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Condannati presunti estremisti di sinistra per attacchi contro esponenti della destra: in aula proteste e urla

Una presunta estremista di sinistra di 28 anni, Lina E., è stata condannata mercoledì mattina a 5 anni e tre mesi di reclusione. Era accusata, insieme ad altri tre coimputati, tra le altre cose di aver partecipato a sei gravi attacchi contro presunti estremisti di destra, tra il 2018 e il 2020, o di averli almeno sostenuti. Il processo era in corso dal settembre 2021 e la sentenza è arrivata dal tribunale regionale di Dresda, dopo 100 giorni di udienze. I coimputati hanno ricevuto pene detentive comprese tra due anni e cinque mesi e tre anni e tre mesi.

Condannati presunti estremisti di sinistra a Dresda

La procura federale accusa gli imputati di aver colpito brutalmente alcuni presunti sostenitori della scena di estrema destra a Wurzen, in Sassonia, Lipsia e ad Eisenach, in Turingia. In base a quanto riportato da MRD, in seguito agli attacchi sarebbero rimaste ferite tredici persone, due delle quali in modo talmente serio da ritrovarsi in pericolo di vita. Sempre secondo l’accusa, la studentessa avrebbe ricoperto una posizione di rilievo nel gruppo e tutti gli imputati condividerebbero una “ideologia estremista militante di sinistra”. La pubblica accusa ha fatto inoltre riferimento al diritto all’integrità fisica, a prescindere dalle opinioni politiche, e ha sottolineato che “non esiste una violenza politica buona“.

A collaborare con l’accusa, un testimone chiave considerato un “traditore” dagli ex compagni di militanza

Secondo quanto riportato da MRD, molti punti della tesi dell’accusa si sarebbero basati sulle dichiarazioni di un testimone chiave, che avrebbe ricevuto la sospensione condizionale della pena per un’aggressione a un raduno neo-nazista ad Eisenach. Al momento, in virtù della sua collaborazione con le autorità, si trova nel programma di protezione testimoni dell’Ufficio di Polizia Criminale della Sassonia e sarebbe considerato un traditore dagli ex compagni di militanza.

Le condanne emesse sono inferiori rispetto a quelle richieste dalla procura, che aveva chiesto otto anni di reclusione per Lina E. e per i tre co-imputati una pena compresa tra i due anni e nove mesi e i tre anni e nove mesi. Le pene più lievi sono motivate dal fatto che Lina E. e i coimputati sono stati assolti in rapporto ad alcuni degli attacchi e dal fatto che la corte non abbia considerato così chiara la presunta leadership della studentessa all’interno del gruppo. La difesa aveva invece chiesto in larga misura l’assoluzione, parlando di un processo a sfondo politico, ritenendo che la richiesta di pena fosse eccessiva e che gli imputati fossero oggetto di pregiudizio. La difesa ha anche messo in dubbio la credibilità del testimone chiave e di alcune vittime di Eisenach e Wurzen.

In base a quanto riportato da ZDF, gli imputati, tranne che per le generalità, avrebbero taciuto sulle accuse per tutto il processo. Solo Lina E. si è avvalsa dell’opportunità di pronunciare un commento conclusivo e ha ringraziato i genitori, i parenti, gli avvocati difensori e i suoi sostenitori.


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Il processo è diventato un vero e proprio “caso politico”: disordini in aula

Il processo ha infatti ricevuto moltissima attenzione, da parte della scena di sinistra, che ha diffuso lo slogan “free Lina“. Come riportato da Taz, già di prima mattina, il tribunale si presentava circondato da agenti di polizia e davanti all’entrata si aggregavano manifestanti con striscioni Antifa. In base a quanto riportato da Bild, la folla dei sostenitori avrebbe inoltre causato ritardi e tensioni. Alcune persone, ad esempio, avrebbero ritardato la pronuncia della sentenza urlando slogan contro la corte tra cui “amici dei fascisti” e “fuoco e fiamme alla repressione”.

L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione classifica invece i quattro come “autonomi violenti”. Commentando il verdetto, il presidente Thomas Haldenwang, ha dichiarato: “Il caso è esemplare per l’alto potenziale di violenza e il livello di radicalizzazione che prevale in parti della scena estremista di sinistra e in questa forma rappresenta un nuovo sviluppo dell’estremismo di sinistra”.

Intanto, sono state indette una serie di manifestazioni a sostegno gli imputati, sia mercoledì, giorno della sentenza, con manifestazioni a Dresda, Lipsia, Berlino, Amburgo e Stoccarda, sia sabato, con una manifestazione centrale a Lipsia. La polizia si sta preparando per un’operazione su larga scala e la città di Lipsia sta valutando se vietare la manifestazione.

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