Gassi al Block 10: architettura della felicità, con una firma italiana
di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli
Oggi, Gassi al “Block 10”! Si tratta di un isolato rettangolare, residenziale di grandi dimensioni, delimitato da Friedrichstraße, Kochstraße, Wilhelmstraße e Puttkamerstraße, che si trova quindi nella Südliche Friedrichstadt. Nel corso degli anni settanta, questo luogo si trovava veramente a pochi metri dal Muro, non lontano dal Checkpoint Charlie, e proprio per questa sua posizione periferica era rimasto incompleto su gran parte del suo perimetro, mentre all’interno erano state realizzate, ma in modo molto disordinato, alcune costruzioni, soprattutto di carattere scolastico.
L’evento internazionale e la progettazione del Block 10
Qui l’IBA 87 (International Building Exhibition) proponeva un intervento a scala urbana con l’obiettivo di ripristinare la sua immagine storica. Per le nuove unità edilizie era stata richiesta sia la varietà architettonica ma nella continuità dei fronti stradali. Innovazione e tradizione berlinese, tipiche della Friedrichstadt. E proprio la presenza dei portici avrebbe conferito all’edilizia e alla strada il suo carattere urbano.
Alla progettazione del “Block 10” hanno partecipato vari gruppi di importanti architetti, ognuno dei quali ha sviluppato una specifica sezione. Secondo il piano complessivo, le varie unità avrebbero dovuto utilizzare un linguaggio severo in continuità con le linee architettoniche ancora riconoscibili dell’antica edificazione. La connessione tra residenza, città e luoghi pubblici interni è stata voluta ed accentuata dal verde e dai diversi percorsi che permettono di entrare nelle corti interne da diversi punti delle strade perimetrali. In alcuni punti sono presenti aperture che permettono anche di vedere i prospetti interni degli edifici.
Lo stile inconfondibile di Aldo Rossi
Ma eccoci alla grande unità residenziale elaborata dall’architetto italiano Aldo Rossi (1931-1997) che occupa l’angolo ad “L” tra Kochstraße e Wilhelmstraße, il più visibile dall’area del muro. L’edificio, che venne progettato nel 1981 e venne realizzato a seguire negli anni 1986-87, segue le indicazioni dal programma dell’IBA che impongono appunto di rispettare l’immagine storica della Friedrichstadt.
Infatti, il Maestro milanese ha creato un edificio geometricamente molto regolare che riprende le linee architettoniche ancora riconoscibili della tradizione berlinese, in particolare la continuità del fronte stradale. La nuova costruzione ha ripristinato l’antico tracciato stradale ponendosi in continuazione anche con l’edificio sottoposto a tutela ambientale, la bellissima storica Haus Merkur, di cui rispetta anche l’altezza di gronda.
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Le facciate sulle due strade sono ritmate dalla presenza di sei torri arretrate dal filo stradale, che contengono i collegamenti verticali, la cui autonomia è sottolineata dal colore verde delle partizioni centrali e dal fatto che terminano in divertenti e poetici timpani triangolari molto appuntiti che conferiscono l’aspetto quasi di guglie gotiche. Aldo Rossi infatti le disegna così nei suoi colorati schizzi! E sapientemente questa verticalità viene equilibrata poi dalle fasce orizzontali di mattoni gialli che si alternano con quelli rossi. E poi con tutte le finestre quadrate con l’architrave in acciaio verde. Sulla Wilhelmstraße sono presenti anche ampie logge, tipo giardini d’inverno vetrati, concepiti sia per proteggere gli alloggi dai rumori provenienti dalla strada sia per sfruttare ed accumulare il calore solare nei mesi invernali.
Questi due corpi edilizi risultano strutturati in sette sezioni che riprendono le scansioni del fabbricato originario distrutto durante la Seconda Guerra mondiale. I materiali utilizzati sono quelli tipici dell’edilizia berlinese, cioè il laterizio e il vetro nelle facciate esterne, l’intonaco bianco per quelle interne e l’elegante rame verde per le coperture. Le finestre sono in legno verniciate di bianco oppure rivestite in alluminio verde. La continuità con l’edilizia circostante, punto focale del progetto, è stata ben raggiunta anche con i portici lungo la Kochstraße, in cui è stata prevista la creazione di negozi al dettaglio per accentuare il vivo carattere urbano dell’intervento.
L’angolo tra Wilhelmstraße e Kochstraße è stato, con la genialità tipica di Rossi, svuotato per lasciar posto a una gigantesca colonna cilindrica bianca che divide, ma unisce al contempo come cerniera, i due fronti stradali. Essa segnala l’ingresso principale del complesso residenziale, ricavato mediante un taglio profondo e aperto. Inoltre, il suo forte impatto visivo contrasta cromaticamente col rosso dei prospetti e conferisce un aspetto monumentale a tutto l’intervento, diventando un elemento di riconoscibilità urbana e di forte caratterizzazione. In tutto il complesso sono stati organizzati ben 83 appartamenti, tutti strutturati a partire da uno stesso tipo base, e che variano solo per i diversi rapporti tra la cucina, la zona pranzo e il soggiorno.
Con questo progetto, molto rigoroso e corretto, il Maestro Aldo Rossi ha realizzato davvero un edificio estremamente accattivante, piacevole, giocoso quasi onirico e ben godibile dalla strada e che trova poi nel cortile interno varie aree di uso e di gioco, nonché i giardini degli inquilini per accentuare la gioia del vivere in una bella città, il più possibile interconnessa e permeabile. Tutto questo quasi in programmatica contrapposizione alla durezza ed alla limitazione invalicabile imposta fisicamente, ma anche psicologicamente, dalla presenza di die Mauer allora nel pieno della sua funzione e distante appena 120 metri da qui!
L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura
Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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