Da qualche giorno, la notissima band berlinese dei Rammstein sta subendo attacchi, in seguito alle pesanti accuse mosse da una donna su Twitter a proposito di un concerto tenutosi a Vilnius a maggio, il primo dello Stadium Tour 2023. In seguito al vespaio sollevato, il profumo della band è stato rimosso dallo store online della nota catena Rossmann, almeno per il momento, ed è stata inoltre interrotta la collaborazione tra il cantante Till Lindemann e la casa editrice di Colonia Kiepenheuer & Witsch, che aveva pubblicato i volumi di poesie dell’artista, “100 Gedichte” e “In stillen Nächten”.
La band si è difesa, affermando su Twitter di escludere che quanto viene affermato in rete sia avvenuto nel loro ambiente e di non essere a conoscenza di alcuna indagine ufficiale in merito. Su Instagram, i Rammstein hanno inoltre sottolineato di condannare ogni tipo di aggressione e di ritenere molto importante la sicurezza dei fan durante i concerti, sia davanti che dietro al palco.
Proprio a proposito del tema della sicurezza durante le gig, da più parti è stata recentemente chiesta l’eliminazione precauzionale della cosiddetta “fila zero” (row zero), quella che si trova direttamente di fronte al palco e che sarebbe occupata da persone selezionate per i successivi party backstage. Party che sarebbero al momento al centro delle polemiche.
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Vietare i concerti: è una buona idea? Joe Chialo risponde
C’è chi è andato oltre e ha addirittura chiesto di cancellare i quattro concerti di Monaco (iniziati mercoledì) e dei tre concerti all’Olympiastadion di Berlino, previsti per il 15, il 16 e 18 luglio e già tutti sold out. Per l’inizio del tour europeo in Germania, tra mercoledì a domenica, sono attesi 240.000 fan, dato che dà un’idea della dimensione del fenomeno.
Sull’ipotesi di vietare i concerti in questione si dibatte al momento sui social, mentre la stampa rilancia, interpellando anche i protagonisti della politica. Si è ad esempio recentemente espresso sul tema il senatore berlinese per la cultura, Joe Chialo, che ha condiviso con il Tagesspiegel le sue considerazioni.
Chialo ha sottolineato l’importanza di due principii in gioco, entrambi fondamentali. “Ci muoviamo tra due beni molto importanti: la presunzione di innocenza come parte dei diritti umani, da un lato, e il prendere sul serio le accuse e il diritto all’integrità, dall’altro. E io prendo le accuse di queste donne molto seriamente” ha sottolineato il senatore. Bilanciare i due valori è un’operazione necessaria, ma anche estremamente difficile, considerando che ci si muove su un terreno minato, che coinvolge istanze giuridiche, tensioni morali e riverberi mediatici. Ma come valuta, Joe Chialo, la possibilità che si possano vietare i concerti dei Rammstein, a causa della bufera nata in relazione al concerto di Vilnius e non solo?
Intanto, i concerti di Monaco iniziano senza “fila zero” e afterparty
A questo proposito, il senatore ritiene che, al momento, un divieto generale di concerti non abbia alcuna “leva legale” e che non si debba cedere alla tentazione di giudicare qualcuno frettolosamente. Tuttavia, l’esponente della CDU si dichiara favorevole a eliminare la “fila zero” e gli afterparty e a favorire l’impiego di team di sensibilizzazione, in quanto tutte queste misure potrebbero “contribuire ad aumentare il senso di sicurezza, per le persone che sono turbate dalla situazione”.
Intanto, lunedì pomeriggio sono già stati annunciati alcuni cambiamenti: a Monaco, infatti, “fila zero” ed afterpary non ci saranno. Lo ha annunciato l’Olympiapark GmbH alla BILD, facendo riferimento a una decisione presa dagli organizzatori e dalla stessa band.
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