Il Ministro dei Trasporti non incontrerà più Letzte Generation: “inaccettabili le azioni a Sylt”
Sembra che Letzte Generation – il gruppo di attivisti per il clima che è stato al centro di numerose polemiche in tutta Europa negli ultimi mesi – abbia finalmente passato il limite di ciò che il Ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing (FDP), considera tollerabile. Wissing ha infatti dichiarato che non intende più incontrare gli attivisti e discutere con loro, dopo le azioni di disturbo che questi ultimi hanno messo a segno nell’isola di Sylt, dove hanno imbrattato con la vernice spray un jet privato e un hotel a cinque stelle.
Sylt è una celebre meta estiva nel Mare del Nord, particolarmente nota per i suoi resort lussuosi e per essere fra le destinazioni preferite dei vacanzieri più abbienti.
Il Ministro dei trasporti contro Letzte Generation, dopo le azioni mirate contro i super ricchi “responsabili della catastrofe climatica”
“Considero queste macchinazioni inaccettabili, intollerabili e criminali, e sono del parere che debbano essere perseguite con tutta la forza della legge”, ha dichiarato Wissing t-online.
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Le più recenti azioni di Letzte Generation sono state annunciate nei giorni scorsi come proteste mirate. Dopo mesi di critiche rivolte agli attivisti, accusati di creare disagi alla popolazione e in particolare agli automobilisti che si recano al lavoro e che spesso non hanno altre opzioni per gli spostamenti oltre ai propri mezzi privati, il gruppo tedesco aveva dichiarato di voler dirigere le proprie azioni di disturbo principalmente contro le fasce più benestanti della società civile. Lo scopo era attirare l’attenzione sul fatto che la catastrofe climatica sia “principalmente causata dai ricchi”.
Wissing ha commentato le recenti incursioni di LG a Sylt sottolineando che il diritto di manifestare pacificamente è un diritto prezioso, ma che la violenza contro persone o proprietà costituisce il superamento di un limite di accettabilità. “Chiunque si renda colpevole di coercizione, vandalismo e danni alla proprietà nel nostro Stato di diritto e non mostri alcuna remora, deve assumersene anche le conseguenze penali” ha dichiarato il ministro.
Wissing aveva incontrato gli attivisti all’inizio di maggio e i colloqui erano stati definiti da ambo le parti “produttivi”.
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