Schröder escluso dal congresso SPD: la sua vicinanza a Putin continua a pesare
Gerhard Schröder continua a essere una spina nel fianco per l’SPD, il partito dei socialdemocratici tedeschi. La sua storia politica e il suo status all’interno del partito (è stato leader dal 1999 al 2004 e cancelliere dal 1998 al 2005) hanno reso impossibile l’espulsione invocata da 17 sezioni a causa della vicinanza del politico 79enne al presidente russo Vladimir Putin e della sua posizione di vertice nelle energetiche russe.
Per questa ragione, Schröder è stato escluso dal prossimo congresso dell’SPD, che si terrà dall’8 al 10 dicembre a Berlino. L’ex cancelliere non è stato invitato neanche alle celebrazioni per il 160° anniversario del partito, tenutasi martedì, sempre nella capitale tedesca.
L’ex cancelliere e leader dell’SPD escluso dal congresso del partito
Normalmente tutti gli ex leader del partito ricevono l’invito a partecipare al congresso e Schröder in passato non aveva fatto eccezione, partecipando l’ultima volta nel 2017, addirittura come oratore.
In seguito all’invasione russa dell’Ucraina e alla ridefinizione dei rapporti politici internazionali, la vicinanza di Schröder alla Russia è divenuta problematica.
Inutili sono stati, in questo senso, i tentativi dell’ex cancelliere di salvare capra e cavoli, tra inaspettati viaggi a Mosca, presumibilmente per mediare, dichiarazioni sulla sua comprovata fede socialdemocratica e tentativi di salvare un ufficio soppresso definitivamente dalla commissione bilancio del Bundestag. La frattura con il partito sembra essere netta, nonché sottolineata dalle recenti dichiarazioni alla dpa di Saskia Esken, attualmente alla guida dell’SPD.
Saskia Esken: “Lo vedo come un uomo d’affari”
“Non riesco più a riconoscere in Gerhard Schröder l’ex cancelliere e l’ex leader del partito. Lo vedo come un uomo d’affari che persegue i suoi interessi commerciali” ha commentato Esken, che ci tiene comunque a ribadire che la questione è definitivamente chiusa. “L’SPD ha compiti importanti, come partito e come partner principale della coalizione” ha ribadito la leader socialdemocratica, aggiungendo che “in questo senso, abbiamo cose più importanti da fare che parlare di Gerhard Schröder“.
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