Lo Schloss Wiesenburg: storia di splendore, guerre e nobiltà
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)
Non è facile raccontare la storia di questa residenza a circa un’ora da Berlino, un po’ perché, come altre ville e castelli del Brandeburgo, nel corso dei secoli è stata teatro di vicende, guerre, cambiamenti che si sono susseguiti a ritmo serrato, un po’ perché, nonostante questo, il baricentro di tali avvenimenti si è venuto a trovare presso residenze più importanti e per questo manca qui una documentazione dettagliata ed esaustiva. E forse questa è stata anche la fortuna di Wiesenburg, anche se occasionalmente la popolazione dovette fuggire all’avanzare delle truppe nemiche.
Una storia di potere e di eserciti
Le prime notizie di una fortificazione che, in caso di guerra, doveva servire da rifugio agli abitanti dei villaggi vicini, si hanno dagli archivi dell’arcivescovado del Brandeburgo. È infatti nel dodicesimo secolo che Albrecht den Bären della famiglia degli Ascani, uno dei principi più importanti dell’epoca e, a ragione, ritenuto il fondatore della Marca del Brandeburgo e del principato Analtino, si preoccupa della difesa dei confini del territorio contro l’espansionismo dei vescovi rivali.
Nel corso degli avvenimenti e delle alterne vicende militari, il castello passerà di mano più volte a seconda della fortuna delle fazioni rivali. Non mancherà un incendio appiccato dalle truppe spagnole al servizio del Kaiser Karl V d’Asburgo, cattolico e quindi alleato del vescovo. Siamo circa nel 1550, quando Friedrich III Brandt von Lindau, nuovo proprietario, fa ricostruire il castello in stile rinascimentale sulle vecchie fondamenta, ma sarà il figlio Benno Friedrich che darà nuovo lustro alla residenza dotandola anche di una scuola e di alcune sale per l’amministrazione oltre alla fontana del cortile centrale, acquistata in Italia e ricostruita qui nel 1609, prima che venisse distrutta durante la guerra dei trent’anni.
Lo splendore dello Schloss Wiesenburg dopo la guerra dei trent’anni
A guerra finita, inizia la lunga ricostruzione, e nel 1730, sarà Adam Friedrich Brand von Lindau, ultimo figlio maschio della casata, ad allargare e ricostruire l’insieme. Con il matrimonio della figlia Luise Sophie, la proprietà passa alla famiglia del marito, Adam Friedrich August von Watzdorf, della linea Altengesees.
È questo il periodo più fortunato. Il pronipote Curt Friedrich Ernst von Watzdorf dà il via ai lavori per trasformare ciò che resta del palazzo in una elegante residenza in stile neo-rinascimentale affiancandolo a una maestosa torre che domina il paesaggio circostante. Centodieci ettari di terreno sul lato sud della residenza, finora destinati a riserva di caccia, verranno trasformati in un maestoso parco ricco di piante esotiche dall’est Europa, America, Giappone e Cina. Pini, abeti, cedri, cipressi, magnolie, querce, ginkgo biloba ormai centenari, crescono vicino a grandi superfici di azalee e rododendri.
È di nuovo a causa della mancanza di eredi maschi che la proprietà cambia di nuovo, prima alla famiglia del Conte Adolf Karl Alexander Alexis le Camus von Fürstenstein e quindi al Principe Heinrich XXVI, Reuß-Köstritz che dal 1887 assumerà il titolo di Conte von Plauen. L’ultimo rampollo della famiglia, il Maggiore Enzio Conte von Plauen, allo scoppio della seconda guerra mondiale si troverà in Svezia e nel 1944 il castello verrà usato dal Comando Supremo dell’Esercito come ospedale militare.
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Gli sconvolgimenti della guerra e del dopoguerra e il restauro
A guerra finita, la famiglia verrà espropriata dalle autorità della ex DDR e il castello diventerà proprietà del Land Brandeburgo che dal 1947 fino al 1992 lo userà come scuola e convitto con la specializzazione in lingua russa: la cappella verrà trasformata in sala TV, il salone sul giardino in aula magna e la sala dei cavalieri in docce comuni. La scuola ha chiuso nel 1992 e nel 1998 un gruppo di investimento privato ha acquistato il castello.
Dopo lunghi lavori di restauro conclusi nel 2003 che hanno dato alla facciata l’aspetto originale del XIX secolo e che ha visto la ricostruzione della fontana italiana nel cortile, gli interni sono stati trasformati in appartamenti, uffici e atelier di prestigio. Il salone sul giardino è occasionalmente usato per mostre o rappresentazioni e la torre è accessibile in orari stabiliti durante il fine settimana. Il parco, di proprietà comunale, è sempre accessibile, le stalle sono state trasformate in un simpatico ristorante.
Come arrivare a Schloss Wiesemburg: con il RE7 si arriva all’estremità sud del parco, poi in circa mezz’ora a piedi attraverso il parco si arriva la castello.
In automobile: digitare sul navigatore – Schlossstraße 1, 14827 Wiesenburg/Mark
Buona passeggiata
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