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Germania, una persona su dodici ha una visione del mondo di estrema destra

Un recente studio condotto dalla Fondazione Friedrich Ebert (FES) mostra un dato allarmante e cioè il fatto che una persona su dodici, in Germania, abbia una visione del mondo di estrema destra. Un aumento significativo, rispetto agli anni precedenti, con uno spostamento della percentuale dal 2/3% a un consistente 8%.

La Germania slitta verso l’estrema destra? I risultati del sondaggio della Fondazione Friedrich Ebert

Dal 2006, ogni due anni, la Fondazione pubblica una nuova edizione di questo studio. Per quest’ultimo sondaggio è stato intervistato un campione di 2.027 persone e i colloqui si sono tenuti dal 2 gennaio al 28 febbraio 2023. Il campione corrisponde approssimativamente alla popolazione residente in Germania in termini di struttura sociale (compresi sesso, età, Land e livello di istruzione) e lo studio si riferisce non esclusivamente alle persone con passaporto tedesco, ma all’intera popolazione residente.


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Martin Schulz, presidente della fondazione, che è vicina all’SPD e che dal 2014 si coordina con l’Istituto per la ricerca interdisciplinare sui conflitti e la violenza (IKG) dell’Università di Bielefeld e con il team di ricercatori dell’Università di Lipsia guidati da Brähler e Decker, ha sottolineato che il populismo e le posizioni antidemocratiche stanno guadagnando terreno e ha dichiarato che il sondaggio mostrerebbe che “parti della società si stanno allontanando dalla democrazia o hanno perso fiducia nel funzionamento delle istituzioni”. Ma in che modo si configurano, queste posizioni di estrema destra? Vediamo qualche dettaglio.

Atteggiamento di favore verso un modello dittatoriale, xenofobia, sfiducia nella democrazia

Oltre il 6% dei partecipanti si definisce favorevole a una dittatura con tanto di partito unico e leader forte in grado di guidare la Germania. Il 16%, inoltre, esprime posizioni ostili nei confronti degli “stranieri”, mentre circa un terzo, pari al 34% degli intervistati, ritiene che i rifugiati siano in Germania solo per approfittare del welfare.

Oltre il 16%, inoltre, rivendica anche la superiorità nazionale della Germania, chiedendo, “finalmente e di nuovo”, il coraggio di un forte sentimento nazionale e di una politica il cui obiettivo primario dovrebbe essere quello di dare al Paese il potere e il riconoscimento che merita.

Parallelamente, la fiducia nelle istituzioni e nella democrazia in generale è scesa al di sotto del 60%, mentre il 38% dei partecipanti al sondaggio ha aderito a teorie del complotto. Posizioni populiste ed nazionaliste in senso autoritario sono diffuse rispettivamente presso il 33% e il 29% dei partecipanti al sondaggio. C’è inoltre un’impennata di posizioni che potremmo definire di “darwinismo sociale”, con quasi il 6% degli intervistati che concorda, ad esempio, con l’affermazione “ci sono vite più preziose di altre”.

“Questi risultati non sono solo spaventosi, ma richiedono un’azione coerente, da parte dei politici, ma anche della società stessa” ha dichiarato Schulz. Il sondaggio avviene attraverso un’intervista telefonica e quindi potrebbe esserci maggiore inibizione a rispondere, rispetto a un sondaggio scritto. La “radicalizzazione” rilevata, dunque, potrebbe essere persino più alta.

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