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Special Olympics: gli italiani portano a casa oro, argento e bronzo

di Amelia Massetti

A Berlino si sono svolti, dal 17 al 25 giugno, gli Special Olympics World Games, il più grande movimento sportivo al mondo per persone con difficoltà di apprendimento e disabilità multiple. Si sono svolte 26 diverse competizioni agonistiche tra cui: Atletica, Badminton, Bocce, Bowling, Calcio a 5 unificato, Equitazione, Ginnastica artistica e ritmica, Golf, Nuoto, Nuoto in acque libere, Pallacanestro tradizionale e unificata, Pallavolo Unificata, Beach Volley Unificata, Tennis e Tennistavolo, corsa, corsa ciclistica, salto in alto, peso, vela, Regata.

In tutte queste attività agonistiche gli atleti e atlete, provenienti da circa 190 paesi, hanno partecipato, mettendosi alla prova in un contesto inclusivo, con regole ufficialmente riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale. Lo slogan dei Giochi Mondiali Special Olympics a Berlino è #unbeatabletogether e cioè “Imbattibili Insieme”.

Special Olympics, il discorso del nipote di Kennedy: “Questa è la notte delle stelle, dove tutte le etichette negative scompaiono”

Nella cerimonia di apertura presso lo stadio Olimpico di Berlino, Timothy Shriver, Presidente di Special Olympics International (SOI) e figlio della fondatrice di Special Olympics, Eunice Kennedy-Shriver (sorella di John Fitzgerald Kennedy), ha fatto un saluto a tutte le persone coinvolte nelle performance atletiche, ai loro familiari, agli accompagnatori e agli spettatori ospiti della Cerimonia: ”Ciao Berlino, ciao Berlino, ciao Berlino! Grazie anzitutto alla Germania per averci accolto a braccia aperte. Questa è la notte delle stelle, dove tutte le etichette negative scompaiono. Con il Covid siamo stati separati e non c’è nulla di peggio per gli esseri umani che essere separati. Già in passato, i berlinesi guardavano i loro simili attraverso il muro e quando mio zio, allora presidente USA, John Fitzgerald Kennedy, pronunciò il suo famoso discorso alla città nel 1963, quel muro era sinonimo di divisioni culturali e politiche. Lui non ha visto il muro crollare, ma mia madre, Eunice, sì. Così come ha visto crollare gli altri muri che separavano le persone definite ‘diverse’ a vario titolo. Oggi, tutti i suoi sogni si sono realizzati, grazie a voi”.


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Con la sua contagiosa energia ha poi continuato: ”Questo è un posto meraviglioso dove essere, oggi. Qui è passata la storia. Oggi noi di Special Olympics siamo l’Olympiastadion, siamo lo sport che include, senza etichette. Inclusione e grandi visioni: questo è il futuro del movimento. Questi ragazzi sono i Jesse Owens del presente. Mia madre, negli anni ‘60, ha sposato lo stessa visione che l’atleta nero, divenuto icona dell’atletica, ebbe già nel corso delle Olimpiadi del 1936 in Germania: liberarsi dalle etichette sociali che ghettizzano e limitano  grazie allo sport, che ci libera. Non importa chi siamo, cosa abbiamo. Conta ciò che facciamo e lo sport ci aiuta a  fare bene, anzi sempre meglio! ”.

Per giorni, Berlino è stata un trionfo di bellezza ed empatia

Sono stati sicuramente dei giorni innovativi per la città di Berlino, che ha avuto modo di assistere a questo evento mondiale anche attraverso gli spostamenti degli atleti e delle atlete che, insieme a trainer, volontari e volontarie, giravano in città con i mezzi pubblici coinvolgendo, con la loro allegria ed entusiasmo, le persone a cui capitava di incontrarli.

Si è sempre letta tanta gioia, negli sguardi di queste persone che si sono trovate a viaggiare in luoghi così lontani dal proprio Paese e a sperimentare l’autonomia. Atleti e atlete provenienti dalla Cina, dall’Africa, dall’India, hanno avuto l’occasione di partecipare ai Giochi Olimpici Unificati e senza questa opportunità non avrebbero, probabilmente, mai avuto occasione di vedere Berlino.

Alcuni di loro hanno guadagnato i primi posti in classifica, aumentando naturalmente il senso dello sforzo agonistico a cui, da anni, si dedicano con rigore e passione. Gli Sport Unificati, comunque, sono non soltanto un esempio di possibilità agonistiche diverse dal solito, ma anche un contesto in cui comunicare e creare rapporti di amicizia tra atleti e atlete, che in questa occasione mettono in gioco non solo le loro capacità sportive, ma anche e soprattutto la possibilità di essere empatici e superare le barriere che per anni hanno escluso e discriminato moltissime persone.

Qualche informazione sui numeri dell’edizione 2023 e sulle medaglie delle squadre italiane

Il numero di atlete che hanno partecipato ai Giochi Mondiali Special Olympics nel corso delle ultime sei edizioni è salito del 10,7%! Da Atene 2011 a Berlino 2023, è passato dal 37,4% a un notevole 48,1%.

La delegazione italiana di Special Olympics 2023 ha incluso 142 persone, di cui 97 Atleti, 41 Coach e 4 Delegati. Questi alcuni dei risultati del medagliere, che hanno visto la squadra italiana spiccare per impegno e risultati raggiunti.

Gli azzurri trionfano nel calcio, con la vittoria riportata dal nostro Team di Calcio a 5 Unificato, che in finale si è aggiudicata l’oro contro il team del Porto Rico, con un 7-5 decretato dai calci di rigore.

Nella disciplina di Bowling a squadra, la squadra azzurra formata da Michela Sassone, Silvia Cabrini, Gianluigi Saulle e Giulio Bocchetti ha vinto la medaglia d’oro. Patrizia Podreka, 49 anni, ha vinto la medaglia d’oro nelle Bocce. Giulia Feltrin si è guadagnata l’oro nel Golf, mentre Federico Vitali e Mirko Pascale si sono aggiudicati il bronzo.
Irene Orazi ha tagliato il traguardo dei 100 metri illuminando la mattinata del Parco Olimpico con il suo splendido sorriso. Il suo nome deriva da Eiréne che in greco significa Pace, ed è proprio nell’abbraccio dei popoli, con tutte le differenze culturali e i mille accenti che abbiamo potuto ascoltare, che si possono superare le barriere e i conflitti esistenti nel mondo.

Trionfo nella Ginnastica ritmica con Maria Stella De Fazio, quindici anni, la più giovane atleta del Team Italia di Special Olympics a Berlino 2023, che ha conquistato la medaglia d’oro al nastro individuale, oltre al bronzo già ottenuto grazie alla prestazione del collettivo con la Nazionale italiana. Bambi Becattini ha vinto l’argento al Nastro e il bronzo alla Palla e alle Clavette e Martina Barba ha vinto l’argento nell’all-around.

Un bell’esempio di vittoria conquistata collettivamente da una squadra azzurra, è arrivata dal Tennistavolo dove Francesco Giorgi si è aggiudicato la medaglia d’argento, mentre Daniel Lamonica e Riccardo Buttà, rispettivamente Atleta e Atleta Partner, con e senza disabilità intellettiva, hanno gareggiato insieme ed hanno vinto la medaglia di bronzo.

Anita Greco, 19 anni, ha vinto il bronzo nei 1500m individuali di nuoto in acque libere e Alessandro Pintus, 16 anni, si è conquistato un avvincente quarto posto.

Una testimonianza importante ce la regala proprio la madre di Anita, che ha sottolineato come la figlia abbia imparato ad affrontare gli ostacoli della vita, anche grazie a questa preziosa esperienza sportiva. “Prima, davanti ad ogni nuova proposta la risposta era: ‘No!’, adesso la risposta è ‘Ok, ci provo’. Ha imparato che, come dice lei, ‘Essere Down è faticoso, ma posso farcela’. Col suo modo di fare e di essere vuol fare capire a tutti che, se può nuotare per 2000 metri, chissà quante altre cose può fare”.

Davide Simoni ha guadagnato la medaglia d’oro nei 100 metri nuoto misti. Andrea Aloisio ed Alessia Zucchelli hanno invece conquistato l’oro nel Badminton a squadre, battendo in finale gli atleti di Singapore. Nell’Atletica, Alessandro Henry si è portato a casa l’argento nei 10.000 mt.

Domenica 25 giugno, si è svolta la Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici presso la Porta del Brandeburgo, alla presenza del Ministro per lo Sport-Giovani Andrea Abodi, a cui, nel corso della cerimonia di Flag Handover, è stato consegnato il testimone per l’organizzazione italiana degli Special Olympics Winter World Games, in programma dall’8 al 16 marzo 2025 a Torino.

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