Obiettivi climatici 2022: la Germania li ha raggiunti solo per metà
L’Agenzia federale tedesca per l’ambiente (Umweltbundesamt – UBA) ha recentemente pubblicato i dati sulle emissioni di gas serra del Paese, rivelando nonostante si sia registrato un leggero calo rispetto all’anno precedente, questo non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici per il 2030. In particolare, il calo delle emissioni è stato solo dell’1,9%, ovvero di 15 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente. Nel 2022 le emissioni di gas serra sono stata pari a circa 746 milioni di tonnellate.
Le principali responsabili del mancato raggiungimento degli obiettivi climatici, in Germania, sono le automobili, le fabbriche e le centrali elettriche, responsabili di una quantità particolarmente elevata di gas serra. Va però specificato che i dati per i singoli settori differiscono in modo significativo, con alcuni ambiti che rientrano pienamente negli obiettivi dell’agenda 2030, mentre altri ne rimangono lontani.
Gli obiettivi per il 2022 sono stati per esempio raggiunti con ampi margini nei settori dell’agricoltura e del trattamento dei rifiuti, la situazione è assai meno rosea per quanto riguarda i settori dell’edilizia e dei trasporti. La legge tedesca sulla protezione del clima prevede che, entro il 2030, le emissioni dovranno essere ridotte di almeno il 65% rispetto al 1990. L’obiettivo nazionale è la neutralità climatica entro il 2045.
Il settore dell’energia produce troppe emissioni: colpa del carbone fossile e della lignite
Secondo quanto dichiarato allo Spiegel da Dirk Messner, presidente dell’UBA, per raggiungere tali ambiziosi obiettivi, sarebbe necessario ridurre le emissioni del 6% all’anno, tuttavia, lamenta Messner “Dal 2010, la media non è stata nemmeno del due 2%”. La ricetta del presidente dell’Agenzia Federale per l’Ambiente per il raggiungimento dei risultati dell’agenda 2030 prevederebbe prima di tutto l’espansione delle energie rinnovabili, ma il settore energetico è stato uno dei peggiori in termini di emissioni.
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Si è registrato infatti un forte aumento delle emissioni rispetto all’anno precedente. Nel 2022 sono state emesse 10,7 milioni di tonnellate di gas serra in più rispetto al 2021. I dati dell’UBA attribuiscono tale aumento all’uso del carbone fossile e della lignite per la produzione di energia elettrica, determinate dal repentino scarto che la Germania ha operato in questo settore, per risparmiare il gas naturale.
L’aumento complessivo si è quindi registrato nonostante la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sia aumentata del 9% rispetto al 2021 e ora copra il 46,2% del consumo lordo di elettricità della Germania.
Anche il settore dei trasporti ha mancato gli obiettivi climatici
Anche il settore dei trasporti ha registrato un aumento delle emissioni rispetto all’anno precedente e non ha raggiunto gli obiettivi climatici previsti per il 2022, con 148 milioni di tonnellate di emissioni, contro i 138,8 milioni di tonnellate che sarebbero stati necessari per restare nei limiti necessari al raggiungimento dell’obiettivo.
I dati degli anni di pandemia, nei quali si era registrato un calo del consumo di carburanti, non sono più attuali: la tendenza si è invertita. Le emissioni di gas serra dell’anno scorso sono state infatti superiori di circa 1,1 milioni di tonnellate di CO2 (ovvero dello 0,7%) rispetto a quelle del 2021. Secondo l’UBA, la quota delle energie rinnovabili sul consumo finale totale di energia è rimasta invariata al 6,8%, nonostante l’uso di energia elettrica rinnovabile nei trasporti sia aumentato del 16%.
Edilizia: emissioni ridotte ma non abbastanza
Sempre secondo i dati dell’UBA, settore edilizio ha ridotto le proprie emissioni rispetto all’anno precedente, ma ha comunque superato la quantità di emissioni annue prevista dalla Legge federale sulla protezione del clima. A Permettere la riduzione, per quanto insufficiente, sarebbe stata la combinazione fra clima relativamente mite e aumento del prezzo dei carburanti, che hanno spinto a un generale risparmio sui riscaldamenti.
Industria, agricoltura e rifiuti hanno raggiunto gli obiettivi climatici
Sono invece diminuite in modo significativo nel 2022 le emissioni del settore industriale : il calo è stato del 10,4%, che corrisponde a circa 19 milioni di tonnellate di CO2. Ciò significa che l’industria tedesca ha emesso 164 milioni di tonnellate di gas serra (per restare all’interno degli obiettivi climatici per il 2022 sarebbe stato possibile emetterne fino a 177). I settori più virtuosi sarebbero stati, secondo l’UBA, quelli della lavorazione dei metalli e dell’industria chimica.
Positivo anche il risultato ottenuto nel settore agricolo che, con i suoi 62 milioni di tonnellate di CO2, resta fermamente al di sotto del livello di emissioni annuali consentite per lo scorso anno (67,6 milioni di tonnellate), registrando anche una diminuzione di 0,9 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente.
Responsabili del calo nelle emissioni sarebbero, in particolare, la riduzione del numero di suini allevati in tutto il Paese e un minore uso di fertilizzanti minerali.
L’unica altra buona notizia arriva dal settore del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti. In questo ambito, le emissioni sono diminuite di circa il 4,5%, raggiungendo i 4,3 milioni di tonnellate, con tro gli 8,5 milioni consentiti. Secondo l’UBA, questa tendenza è in gran parte determinata dal calo delle emissioni derivanti dal conferimento in discarica e in particolare dal divieto di smaltire i rifiuti organici nelle discariche tedesche.