Erasmus, lo studentato universitario si trovava in Allee der Kosmonauten. Io in quel momento ero stanco di vivere ad Alghero e all’improvviso mi sono ritrovato catapultato in un mondo completamente diverso, pieno di contrasti che costituivano la linfa vitale della cultura underground di Berlino. L’Ovest e l’Est, due estremi della città di cui il muro simbolicamente rappresenta il contrasto più forte. In questo gioco di contrasti ho riconosciuto le nostre due anime musicali. Ho proposto il nome a Massimiliano e lui ha accettato con entusiasmo.

 

Massimiliano: Per la foto della copertina del nostro primo album, Stellar, ho affittato un costume da cosmonauta e mi sono fatto scattare una foto nel cimitero di Stahnsdorf vicino a Berlino, dove è sepolto Murnau.

Copertina dell’album Stellar, @Jacopo Pantaleoni

Stellar è un omaggio alla musica degli anni ’80. Nel vostro secondo album, Synagoge, prediligete atmosfere siderali, che evocano paesaggi di fantascienza. Invece Looking for more, il vostro ultimo album, sembra prendere una strada completamente diversa. Che tipo di percorso musicale state seguendo?

Massimiliano: Stellar in effetti era molto ispirato alla musica degli anni ’80, ma anche Interstellar overdrive è un pezzo di Syd Barret che ci ha influenzato molto nella composizione di questo album. Synagogue è un discorso completamente diverso, perché nasce dalla collaborazione con l’artista visiva israeliana Sharon Paz per l’istallazione multimediale in una vecchia sinagoga scoperta vicino a Francoforte. Looking for more nasce invece intorno al brano Stalker, che io ho composto quasi d’istinto dopo aver rivisto il film di Tarkovskij. Stalker è l’unico brano con frasi cantate, che per noi hanno un significato molto importante, perché sono il leit motiv di tutto l’EP, che è quello della ricerca di se stessi. Lo Stalker è colui che ti accompagna attraverso un percorso dove cerchi la felicità, o meglio, dove cerchi quello che cerchi, nel senso che sei alla ricerca di qualcosa che ancora non conosci.

 

Stefano: Alla fine non è nemmeno così importante quello che cerchi, ma è importante il percorso che ti porta ad affrontare le vicende della vita. Nel nostro caso, le vicende che ci hanno portato alla composizione di questo EP. Looking for more è il progetto che unisce le nostre influenze passate riportate all’oggi con i loro contrasti, primo fa tutti mettere assieme musica suonata con basso e chitarra con musica elettronica.

Stalker, Allee der Kosmonauten, ©Marco Zaccaria

Massimiliano: Per noi Stalker è un brano molto importante, io e Stefano volevano che ci fosse anche un video con delle citazioni da Tarkovskij, che ricordassero la fotografia e l’atmosfera del film. Quando ho incontrato Marco (ndr Zaccaria, regista) e gli ho detto che volevo un video ispirato a Stalker, lui si è entusiasmato ed è nata fra noi un‘intesa fortissima. Questa intesa si è fatta ancora più forte man mano che Marco ci mandava le foto delle location dove voleva girare e ci scriveva le idee che gli venivano in mente, generando un’energia che ci ha fatto sintonizzare subito.

 

L’EP  degli Allee der Kosmonauten verrà presentato sabato 23 settembre alle 19:00 a Il Kino, in Nansenstraße 22. All’evento verrà proiettato anche il video del brano Stalker, diretto da Marco Zaccaria.

Qui

l’evento, con tutte le informazioni.

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