Studentessa messicana scomparsa ritrovata morta a Berlino

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L’esame autoptico non lascia dubbi: la donna trovata sabato scorso nel canale di Teltow, a Treptow, è la giovane studentessa messicana Maria S., come riferito giovedì sera dall’ambasciata messicana, in accordo con la famiglia della 24enne. Secondo quanto dichiarato dall’ambasciata, l’identità della defunta è stata confermata grazie alle impronte digitali. Inoltre, pare che dall’autopsia non emergano prove che facciano pensare a una violenza.

Ritrovata morta la studentessa messicana Maria S.

Naturalmente, le autorità hanno avviato un’inchiesta al fine di determinare la causa precisa e l’orario del decesso della giovane donna. L’Ambasciata ha stimato che queste indagini richiederanno da otto a dodici settimane e in questo difficile momento è al fianco dei genitori di Maria S., fornendo loro supporto, nell’attesa che possano tornare in patria con la salma della figlia.


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La tragica scoperta del corpo della ragazza è avvenuta sabato scorso, quando un passante ha allertato i soccorsi, dopo averlo visto galleggiare sull’acqua. Immediato il sospetto, ora purtroppo confermato, che potesse trattarsi della studentessa messicana scomparsa.

Questo triste epilogo ha segnato la conclusione di un intenso sforzo di ricerca, che si è protratto per due settimane e ha coinvolto sia la polizia che amici e conoscenti della giovane, diffondendosi anche oltre i confini di Berlino. Dal momento della scomparsa della ragazza, fino al ritrovamento del corpo, l’unità persone scomparse della polizia cittadina ha ricevuto approssimativamente un totale di 120 segnalazioni.

La ragazza era scomparsa dal 22 luglio

Maria S. studiava da cinque mesi a Berlino e risiedeva presso una struttura per studenti ad Adlershof. Era scomparsa improvvisamente dalla sua stanza la sera del 22 luglio, lasciando nel dormitorio il cellulare e poche tracce, insufficienti a rintracciarla. La denuncia di scomparsa faceva riferimento a possibili condizioni psicologiche “eccezionali” in cui si sarebbe trovata la giovane.

I genitori erano arrivati a Berlino due giorni dopo la scomparsa, mentre la polizia aveva immediatamente predisposto ricerche nell’area attorno alla residenza studentesca e ispezionato scrupolosamente i corsi d’acqua nei dintorni, anche con l’ausilio di unità cinofile specializzate. Un nutrito gruppo di volontari, compresi compagni di studi e amici della ragazza, aveva inoltre contribuito alla ricerca e distribuito volantini con la foto della studentessa scomparsa. Complessivamente, le squadre di ricerca mobilitate in città sono state 125, impegnate per una media di tre ore e mezza ciascuna e hanno percorso più di mille chilometri.

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