La Nuova Sinagoga di Berlino, che non fu distrutta dai nazisti
Contrariamente a quanto molti pensano, non furono i nazisti a radere al suolo la Nuova Sinagoga di Berlino. Non che non lo desiderassero e non che non ci abbiano provato, ma durante la notte del pogrom del novembre 1938, fu addirittura comandante del distretto Wilhelm Krützfeld a “salvarla”, ordinando di spegnere l’incendio che vi era stato appiccato. Non perché non fosse d’accordo con la persecuzione degli ebrei e la distruzione dei loro luoghi di culto, ma perché la sinagoga era classificata come edificio di importanza storica e, in quanto tale, non poteva essere distrutto. Di questo si incaricarono, qualche anno dopo, i bombardamenti alleati, dopo che il regime aveva trovato comunque numerosi modi creativi di utilizzare l’edificio in modo da svilirlo ed esternare il proprio disprezzo per le sue origini.
Ma andiamo con ordine.
La Nuova Sinagoga di Berlino, che oggi svetta con la sua inconfondibile cupola dorata nel quartiere di Mitte, rappresenta una delle testimonianze architettoniche più importanti della storia della comunità ebraica nella capitale tedesca.
La costruzione della Nuova Sinagoga
Come si può evincere dal nome, però, non si tratta dell’edificio più antico destino al culto ebraico. Prima della Nuova Sinagoga, infatti, esisteva la Vecchia Sinagoga, che si trovava in Heidereutergasse, vicino a Hackescher Markt e che, per molti anni, fu l’unico luogo deputato alla pratica della religione ebraica a Berlino. Tuttavia, nel corso degli anni Cinquanta del XIX secolo, la Vecchia Sinagoga non riuscì più a soddisfare le esigenze di quella che era una comunità in rapida crescita. Per ovviare al problema, fu bandito un concorso di architettura per la progettazione di una nuova sinagoga.
La commissione del concorso comprendeva Eduard Knoblauch, uno dei più importanti architetti di Berlino. I progetti presentati, però, non convinsero i revisori e fu lo stesso Knoblauch a decidere, dopo averli esaminati di prendere personalmente in mano la progettazione dell’edificio, che sarebbe diventato uno dei suoi lavori più celebri. Il lavoro fu proseguito dall’architetto Friedrich August Stüler, amico di Knoblauch, dopo che quest’ultimo si era ammalato gravemente nel 1859, e terminato dai suoi figli, dopo la morte di Stüler avvenuta sei anni dopo.
Era il 5 settembre 1866 quando, in occasione del capodanno ebraico e alla presenza del futuro cancelliere del Reich, Otto von Bismarck, la Nuova Sinagoga di Berlino fu finalmente inaugurata.
I conflitti, il nazismo, le bombe
L’edificio, però, non era destinato a un’esistenza tranquilla. Fin da subito, la sua presenza fu fonte di controversie, anche all’interno della stessa comunità. Per esempio, gli arredi in stile contemporaneo e le tendenze del nuovo rabbino Joseph Aub, che si riflettevano nel culto, causarono una scissione all’interno della comunità, che terminò con la separazione di un gruppo di fedeli. Il resto della società berlinese, invece, discuteva sulla grande cupola dorata. Per alcuni, era una provocazione, mentre altri la vedevano come un simbolo di appartenenza della comunità ebraica alla società tedesca.
Con l’ascesa del nazismo, ovviamente, divenne presto chiaro che tale appartenenza non sarebbe stata tollerata dal regime. Come detto all’inizio, a salvare fisicamente l’edificio dal pogrom del ’38 fu la più incrollabile passione dei tedeschi: la burocrazia. Questo non vuol dire, però, che la Nuova Sinagoga sia stata in alcun modo rispettata negli anni successivi. Per un po’, la Wehrmacht la utilizzò come magazzino. In seguito, parte dei locali furono requisiti dalla Gestapo per essere adibiti a luogo di imprigionamento e tortura dei dissidenti e dei nemici del regime.
Dopo essere stato raso al suolo dalle bombe nel 1943, l’edificio rimase in rovina nella zona occupata dalle truppe sovietiche dopo il 1945. La parte principale della sinagoga, considerata la più danneggiata, fu abbattuta, con il consenso della comunità ebraica, perché ormai insalvabile. Tuttavia, la parte meglio conservata, situata direttamente lungo la strada, è ancora oggi un monumento con una targa commemorativa.
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La ricostruzione e la Nuova Sinagoga oggi
La ricostruzione della Nuova Sinagoga di Berlino ebbe inizio nel 1988, anno di fondazione della Fondazione Nuova Sinagoga di Berlino – Centrum Judaicum e 50º anniversario della notte dei pogrom. Durante il processo di restauro, si decise di mantenere visibili tanto la magnifica architettura originale quanto i segni della violenta distruzione causata dalla guerra. Pertanto, la facciata della strada con la cupola principale fu ricostruita in modo fedele all’originale.
Oggi, la Nuova Sinagoga di Berlino è integrata con il Centrum Judaicum e funge da museo e monumento commemorativo. All’interno, una mostra permanente racconta la storia della comunità ebraica di Berlino, la quale la utilizza ancora per eventi, seminari e servizi di preghiera.
La cupola non è attualmente visitabile, mentre la sinagoga e il centro giudaico sono visitabili tutti i giorni, tranne il sabato. Gli orari di apertura variano a seconda della stagione e, prima di organizzare una visita, è sempre consigliabile consultare il sito ufficiale.
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