Scholz sull’Ucraina: sì a una pace equa, no alla “pace fredda”

Olaf Scholz e Vladimir Putin a Mosca. Febbraio 2022. Kremlin.ru, CC BY 4.0 , via Wikimedia Commons

Il Cancelliere federale tedesco Olaf Scholz ha espresso la speranza di poter parlare nuovamente con il presidente russo Vladimir Putin “a tempo debito”, per poter discutere della situazione in Ucraina. Nelle fasi iniziali della guerra, l’Occidente ha cercato di instaurare un dialogo più o meno regolare con il Cremlino, ma negli ultimi tempi le comunicazioni con i leader europei si sono enormemente diradate.

“Pace equa” vs “pace fredda”

In un’intervista al giornale Kölner Stadt Anzeiger Scholz ha delineato la sua idea di una “pace equa” per l’ucraina. Il ritiro delle truppe russe sarebbe, secondo il cancelliere, una condizione essenziale per raggiungere tale obiettivo. Quello che non sarebbe accettabile, ha aggiunto Scholz, è una sorta di “pace fredda”, basata sull’idea di trasformare la linea del fronte attuale in un nuovo confine tra Russia e Ucraina. Questa mossa, spiega Scholz, avrebbe solo l’effetto di legittimare l’invasione di Putin. Dalle dichiarazioni del cancelliere non è chiaro se queste condizioni siano applicabili, secondo lui, anche alla Crimea, che è stata occupata dalla Russia nel 2014. Scholz ha evitato di rispondere direttamente a una domanda in merito, limitandosi a ribadire la necessità di ritirare le truppe.


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Scholz si è anche astenuto dal commentare la questione di una eventuale deposizione o caduta del presidente Putin, affermando che non si intendeva addentrarsi in speculazioni e limitandosi a dire che, a suo parere, l’accordo finale dovrà essere raggiunto tra i governi di Mosca e Kiev.

L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, ha generato una tensione militare che in Europa era assente da molti anni. Le stime indicano che nel conflitto sono rimasti uccisi tra 15.500 e 17.000 soldati ucraini e tra 35.500 e 43.000 soldati russi, secondo documenti del Pentagono diffusi ad aprile.

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