Il Servizio Medico Federale Tedesco ha pubblicato mercoledì scorso le statistiche relative all’anno 2022, rilevando un fatto allarmante: sono stati documentati circa 84 casi di decessi dovuti a errori di trattamento. Dall’analisi del 2022 sui casi di errori medici denunciati, risulta che che sono state effettuate 13.059 perizie. Da queste è emerso che, in un caso su quattro (3.221 casi), sono stati accertati un errore del medico e un danno riportato dal paziente. In un caso su cinque (2.696 casi) i pazienti hanno subito danni temporanei o permanenti a causa di trattamenti scorretti.
Un numero preoccupante, ma non completo
Questa sarebbe però solo la punta dell’iceberg. “I dati delle perizie mostrano solo una piccola parte di ciò che è realmente accaduto”, ha dichiarato Stefan Gronemeyer, presidente del Consiglio di Amministrazione del Servizio Medico Federale, specificando che studi scientifici hanno dimostrato che il numero di casi non dichiarati è significativamente più alto. Secondo gli esperti, afferma Gronemeyer, appena il 3% circa di tutti gli eventi avversi viene indagato. Ciò porta a pensare che il numero effettivo di errori di trattamento possa raggiungere numeri a sei cifre.
Gronemeyer ha lanciato l’allarme anche sul numero basso ma costante di quelli che vengono definiti “never events“, ovvero errori che non dovrebbero verificarsi in nessun caso. Questi eventi includono errori di medicazione, procedure errate e confusioni gravi che spesso possono portare a conseguenze serie, persino fatali, per i pazienti coinvolti.
Gronemeyer ha citato a esempio i casi in cui oggetti vengono lasciati nel corpo dei pazienti dopo un intervento chirurgico, quelli in cui si eseguono procedure chirurgiche errate o si agisce sulle parti del corpo sbagliate. Ha sottolineato che questi errori non sono semplicemente il risultato di singoli episodi di incompetenza, ma riconducibili a problemi strutturali e carenze nell’assistenza sanitaria. Pertanto, ha suggerito la creazione di un ufficio di registrazione centrale per affrontare questi problemi in modo più efficace.
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Per migliorare la sicurezza dei pazienti, sostiene, gli eventi gravi ma certamente evitabili, come gli errori collaterali o di somministrazione di farmaci, dovrebbero essere segnalati obbligatoriamente. “Si tratta di uno standard internazionale per la sicurezza dei pazienti. Dal punto di vista del paziente, è inaccettabile che la Germania non lo applichi”, ha concluso Gronemeyer.
Errori, danni permanenti e sfide nel settore medico
Tra le statistiche pubblicate mercoledì, emerge che la maggior parte dei casi esaminati (il 30,3%) riguarda l’ortopedia e la chirurgia traumatologica. La medicina interna e generale segue con il 12,2%, seguita dalla ginecologia e ostetricia con l’8,8%. Tuttavia, i medici sottolineano che questi numeri non devono essere interpretati come indicazioni che tali settori siano particolarmente pericolosi o di scarsa qualità. Alle statistiche contribuisce il fatto che i trattamenti in questi ambiti siano facilmente comparabili, il che agevola la rilevazione di eventuali errori nel trattamento.
Le conseguenze dei danni causati dagli errori di trattamento sono varie: i danni temporanei costituiscono circa il 60% dei casi, mentre quelli permanenti ammontano al 40%. Nei casi meno gravi, i pazienti possono trovarsi a convivere con cicatrici indesiderate, che si sarebbero potuti evitare, mentre nei casi più gravi, i danni possono includere disturbi permanenti, dolore cronico o la necessità di cure da ricevere per tutta la vita.
Il peso degli errori ospedalieri
Circa il 66% delle denunce riguarda il trattamento ospedaliero, mentre il rimanente terzo riguarda il trattamento ambulatoriale. Questo dato può essere attribuito al fatto che la maggior parte delle denunce fa seguito a interventi chirurgici.
Fonte: Servizio Medico Federale Tedesco
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