Ingresso dell’Ucraina nella NATO: Germania e USA frenano
Il vertice NATO che si sta svolgendo a Vilnius, in Lituania, rappresenta, per molti aspetti, una sorta di “braccio di ferro”. Gli interessi in gioco sono molteplici, ma fra i dibattiti aperti ce ne sono alcuni con il potenziale di creare tensioni e di incidere sui singoli Stati membri per molti anni a venire. La Germania, in questo momento, sta lavorando per consolidare ed espandere la propria influenza all’interno dell’alleanza atlantica e lo fa aumentando gli investimenti e la presenza militare sul territorio (è di questi giorni l’annuncio che, nei prossimi due anni 4000 soldati tedeschi saranno stanziati permanentemente proprio in Lituania). C’è poi la questione dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO, che il presidente ucraino Zelensky e il suo Ministro degli Esteri Dmytro Kuleba chiedono a gran voce. E che proprio la Germania e gli Stati Uniti, contrariamente alle aspettative di chi rivede nel presente conflitto una ripetizione pressoché identica delle dinamiche della Guerra Fredda, sembrano reticenti ad approvare.
Secondo il governo tedesco, non è il momento giusto per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO
Diversi media, poco prima dell’inizio del vertice, hanno citato fonti governative tedesche secondo le quali questo non sarebbe “il momento giusto per un invito all’Ucraina”. D’altra parte, appena un mese fa, la Ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock (Verdi) si era espressa negli stessi termini, escludendo che si potesse pensare a un ingresso dell’Ucraina nella NATO nel mezzo di una guerra.
Nonostante la Germania sia il secondo maggior sostenitore dell’Ucraina dopo gli USA, in termini di forniture di armi, il governo Scholz sembra concordare sul fatto che l’attenzione dovrebbe essere ora rivolta a fornire all’Ucraina un aiuto concreto nella situazione attuale, senza però arrivare a integrarla nell’Alleanza. Inoltre, la Germania propone di intensificare il partenariato con l’Ucraina attraverso l’istituzione di un Consiglio NATO-Ucraina che si riunirebbe quattro volte l’anno.
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Secondo il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, i membri della NATO non hanno ancora preso una decisione definitiva sulle prospettive di adesione dell’Ucraina. Le consultazioni sul percorso di adesione dell’Ucraina sarebbero ancora in corso, ma Stoltenberg, prima del vertice, si è detto fiducioso che gli alleati avrebbero trasmesso un messaggio positivo e forte durante il vertice di Vilnius.
Kuleba e Zelensky si aspettano senza dubbio un invito formale e respingono le preoccupazioni occidentali legate all’idea che questo rappresenterebbe automaticamente un obbligo di entrare in guerra con la Russia in base all’articolo 5 dell’alleanza atlantica. Secondo Kuleba, gli alleati europei non avrebbero “nulla da perdere” a estendere tale invito e anzi, sarebbe proprio quella, secondo il ministro ucraino, la “via per la pace”.
Volodymyr Zelensky ha subordinato la sua partecipazione alla ricezione di un segnale sul futuro dell’Ucraina nell’alleanza militare, dichiarando che non avrebbe partecipato al vertice se i membri si fossero avviati all’incontro avendo già preso la decisione di non invitare l’Ucraina a entrare nella NATO.
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