Affitti a Berlino, sindaco negozia con le immobiliari. La sinistra: “Sono loro il problema!”

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Kai Wegner, sindaco di Berlino. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Il governo di Berlino ha annunciato la costruzione di 20.000 nuovi appartamenti all’anno a Berlino, allo scopo di ovviare al problema della crisi degli alloggi nella capitale, che si sta facendo sempre più impellente. L’annuncio è arrivato mercoledì, dal senatore per lo Sviluppo Urbano Christian Gaebler (SPD), dopo la riunione dell’Alleanza per la costruzione di nuove abitazioni e per l’edilizia economica, che unisce esponenti politici e delle immobiliari. L’incontro ha avuto luogo all’interno del municipio cittadino.

Il sindaco Wegner: “Costruire più appartamenti possibili”

Gabler ha aggiunto di essere consapevole del fatto che l’obiettivo sia ambizioso, ma al tempo stesso lo ha definito imprescindibile, considerando che la continua crescita della popolazione si traduce in un bisogno continuo di nuovi alloggi. Anche il sindaco Kai Wegner (CDU) ha ribadito il concetto. “L’obiettivo è costruire il maggior numero possibile di appartamenti. Ora si tratta di vedere fino a che punto possiamo arrivare” ha dichiarato.

Wegner ha aggiunto anche di aver avviato colloqui con alcune società immobiliari, al riguardo, ma ci sono già i primi intoppi, perché ad esempio Vonovia ha annunciato di non voler avviare nuovi progetti, a causa degli alti costi di costruzione.

Il senatore per lo Sviluppo Urbano Gabler ha ammesso inoltre l’esistenza di alcune zone d’ombra e ha definito “migliorabile” la verifica, in relazione ad alcuni gruppi immobiliari, dell’attuazione degli accordi presi nell’ambito dell’Alleanza. Il quotidiano Berliner Zeitung definisce questa frase “un gentile eufemismo”, riferito al fatto che alcuni partner immobiliari dell’Alleanza non avrebbero fornito dati sul rispetto dell’impegno a riaffittare a famiglie a basso reddito.

La sinistra: “Alleanza e immobiliari sono il problema. Municipalizzazione subito”

Il sindaco però è fiducioso e continua a vedere nell’Alleanza lo strumento migliore per affrontare la crisi degli alloggi. Ha ribadito che molti berlinesi sono “spinti dalla disperata ricerca di un appartamento” e allo stesso tempo molti inquilini temono che l’affitto possa aumentare. Ritiene tuttavia che l’Alleanza consentirà il raggiungimento del duplice obiettivo della costruzione di nuovi alloggi a prezzi accessibili e della tutela degli inquilini esistenti.

Edilizia residenziale in Landsberger Allee
Edilizia residenziale in Landsberger Allee. Foto: Gabriella Di Cagno

La sinistra della Linke boccia senza appello questa logica e la stessa Alleanza. “La cosiddetta Alleanza per la costruzione di nuovi alloggi era la strada sbagliata fin dall’inizio e non è riuscita a soddisfare nemmeno le già basse aspettative” hanno dichiarato i deputati Niklas Schenker e Katalin Gennburg.

Hanno inoltre aggiunto che invece di affidarsi al motto “cooperazione anziché scontro” e alla mediazione tra politica e gruppi immobiliari, sarebbe necessario piuttosto “regolamentare gli affitti per legge, rimunicipalizzare gli appartamenti e avviare un programma comunale di nuove costruzioni”, per fare in modo che gli affitti scendano e “Berlino rimanga la nostra casa”. I deputati della Linke hanno inoltre ribadito che le società immobiliari orientate al rendimento “non sono parte della soluzione, ma del problema” e che “l’edilizia abitativa viene utilizzata per generare profitti sempre maggiori, per una piccola classe di persone ricche”. Hanno quindi invitato il Senato ad attuare il referendum Deutsche Wohnen und Co. Enteignen (Espropriare Deutsche Wohnen & Co) e a istituire un programma di edilizia pubblica a prezzi accessibili.

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