Anche chi non conosce il tedesco potrà lavorare negli asili? La proposta dell’FDP
La carenza di personale qualificato nel settore dell’istruzione, in Germania, non è certo un fenomeno nuovo. Come in molti altri settori, in questo ambito il Paese vive una tensione costante fra due forze opposte. Da un lato sussiste la necessità e addirittura l’urgenza di attrarre personale qualificato dall’estero per colmare le carenze domestiche, visto che il numero di professionisti che riescono a qualificarsi in Germania non arriva a soddisfare la domanda esistente. Dall’altro, i requisiti per inserirsi in questo ambito rendono il percorso di potenziali insegnanti o educatori talmente complesso da allungare i tempi a dismisura, con il risultato che le carenze di personale non vengono comunque colmate. Martedì, il gruppo parlamentare dell’FDP al Bundestag ha presentato una proposta per risolvere questa tensione, almeno nell’ambito degli educatori che lavorano negli asili, assumendo anche quei professionisti stranieri che non parlano ancora il tedesco o ne hanno una conoscenza molto limitata. La proposta ha scatenato un dibattito: chi non conosce il tedesco può lavorare come educatore in Germania?
Consensi da SPD, Verdi e CDU
Mentre alcuni considerano l’idea sensata e flessibile, altri la ritengono irrealistica e poco praticabile. I liberali hanno accompagnato la presentazione della proposta con un documento che illustra in particolare la carenza di educatori nelle scuole materne. Secondo l’FDP, assumere personale qualificato che non conosce il tedesco potrebbe essere una soluzione, per esempio, negli asili frequentati da bambini che condividono la lingua madre degli educatori. La soluzione, sostengono i promotori, potrebbe risultare particolarmente efficace nelle zone vicine alle frontiere, per esempio a est, nei pressi del confine polacco, oppure in quegli asili nei quali la maggior parte dei bambini ha un background migratorio.
La proposta è stata accolta favorevolmente tanto dai compagni di coalizione quanto da parti dell’opposizione. Erik von Malottki, esperto responsabile del gruppo parlamentare SPD, considera questa proposta sensata, i Verdi concordano con l’idea, sostenendo che gli educatori provenienti dall’estero potrebbero rappresentare un’importante risorsa e un arricchimento per gli asili nido. In particolare, secondo Nina Stahr, portavoce del gruppo parlamentare dei Verdi per le politiche educative, è necessario adottare un approccio flessibile alla luce della grave carenza di personale qualificato negli asili nido tedeschi.
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Anche Silvia Breher, portavoce per le politiche familiari del gruppo parlamentare CDU/CSU, si è espressa a favore della proposta, suggerendo di introdurre i professionisti con responsabilità limitate, destinate poi a crescere man mano che l’educatore acquisisce competenze linguistiche in tedesco.
Operatori del settore scettici sul personale che non conosce il tedesco
Le critiche sono arrivate da alcuni operatori del settore, tra i quali Anette Stein, ricercatrice educativa presso la Fondazione Bertelsmann e esperta di asili nido, la quale, in una dichiarazione al Tagesspiegel, si è mostrata scettica riguardo alla proposta. Secondo Stein, modelli simili sono stati già sperimentati in passato, ma hanno avuto scarso successo a causa della necessità di un’intensa supervisione degli educatori che non parlano tedesco. Pertanto, Stein considera l’idea proposta dall’FDP piuttosto irrealistica e poco praticabile.
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