Pistorius sul sabotaggio di Nordstream: nessun commento sulla pista ucraina

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Nato Il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius si rivolge ai media accanto ai veicoli da combattimento di fanteria Puma durante la sua visita alla seconda Compagnia del Battaglione Logistico 171 della Bundeswehr, in un'area di addestramento della fanteria corazzata ad Altengrabow, il26 gennaio 2023. Foto: EPA-EFE/HANNIBAL HANSCHKE

Il Ministro della Difesa Boris Pistorius (SPD) ha reagito con cautela alle notizie che circolano sui media riguardo alle nuove ipotesi di sabotaggio dei gasdotti NordStream1 e 2 e che sembrerebbero puntare verso piste filo-ucraine. Pistorius ha dichiarato che “non è un’ipotesi da prendere in considerazione” e ha invitato ad aspettare e vedere cosa verrà effettivamente confermato prima di commentare la vicenda.

Le indagini puntano verso piste pro-Ucraina

Secondo le ricerche di ARD, SWR e Die Zeit, ci sarebbe ragione di credere che il sabotaggio sia attribuibile ad agenti vicini all’Ucraina o comunque a un gruppo filo-ucraino. Fino a questo momento, il governo tedesco e non ha commentato in modo specifico le notizie riportate.

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La perdita del gasdotto rilevata dalle immagini di Copernicus Sentinel.
Contains modified Copernicus Sentinel data 2022, CC BY-SA 3.0 IGO <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/igo/deed.en>, via Wikimedia Commons

Dal rapporto dei tre media tedeschi, risulta che gli inquirenti non abbiano, finora, trovato alcuna prova conclusiva sull’identità del mandante delle azioni di sabotaggio. Avrebbero però identificato un’imbarcazione che potrebbe essere stata utilizzata per l’operazione nel Mar Baltico. Si tratterebbe di uno yacht che era stato noleggiato da una società con sede in Polonia e che risulta appartenere a due cittadini ucraini. Non è stata invece chiarita la nazionalità delle persone che hanno portato fisicamente gli esplosivi sul luogo dei sabotaggi. Sembra che i responsabili si siano serviti di passaporti falsi. Le autorità avevano scoperto che l’imbarcazione aveva lasciato Rostock prima dell’esplosione dell’oleodotto il 6 settembre. In seguito è stata trovata a Wieck am Darß, nel distretto di Vorpommern-Rügen, e sull’isola danese di Christiansø, a nord-est dell’isola danese di Bornholm.


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Pistorius ipotizza operazioni di depistaggio

Pistorius ha fatto riferimento alla possibilità di un’operazione di depistaggio, con riferimento all’idea che gli attentati siano stati architettati specificamente per far ricadere la colpa sui sostenitori dell’Ucraina. “Le due ipotesi sono ugualmente probabili” ha detto Pistorius “Da questo punto di vista, bisogna semplicemente aspettare e vedere come si sviluppano le cose ora”.

Anche Baerbock invita alla cautela in merito ai giudizi sul sabotaggio

Anche la Ministra degli Esteri Annalena Baerbock (Verdi) ha espresso la medesima cautela alla luce di quanto emerso dalle inchieste. Durante la visita alla capitale curda Erbil, rispondendo a una domanda dei giornalisti, Baerbock ha invitato ad aspettare che le autorità competenti completino le loro indagini affinché “anche noi, da parte del governo, possiamo fare delle valutazioni sulla base di questi risultati e non trarre conclusioni affrettate”. Il governo federale aveva più volte chiarito che la responsabilità delle indagini spettava al Procuratore generale federale di Karlsruhe – che, come il governo, non ha commentato i rapporti emersi fino a questo momento. Le indagini sono in corso dall’ottobre del 2022.

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