Berlino, la tomba del piccolo Alexander von der Mark e il mistero della sua fine
Questa scultura, di Johann Gottfried Schadow, rappresenta Friedrich Wilhelm Moritz Alexander von der Mark, il figlio naturale e quindi, all’epoca, illegittimo, di colui che sarebbe diventato Friedrich Wilhelm II di Prussia.
Friedrich Wilhelm aveva avuto il bambino (e altri quattro figli) dalla donna che amava, Wilhelmine Encke, a cui conferì il titolo di contessa von Lichtenau. Il piccolo Alexander nacque nel 1779 e morì nel 1787, esattamente un anno dopo l’ascesa al trono del padre. Aveva appena otto anni e sulla sua misteriosa fine si addensano le ombre del mistero e il sospetto di un possibile fratricidio.
La tomba di Alexander von der Mark: morto bambino per cause ignote
La statua, che cattura in modo particolarmente dolce e suggestivo il sonno eterno dello sfortunato bambino, è parte della tomba realizzata da Johann Gottfried Schadow nel 1788/89.
Leggi anche:
Alte Nationalgalerie: uno scrigno di tesori artistici a Berlino
La scultura mostra in alto le tre parche della mitologia greca: due dipanano e tagliano il filo della vita, mentre la terza legge il libro del destino.
Al centro, sul coperchio del sarcofago, c’è il giovanissimo conte, raffigurato disteso e con gli occhi chiusi, con una spada in mano. In basso, i rilievi del sarcofago mostrano il dio del tempo, Crono, mentre cerca di trascinare negli inferi il ragazzo, che tenta invece di resistere, chiedendo invano aiuto a quella che sembra una Minerva sul trono.
L’opera era considerata una delle “meraviglie di Berlino”. Pare che Friedrich Wilhem II volesse far seppellire il figlio nel Duomo di Berlino, accanto alle bare degli Hohenzollern, ma poiché il ragazzo non era un erede legittimo, il suo corpo fu invece accolto dalla Dorotheenstädtische Kirche, la Chiesa di Santa Dorotea. È qui che fu collocata la tomba realizzata da Johan Gottfried Schadow, che nel suo libro di memorie racconta di come la contessa Lichtenau venne a baciare la statua del figlio. Distrutta dalle bombe durante la seconda guerra mondiale, la chiesa fu definitivamente demolita nel 1965.
Oggi potete visitare questa suggestiva tomba al terzo piano dell’Alte Nationalgalerie di Berlino, sull’Isola dei Musei. È parzialmente restaurata e la spada tenuta in mano dal piccolo Alexander è spezzata in otto pezzi e tenuta insieme da una guida d’acciaio, invisibile agli osservatori. Resta però intatta la sua bellezza, così come restano in sospeso una serie di domande: com’è morto Alexander e cosa c’è di vero nelle voci che parlano di una sua uccisione?
Una morte improvvisa su cui si addensano sospetti mai dissipati
L’iscrizione in latino sulla pietra tombale parla delle straordinarie capacità del bambino, che avrebbe posseduto “virtù insolite” e sarebbe stato “educato alle nobili arti in tenera età”. Ad appena cinque anni scrisse una lettera al padre, attualmente conservata presso il Palazzo di marmo di Potsdam, e pare che il futuro sovrano, che lo chiamava “das Anderchen“ (l’altro piccolino), lo amasse molto e forse anche più del legittimo erede, il futuro Friedrich Wilhelm III.
Il piccolo Alexander morì prematuramente, per cause mai chiarite, appena un anno dopo l’ascesa al trono del padre e questo alimentò il sospetto che potesse essere stato avvelenato dal fratellastro. Da tempo circolavano voci sulla presunta ostilità provata dal legittimo erede verso i figli naturali di Friedrich Wilhelm II e la morte improvvisa del bambino non fece che rafforzare questa ipotesi.
Un’ulteriore prova di questa ostilità fu vista nel fatto che alla morte del sovrano, avvenuta dieci anni dopo e cioè nel 1797, Friedrich Wilhelm III si sbarazzò subito della madre del piccolo Alexander, la contessa Lichtenau, facendola prima arrestare e quindi esiliare. Si insediò quindi come regnante in un contesto da cui era ormai sparita, definitivamente, la famiglia “parallela” di suo padre.
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!