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Caldo record: i tedeschi scoprono la siesta

Il cambiamento climatico è una faccenda seria e gravissima, ma questo non impedisce, di tanto in tanto, l’ingresso nel dibattito di un elemento di farsa. In questo momento, per esempio, Italiani, Spagnoli, Portoghesi e Greci in Germania hanno di che farsi due risate di fronte a una notizia che diversi giornali nazionali hanno dato in tutta serietà: i tedeschi hanno scoperto la siesta. La pennica. Il pisolino pomeridiano. La controra. Per la precisione, sono i medici del servizio pubblico tedesco ad aver realizzato, scalzando qualche dozzina di colleghi nella corsa al nobel, che, quando fa troppo caldo, ha senso dormire nel primo pomeriggio ed essere produttivi nelle ore più fresche della giornata.

La Germania sta affrontando estati più calde che mai

Ora il dato serio: anche in Germania, come in tutto il resto d’Europa, il caldo estivo sta diventando sempre più intenso, con temperature che spesso superano i 35 gradi – temperature alle quali questo Paese non è assolutamente abituato. Le conseguenze di questo riscaldamento sempre più marcato sono molteplici. Fra le altre cose, esso influenza negativamente la produttività e la capacità di svolgere la maggior parte delle attività, lavorative e non, anche a causa della scarsa qualità del sonno e della mancanza di refrigerio notturno, che porta a problemi di concentrazione. Oltre al fatto che, semplicemente, nelle prime ore del pomeriggio le temperature rendono impossibili o almeno assai spiacevoli molte attività. Per affrontare questa situazione, i medici del servizio pubblico tedesco hanno suggerito di adottare un approccio ispirato ai Paesi del bacino mediterraneo: alzarsi presto, lavorare in modo produttivo al mattino e fare una siesta a mezzogiorno, durante i mesi estivi.

Per chi è abituato ai climi caldi, suscita un certo divertito stupore il fatto che l’idea sia presentata da gran parte della stampa tedesca con lo stesso piglio con il quale i TG italiani, ogni anno, rivelano in esclusiva le grandi verità della stagione, ovvero la necessità di bere molta acqua e non uscire nelle ore più calde.

Il Ministro della Sanità è favorevole alla siesta, ma spetta ai datori di lavoro decidere se cambiare gli orari

Johannes Nießen, il presidente dell’Associazione federale dei medici dei servizi sanitari pubblici, sostiene che durante le ore più calde del tardo mezzogiorno e del primo pomeriggio, quando è difficile lavorare in modo produttivo, sarebbe logico seguire la pratica della siesta. Questo permetterebbe alle persone di riposarsi e ricaricare le energie per affrontare il resto della giornata. Il ministro della Sanità, Karl Lauterbach (SPD), è favorevole all’idea, ma ritiene che sia una questione che dovrebbe essere negoziata tra datori di lavoro e dipendenti. Ovvero, il governo non metterà bocca sulla possibilità di introdurre un orario di chiusura pomeridiano per le attività commerciali o di alterare gli orari d’ufficio per permettere ai dipendenti di tornare a casa a schiacciare un pisolino.

Le grandi rivelazioni, va detto, non finiscono qui. Per affrontare il caldo durante l’orario di lavoro, Nießen suggerisce non solo di spostare le attività lavorative più complesse alle prime ore del mattino, ma anche di indossare abiti più leggeri e freschi, anche se il codice di abbigliamento dell’ufficio non lo prevede. In altre parole, se indossare la giacca quando ci sono 36 gradi mette a rischio la salute, meglio violare il dress code del proprio posto di lavoro, che stramazzare al suolo come le guardie reali di Buckingham Palace. Inoltre, continua Nießen, è importante bere di più e consumare cibi leggeri in porzioni più piccole.


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Quando si parla di regole, però, le istituzioni tedesche fanno sul serio. Per quanto riguarda i regolamenti e le politiche da adottare sul lavoro durante le ondate di calore, per esempio, la Camera di Commercio e dell’Industria di Monaco e dell’Alta Baviera afferma che il datore di lavoro deve progettare le condizioni di lavoro in modo che i dipendenti siano protetti e rimangano produttivi. Se la temperatura supera i 30 gradi, il datore di lavoro deve adottare misure adeguate, anche se non è specificato quali siano queste misure. Se la temperatura supera i 35 gradi, il luogo di lavoro non è più considerato idoneo secondo la direttiva sui luoghi di lavoro, e il datore di lavoro deve intervenire, ad esempio organizzando pause in locali più freschi.

La Confederazione tedesca dei sindacati (DGB) va oltre e chiede che gli uffici siano chiusi quando la temperatura supera i 35 gradi, a meno che il datore di lavoro non fornisca misure adeguate, permetta pause in luoghi freschi o fornisca dispositivi in grado di veicolare aria fredda. Inoltre, i sindacati invitano i datori di lavoro a effettuare regolari valutazioni dei rischi legati al calore per proteggere i lavoratori.

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