Il Duomo di Berlino: una storia di arte e di potere che arriva fino a noi
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)
La cronaca del duomo di Berlino è in realtà la storia di più edifici di culto che si sono dati il cambio nel corso dei secoli e di cantieri mai completamente chiusi. Tutto ha inizio con la costruzione del primo edificio, la Cappella di Sant’Erasmo, come dipendenza del nuovo castello del principe elettore sul territorio di Cölln, il nucleo primitivo di Berlino, nel 1465.
Questo primo edificio non fu mai sede di un arcivescovado, ma, a ragione della suo importanza, divenne, a voce di popolo, da subito noto come il Duomo. I villaggi vicini erano tenuti al mantenimento dello stesso e qui venivano celebrati anche processi civili e penali. Già nel 1536, il principe elettore Joachim II, trasferì la fondazione del duomo nella chiesa del convento domenicano a sud del palazzo, dove fece scavare anche una cripta per accogliere i resti mortali degli appartenenti alla famiglia. Il capitolo venne allargato a dodici componenti e solo tre anni dopo, nel 1539, in seguito alla riforma di Lutero, il duomo passerà dalla dottrina cattolica a quella protestante.
Oggetto di conflitti fra la corrente luterana e quella calvinista, perse la sua funzione centralizzante e dovette conoscere lo smacco del declino e dell’abbandono. Si dovrà aspettare il regno di Friedrich II, il Grande, perché l’edificio di mattoni venga completamente demolito e si dia inizio alla costruzione di un nuovo duomo fra il 1747 e il 1750, nella attuale posizione del Lustgarten, secondo i disegni degli architetti Johann Boumann e Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff.
Il duomo di Berlino: barocco nel cuore della Prussia
Lo stile è quello di un sobrio barocco. Alla vigilia dell’inaugurazione, 51 sarcofaghi della famiglia Hohenzollern verranno trasferiti qui, nella nuova cripta che si estende sotto il pavimento della cattedrale in quasi tutta la sua grandezza. Durante il trasferimento, alcuni sarcofaghi andranno perduti e non se ne ha traccia fino ad oggi. Negli anni successivi, sotto il regno di Friedrich Wilhelm IV, l’amante dell’architettura italiana, sarà l’architetto di corte Karl Friedrich Schinkel ad apportare numerose modifiche, sia all’interno che all’esterno, rimodellando l’intera costruzione in stile classico.
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Ma ormai, con la città che cresce a grande velocità, anche questa costruzione risulterà troppo piccola e non più rappresentativa. Sia Schinkel che Friedrich Wilhelm IV, forte dei sui studi d’architettura, si cimenteranno a progettarne una completamente nuova che dia lustro alla città e alla casata prussiana.
Sarà il successore e discepolo di Schinkel, Friedrich August Stüler, a concretizzare il progetto di una basilica in stile italiano e a dare inizio ai primi lavori, purtroppo subito interrotti a causa delle vicende politiche e dell’incombente rivoluzione del 1848. Bisognerà aspettare il 1878, quando l’architetto Julius Carl Raschdorff riceverà l’incarico per un nuovo progetto che tuttavia dovrà modificare più volte a causa di una serie di problemi, non ultimo perché l’attuale cripta era costantemente allagata a causa della falda acquifera che, sotto il terreno sabbioso di Berlino, è sempre stata piuttosto alta.
Ma un fattore determinante per il forte ritardo, sarà la restrizione dei finanziamenti da parte della camera dei deputati prussiana che dimezzerà la richiesta dell’architetto da venti a soli dieci milioni di Reichmark. Dopo molte lungaggini, il duomo di Johann Boumann e Georg Wenzeslaus von Knobeldorff verrà completamente demolito per far posto al nuovo che sarà ultimato, con cinque anni di ritardo, solo nel 1905.
Il nazismo, la guerra, la ricostruzione
Con l’avvento del nazionalsocialismo, il duomo diventerà uno dei palcoscenici del nuovo regime incontrando, tranne poche eccezioni, l’entusiasmo della maggioranza del clero; nel 1935 si celebrerà qui in gran pompa il matrimonio di Hermann Göring: testimone di nozze è Adolf Hitler, sulla facciata sventolano le bandiere con la croce uncinata.
Danneggiato per il 25% durante la guerra e finito nel settore della ex-DDR, a causa della mancanza di fondi e dell’avversità della nuova classe politica, il restauro proseguirà a rilento, parte della cattedrale verrà abbattuta, molti degli interventi saranno solo approssimativi.
Finalmente, dopo la caduta del muro, terminati i lavori più urgenti del restauro, il duomo verrà di nuovo aperto al culto nel 1993. La cripta, ora con circa 90 sarcofaghi, un tempo accessibile solo agli appartenenti alla famiglia Hohenzollern, sarà dal 2024, a restauri ultimati, accessibile anche al grande pubblico.
Come arrivare al Duomo: U5 Museuminsel; Bus 100, 300. Sconsigliata l’automobile
Buona passeggiata
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