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Chiude a ottobre il Pergamon Museum di Berlino: alcune aree riapriranno tra 14 anni

Chiude le sue porte il famosissimo Pergamon Museum di Berlino, che a partire dal 23 ottobre del 2023 non potrà essere più visitato. Alcune aree saranno di nuovo accessibili fra tre anni e mezzo, ma altre non riapriranno addirittura prima di quattordici anni.

Lo ha annunciato, il 27 marzo, la Fondazione del patrimonio culturale prussiano, insieme all’Ufficio federale per l’edilizia e la pianificazione a Berlino.


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Chiude il Pergamon Museum di Berlino: alcune parti, saranno di nuovo accessibili solo nel 2037

La sezione A, costituita dall’ala nord e dalla parte centrale del museo, contenente la celebre Sala di Pergamo, è già in fase di ristrutturazione e chiusa al pubblico dal 2013. Il completamento dei lavori è previsto per il 2025 e la riapertura per la primavera del 2027, data in cui, finalmente, si potrà visitare di nuovo l’altare di Pergamo, simbolo e orgoglio della struttura. Risalente alla prima metà del II secolo a.C., l’altare faceva parte della residenza dei re di Pergamo, che in Asia minore aveva creato una metropoli sul modello di Atene.

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Porta di Ishtar. Kurt Kaiser, CC0, via Wikimedia Commons

Lunedì, tuttavia, è stata annunciata anche la ristrutturazione della parte meridionale dell’edificio, o sezione B, che ospita il Museo di Arte Islamica, il Museo del Vicino Oriente Antico e la Sala di Mileto, che appartiene alla Collezione di Antichità Classiche.

Questa parte dell’edificio sarà riaperta solo nel 2037. Affrettatevi a visitarla entro ottobre, perché poi dovrete aspettare 14 anni, prima di godere di capolavori come la Porta di Ishtar, ricostruzione di una delle porte di Babilonia, costruita durante il regno di Nabucodonosor II, nel VI secolo a.C., e considerata una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico. Solo l’anno scorso, ha attirato circa 800.000 visitatori. Altrettanto spettacolare è la Porta del Mercato di Mileto, monumentale reperto archeologico del II sec. d.c..

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Porta di Mileto – Pergamon Museum. Joyofmuseums, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Abbandonata l’idea di tenere aperte alcune parti dell’edificio

La notizia della chiusura fa di sicuro un certo effetto, perché il Pergamon Museum, costruito tra il 1910 e il 1930 e classificato dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, è il fiore all’occhiello dell’Isola dei Musei di Berlino e attira più di un milione di persone all’anno.

Inizialmente, si pensava di tenere aperte alcune parti dell’edificio, durante la ristrutturazione, ma questa idea è stata accantonata. La chiusura totale è stata infatti dichiarata indispensabile, al fine di affrontare, con meno oneri economici e in minor tempo possibile, l’intervento di ristrutturazione necessario alla salvaguardia del patrimonio artistico del museo.

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Nicchia di preghiera dalla Moschea Kasan, Iran. Museum of Islamic Art, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Si prevede una quarta ala e un collegamento tra i musei dell'”Isola”

La parte meridionale dell’edificio è infatti “in pessimo stato di manutenzione, il che pregiudica la stabilità dell’edificio e la sicurezza dei reperti”, come dichiarato dalla Fondazione prussiana per il patrimonio culturale. Molti danni si sono verificati durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e le riparazioni successive si sono rivelate, per usare le parole della fondazione, “completamente inadeguate”. Anche gli impianti tecnici sono obsoleti. L’umidità è inoltre penetrata profondamente sia nelle facciate che nei tetti dell’edificio e per questo è assolutamente necessario un intervento urgente.

Se il museo chiude, gettando nella tristezza gli amanti dell’arte, i responsabili del Pergamon promettono però l’aggiunta di una quarta ala e un collegamento tra gli edifici dell’Isola dei Musei, che renderanno più bella la riapertura. A ulteriore e parziale consolazione degli aspiranti visitatori, pare inoltre certo che nel vicino Pergamon Panorama continueranno a essere esposte, anche nei prossimi anni, le sculture più grandi e gli oggetti più importanti del museo principale.

Per la ristrutturazione, si prevede una spesa di 1,2 miliardi di euro

In base ai calcoli attuali, la ristrutturazione complessiva, interventi additivi inclusi, dovrebbe avere un costo di più di 1,2 miliardi di euro, con 722,4 milioni destinati solo alla parte meridionale. Altri 300 milioni di euro sono stati accantonati in previsione di eventuali aumenti di prezzo durante la costruzione, secondo quanto riportato da rbb. “Deve essere chiaro. Si tratta di un eccezionale patrimonio culturale mondiale che si trova in condizioni terribilmente fatiscenti e che per noi deve valere la pena” ha dichiarato il presidente della fondazione, Hermann Parzinger.

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